Cherubini su Paratici: «Era pericoloso. Io stavo vendendo l'anima»
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Cherubini su Paratici: «Era pericoloso. Io stavo vendendo l’anima»

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Cherubini su Paratici: «Era pericoloso. Io stavo vendendo l’anima». Così il dirigente della Juventus sull’ex superiore

La Gazzetta dello Sport rende pubbliche alcune intercettazioni tra Federico Cherubini e Stefano Bertola, ex direttore finanziario di Juventus. Al centro della conversazione c’è Fabio Paratici.

PARATICI PERICOLO – «Se Fabio si svegliava la mattina – dice in un’intercettazione Cherubini a Bertola – e aveva mal di testa o beveva un bicchiere poteva firmare 20 milioni senza dirlo a nessuno. Era pericoloso».

SENZA FRENI – Il cappello sopra Fabio io l’avrei messo a sua tutela, perché è campione del mondo, trequartista, numero 10… però viene valorizzato da chi gli dà equilibrio da sopra, che ogni tanto gliene stoppa uno (di affare ndr)“. Bertola: “Sì perché va in loop“. E Cherubini: “Lui a un certo punto non aveva più questo filtro (…) Non agiva per la Paratici srl, ma per la Juve eh (…) Ha fatto un fuori giri! E ti ha portato a fare delle operazioni che in un contesto di normalità non puoi fare… Spinazzola-Pellegrini non puoi farlo“. Lo stesso Cherubini sarebbe andato in crisi: “Ho avuto delle sere che tornavo a casa e mi veniva da vomitare solo a pensarci (…) Mi sentivo che mi stavo vendendo l’anima perché (…) ero complice di alcune cose».

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