Juve Genoa: Locatelli faro nel 4-2-3-1 bianconero - ANALISI
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Juve Genoa: Locatelli nel vivo e Pellegrini intraprendente, il 4231 funziona – ANALISI

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Analisi tattica Juve Genoa Serie A: la partita dell’Allianz stadium analizzata nei dettagli. Le mosse di Allegri e Shevchenko

Il livello (bassissimo) del Genoa visto allo Stadium rende difficile trarre molte indicazioni da Juve-Genoa, però è stata forse la prima partita della stagione totalmente a senso unico. E’ stato un dominio dall’inizio alla fine, con ben 27 tiri a 0. Certo, c’è il rimpianto di aver chiuso tardi la partita, mantenendo in vita gli avversari fino a poco dalla fine. Però arrivano indicazioni più positive questa sera che non contro la Salernitana, dove a inizio ripresa i bianconeri davano costante sensazione di fragilità.

Allegri ha di nuovo dato fiducia al 4-2-3-1, che è stato piuttosto fluido. La palla girava rapidamente da un lato all’altro, con Bernardeschi che faceva l’ala solo teoricamente. L’ex Fiorentina svariava molto sul terreno di gioco, lo vedevamo spesso anche a destra vicino a Kulusevski e Dybala. Oltre all’assist per la Joya, Bernardeschi è stato più incisivo del solito in zona di rifinitura, con 4 passaggi chiave (nel primo tempo ha messo una palla molto bella per De Ligt). Purtroppo, ancora una volta ha deluso al momento della finalizzazione: 6 tiri, ma nessuno pericoloso, vanificando situazioni interessanti.

L’ampiezza era lasciata a un Pellegrini molto intraprendente e dinamico: rispetto all’ultimo scialbo Alex Sandro, l’ex Cagliari è parso più propositivo, provando spesso a puntare l’avversario e ad aggredire gli spazi.

Per il resto, le notizie migliori probabilmente arrivano da un Locatelli che è stato costantemente nel vivo del gioco. L’ex Sassuolo era ovunque, si è mosso tantissimo: grazie a lui, la Juve ruotava spesso la propria struttura posizionale, trovando libero l’italiano. Quando riesce a ricevere, Locatelli fa girare meglio la palla e di conseguenza permette alla Juve di essere più fluida nella manovra. Ben 94 passaggi effettuati per il campione d’Europa, alcuni di questi illuminanti: tra tutti, la verticalizzazione improvvisa che ha messo Kulusevski solo davanti al portiere.

Lo svedese è cresciuto molto nella ripresa, dopo una prima frazione in cui, pur muovendosi bene e dando un buon contributo al pressing, faticava a essere incisivo. Ha approfittato bene dei maggior spazi del secondo tempo, approfittando di un Genoa che ha provato ad attaccare di più. Largo a destra, ha generato diversi pericoli, anche se non sempre è stato preciso nell’ultimo passaggio.

Al contrario, Morata continua a essere in un momento no. Se nelle precedenti partite era giustificato da un baricentro bassissimo della squadra e da ricezioni spalle alla porta complicate, al contrario contro il Genoa ha giocato sempre nei pressi dell’area rivale. Eppure è stato molto confuso, sbagliando molto sottoporta e chiudendo malissimo la partita, con nervosismo. Tant’è che Allegri l’ha sostituito dopo l’ammonizione.

E’ stata forse l’unica partita in campionato dove la Juve ha dominato senza soffrire mai nulla, con anche diversi giocatori parsi in ripresa. Vedremo se Allegri darà continuità a questo 4-2-3-1.

 

 

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