Ceravolo: «Juve Spezia non scontata. Scudetto? Ci pensa» - ESCLUSIVA
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Ceravolo: «Juve Spezia non scontata. Scudetto? Ci pensa» – ESCLUSIVA

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Franco Ceravolo, ex responsabile dell’area tecnica e degli osservatori della Juve, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Juventusnews24

Franco Ceravolo, ex responsabile dell’area tecnica e degli osservatori della Juve, parla in esclusiva a Juventusnews24.

Dalla partita contro lo Spezia fino al futuro di Dybala e Morata passando per il mercato, la lotta scudetto, il colpo Vlahovic e molto altro ancora. Tutte le dichiarazioni.

Sulla carta Juve Spezia sembra una partita dal risultato abbastanza scontato: sarà cosi?

«Nel calcio non ci sono partite scontate. Due settimane fa alcune grandi hanno pareggiato o perso con le cosidette medio-piccole. Per cui in campo si va sempre 11 contro  11. La differenza la fanno le motivazioni, la condizione fisica e quella mentale. Se una squadra forte non ha, a volte, queste caratteristiche o è in un momento critico a livello fisico, può essere battuta. Certo è che sulla carta non ci dovrebbe essere partita, ma ogni gara va giocata, a prescindere da chi ha il migliore organico. I favori del pronostico sono per la Juventus, ma ogni partita è difficile, anche perché in questo momento della stagione tutti i punti sono importanti pure per lo Spezia. E’ una gara importante per la classifica».

Stasera c’è Napoli-Milan: in caso di pareggio e vittoria dei bianconeri con lo Spezia, la squadra di Allegri sarebbe una delle candidate allo scudetto? O l’obiettivo è il quarto posto?

«Bisogna stare dentro le dinamiche per capire strategie e obiettivi della società. Io penso che la Juventus, per il suo Dna, finché la matematica non dà un risultato certo farà di tutto per recuperare posizioni su posizioni. Ci sono tre squadre davanti e l’Atalanta deve recuperare una partita. Le possibilità sono ridotte. Se ci fosse stata solo una squadra davanti, sarebbe stato più facile recuperare punti, mentre con tre è più difficile. Questo non significa che la Juventus sia fuori e, per me, nemmeno l’Atalanta è fuori. Tra un mesetto si sarà se la Juventus può ancora ambire a stare lì a lottare per lo scudetto o per il terzo-quarto posto. Sicuramente nel Dna della Juventus non esiste dire che non pensa allo scudetto, anche se a livello mediatico sta facendo passare questo messaggio. Nel calcio in campo vanno i giocatori, mentre le società pensano sempre ad ottenere il massimo fino a quando non c’è un responso sicuro. Faranno di tutto per recuperare».

Capitolo Champions: la Juve può superare il turno col Villarreal?

«Mi auguro di cuore che la Juve passi il turno sia per l’aspetto finanziario che per le possibilità future di questa competizione. E’ una partita difficilissima, gli spagnoli sanno giocare a calcio, sono bravi nel palleggio e nelle ripartenze. Non sarà facile passare il turno perché in Champions non ci sono partite facili».

Il cambio di passo della Juve è avvenuto con l’arrivo di Vlahovic a gennaio: si aspettava questo affare e questo impatto del serbo in bianconero?

«Se l’aspettavano in pochi che la Juventus potesse anticipare un colpo da mercato estivo per sostituire un attaccante come Ronaldo che, per numeri di gol, non era facile da sostituire. Hanno preso uno dei 4-5 attaccanti migliori al mondo. Sta già dimostrando potenzialità da grande calciatore. Sono stati bravi ad anticipare i tempi e a colmare la carenza lasciata dall’uscita di Ronaldo. Non era semplice prendere un top player così».

In questi giorni si parla del rinnovo di Dybala: secondo lei la Juve deve continuare a puntare su la Joya?

«Lui è stato sfortunato perché ha avuto più problemi degli altri. Quando parlo di Dybala, però, io sono di parte. L’ho visto allenarsi e crescere a Palermo quando c’ero io. Posso dire che è un talento e un campione, ma ha bisogno di sentire l’ambiente vicino e non di sentirsi sotto esame in ogni partita. Ci sono giocatori che, a livello mediatico, le critiche che riceve le fa entrare da un orecchio e uscire dall’altro. Paulo è un ragazzo molto sensibile e deve sentire la fiducia. La società non deve metterlo in discussione, poi non posso dire se fa bene o no a rinnovare. Io lo terrei sempre e comunque perché è un grande calciatore. Io andavo a vedere gli allenamenti del Palermo per vedere i suoi gesti tecnici. Lui è un ragazzo molto sensibile e rispettoso verso i compagni. Racconto un aneddoto. Lui diceva di voler battere i calci di punizione dal limite al Palermo. Poi andava Barreto sulla palla e Dybala si spostava, facendo battere lui. Questo per dire il rispetto che aveva per i compagni. Lui ha bisogno di sentire attorno un ambiente che sta dalla sua parte».

Morata, invece, merita il riscatto dall’Atletico Madrid in estate?

«Morata ha altre caratteristiche rispetto agli altri. E’ un giocatore che ha corsa e aiuta i compagni. Per me è un buon giocatore che può essere utile. Bisogna capire cosa pensano la società e Allegri e quali sono le loro strategie di mercato a livello di bilancio o di altri tipi di giocatori. Io uno come Morata lo terrei a prescindere, a patto che giochi dove lo ha messo Allegri nel tridente dove può dare una mano a tutti. Lo spagnolo è duttile, lì davanti può giocare ovunque. Se lui e Kean riescono a mantenere le premesse, per la Juve potrebbero bastare. Io però penso che qualcosa faranno per cercare un’alternativa a Vlahovic».

Guardando al mercato del futuro, la Juve deve essere rinforzata a centrocampo?

«La Juve in tutti i reparti ha giocatori importanti, anche a centrocampo. E’ chiaro che potrebbe servire qualcuno con caratteristiche diverse da quelle che hanno ora i centrocampisti bianconeri per migliorare il reparto. Credo che lo sappiano. Se questo non dovesse succedere, io comunque penso che il problema della Juve non sia il centrocampo, ma la mentalità. Acquisire gli equilibri che Allegri sta dando ora non era semplice, visto che sono cambiate un po’ di cose dalla sua precedente esperienza in bianconero. E’ stato bravo a cercare di mettere a posto tutti i puntini e credo che ora sia sulla strada giusta».

C’è qualche giovane dell’Under 23 o tra i giocatori in prestito che potrebbe far parte della prima squadra con regolarità nella prima squadra?

«Fagioli ha qualità tecniche importanti e in prospettiva è da prendere in considerazione. La Juventus da qualche anno a questa ha lavorato sui migliori giovani che ci sono in Italia e in Europa, anche prima degli altri, dandoli in prestito per fargli fare le ossa e valutare se possono tornare alla Juve. Questo fa bene ai giocatori, perché solo giocando i giovani possono migliorare e far vedere la loro qualità. La politica dei bianconeri è giusta e penso che qualcuno andrà in prima squadra. Cherubini lo conosco bene da più di 20 anni, è uno che sa fare il suo mestiere soprattutto nella gestione dei giovani. Sta facendo un buon lavoro permettendo ai ragazzi di giocare in Serie C, nella speranza di un ritorno per la Juve».

Tornando al calcio giocato, quale è il bilancio della Juve fino a questo momento della stagione?

«Sta facendo una buona stagione, è impegnata su tutti e tre i fronti ed era inaspettato dopo aver perso un punto di riferimento davanti che faceva 30 gol all’anno. Sono stati bravi ad anticipare i tempi e prendere il giocatore giusto. Ora sono sulla buona strada. La Juve può andare in finale di Coppa Italia, in Champions sta lottando con buone possibilità e in campionato è lì. Anche se è partita male, come era prevedibile anche per gli infortuni, è riuscita a riprendersi in tempo e ora sta pilotando la macchina sulla strada giusta. La società è stata brava, io pensavo ci sarebbe voluto più tempo. In questo Allegri ha i suoi meriti».

Si ringrazia Franco Ceravolo per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista

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