Marrone: «La Serie C proverà a ripartire, impossibile annullare tutto»
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Claudia Marrone: «In Serie C si proverà a ripartire, impossibile annullare tutto» – ESCLUSIVA

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Claudia Marrone, giornalista di TMW, parla in esclusiva su Juventus News 24 della situazione della Lega Pro

Claudia Marrone, giornalista di TMW, ha parlato in esclusiva su JuventusNews24 della situazione della Lega Pro. Abbiamo provato a fare chiarezza con lei sullo scenario della Serie C, tra tante incertezze e qualche punto fermo.

Claudia, difficile dirlo ora, ma quale pensi sarà la sorte del campionato di Lega Pro?
«Bisogna fare a priori un grosso distinguo tra quella che è la situazione di A e B rispetto a quella della Serie C. Il giro di soldi è diverso, anche se il calcio professionistico italiano nel suo complesso è la quarta azienda del Paese per fatturato. In questo momento il campionato più a rischio è la Serie D. Io credo che la possibilità di tornare a giocare in Lega Pro ci sia, il presidente Ghirelli sta gestendo bene la situazione e farà le valutazioni più opportune. Basta vedere quello che ha già fatto con la questione stipendi…»

A tal proposito: ci racconti i dettagli dell’accordo trovato dalla Lega Pro con AIC e AIAC?
«Sarà salvaguardata la fascia debole con la cassa integrazione per coloro che percepiscono annualmente una cifra inferiore ai 30 mila netti. Per chi ha una fascia di reddito superiore subentrano altri parametri e riduzioni. È una soluzione che aiuta diversi calciatori, senza dimenticare i dipendenti delle varie società che sicuramente hanno guadagni inferiori».

Il rischio che il campionato non riprenda sussiste? Come si andrebbe a regolamentare il discorso promozioni e retrocessioni nei vari gironi?
«Fermo restando che si proverà a tornare a giocare, penso sia impossibile annullare definitivamente una stagione. I club che hanno fatto degli sforzi economici per ottenere dei risultati sportivi vano premiati. Poi naturalmente, dall’altra  parte, ci sono invece quei club che stanno retrocedendo e che gioverebbero di un simile provvedimento. Nel Girone A mi viene difficile pensare che si impedisca al Monza di andare in B. Nel Girone B già la situazione è diversa: la distanza tra Vicenza e Reggio Audace è sottile e c’è uno scontro diretto ancora da giocare, senza dimenticare il Carpi che è al terzo posto a pochi punti. Nel C c’è ancora una situazione a parte perché sono state giocate più partite rispetto agli altri due raggruppamenti. Anche pensare a una cristalizzazione della classifica sarebbe complicato perché non c’è omogeneità tra i vari gironi. Io credo serva una presa di posizione a livello europeo: sicuramente alla fine di questa storia ci saranno degli scontenti e il rischio è quello di passare l’estate in tribunale».

La paura di Ghirelli che alcuni club di Serie C possano andare incontro a fallimento è fondata?
«In questo momento penso di sì. Bisogna capire quale sarà l’aiuto del Governo in questo senso. In Serie C gli introiti sono molto ridotti rispetto ai costi, se vai a togliere quel minimo di guadagni diventa tutto complicato… Il fallimento dei club non sarebbe poi solo un problema per i calciatori ma anche per tutte quelle figure che gravitano intorno a questi, dal magazziniere all’addetto stampa».

Credi che l’evoluzione del mercato estivo possa portare qualche società ad investire sulle Seconde Squadre?
«Temo di no, creare una Seconda Squadra significa investire molto in un progetto che non ha grossi introiti, almeno nell’immediato. La Juventus ha questa possibilità economica oltre ad una mentalità europea che le permette di credere in questo progetto. Al massimo potrebbero essere rilanciati i settori giovanili in generale. Sarebbe una bella spinta per tutto il movimento. I vivai sono il futuro del nostro calcio, troppo spesso bistrattati».

Il progetto Juventus U23 ti sembra definitivamente decollato?
«Io credo che non decollerà definitivamente fino a quando altre società non decideranno di fare questo passo. Servirebbero una decina di club, un coinvolgimento tale da poter pensare di rivedere tutto il sistema calcio anche a livello di regolamento, cosi come avviene in altri Paesi. Nel caso specifico della Juve credo comunque si tratti di un progetto positivo. Molti giovani hanno la possibilità di confrontarsi in un campionato diverso dalla Primavera con compagni e avversari più esperti. I bianconeri sono d’altra parte un passo avanti rispetto al resto dell’Italia e possono contare anche su strutture diverse».

Si ringrazia Claudia Marrone per disponibilità e la cortesia mostrate in occasione di questa intervista

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