Conferenza stampa Allegri: «Dybala gioca. Dobbiamo vincere la Coppa»
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Conferenza stampa Allegri: le parole alla vigilia di Juve Inter, sfida valida per la finale di Coppa Italia

La Juve cerca la sua rivincita contro l’Inter. Dopo la Supercoppa e l’1-0 casalingo in campionato, i bianconeri affrontano i nerazzurri nella finale di Coppa Italia.

Nel giorno di vigilia, martedì 10 maggio, Massimiliano Allegri ha parlato in conferenza stampa insieme a Chiellini alle 19.30 per presentare il match dallo Stadio Olimpico di Roma. Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.

CHE SENSAZIONI HA – «Domani è una bellissima serata, un derby d’Italia. Giochiamo contro una squadra difficile da affrontare. Nelle partite precedenti abbiamo fatto buone partite. Ci vorranno pazienza, lucidità, lettura dei momenti della partita. Il calcio è una roba strana: magari dopo 2 minuti può sbloccarsi e diventare un’altra partita. Dobbiamo avere la lucidità e la serenità di fare una buona gara e cercare di portare a casa la coppa».

DUBBI DI FORMAZIONE – «Qualcuno ne ho. Domani mattino o pomeriggio prima della riunione devo dirglielo, se no dicono ‘Chi è che deve andare in campo?’. Chiellini gioca, perché è qui accanto a me, Perin uguale. Gli altri vediamo».

CHE FINALE E’ – «Invece della ciliegina è la torta (ride ndr). Quando giochi una finale, e partecipi a un evento come la finale che sia Coppa Italia o Champions, è normale che abbia un’importanza grossa perché devi cercare di vincerla. Noi domani dobbiamo cercare di fare questo».

DIFESA A TRE – «Vediamo, i giocatori che vanno in campo possono giocare a tre o quattro indipendentemente da come si può partire. Possiamo cambiare a gara in corso».

COPPA ITALIA SALVA STAGIONE – «La squadra ha iniziato non bene, male, abbiamo fatto una rincorsa. Abbiamo raggiunto un risultato importante perché giocare la Champions tutti gli anni è importante. Per la Juventus è importante vincere. Non siamo riusciti a vincerla, ma una volta finita la stagione ci metteremo lì per andare a migliorare le cose a 360 gradi ed essere pronti l’anno prossimo a ripartire, più avvantaggiati perché è un anno che saremo insieme. La valutazioni della stagione è molto semplice: se domani vinciamo, qualcuno dice: “Va bene però la Coppa Italia…”, se perdiamo “La stagione è disastrata”. Noi facciamo altre valutazioni. Vincere sarebbe una bella cosa. L’anno prossimo partiremo dai blocchi cercando di vincere e essere competitivi nelle competizioni a cui parteciperemo».

COSA LO HA SORPRESO DI QUESTA STAGIONE DELLA JUVE – «La perdita di Ronaldo a tre giornate dalla fine del mercato non è stata semplice. Poi io dovevo conoscere la squadra, abbiamo avuto anche delle situazioni a percorso come la perdita di Chiesa. Ah domani sono tutti convocati, lui, McKennie… Domani sono tutti convocati. Abbiamo avuto delle difficoltà, poi anche il fatto di spingere molto sull’acceleratore. Poi piano piano, passato il turno di Champions, pensavo che la squadra sarebbe cresciuta e così è stato. La società ci ha dato una grossa mano a gennaio prendendo Vlahovic. Abbiamo fatto una rincorsa importante, terminata nella sconfitta in casa con l’Inter. Quella ci avrebbe dato un’ulteriore spinta, chiaro però che vincere 13 partite di fila non sarebbe stato semplice. Ora siamo qui a giocarci la Coppa Italia. Per essere qui bisogna arrivarci, chi viene eliminato la guarda dalla televisione. Si è creata una base, una conoscenza tra me e i giocatori e la società, perché sono cambiate le cose. Di questo sono contento, sono sereno del fatto che l’anno prossimo avremo molte più possibilità e dovremo averle per lottare fino al fondo per l’obiettivo principale che è lo Scudetto, con l’obiettivo di passare il turno in Champions e arrivando a marzo nelle migliori condizioni. Domani abbiamo la Coppa Italia e sarebbe carino portarla a casa. Abbiamo poi le ultime due partite e finire la stagione nel migliore dei modi per programmare la prossima subito dopo».

PERCHE’ TOCCAVA IL VERDE DEL TRICOLORE. SCARAMANZIA? – «Sono una persona ordinata. Erano tutti mischiati e ho voluto metterli in ordine. Non sono scaramantico, cerco di contornarmi di persone che mi danno positività. Non il Coronavirus, positività. Le persone tristi mi danno fastidio. Era tutto mezzo e mezzo, l’ho messo in ordine».

DYBALA TITOLARE – «Dybala gioca. Accontento tutti».

ALLENATORE ITALIANO PIU’ BRAVO – «Sono quelli che vincono. Ancelotti, a cui rifaccio i complimenti, ha fatto la storia del calcio italiano. Lippi, Capello, Sacchi anche. Gli allenatori vincenti sono quelli. Carlo è l’unico che allena ancora, era dato per finito dopo Everton e Napoli. Ma non è così. In Italia ci sono tanti bravi allenatori giovani che possono avere la possibilità di allenare una grande squadra. Ma è differente, perché allenare una grande squadra per vincere è diverso. Ci sono tanti allenatori che allenano in Serie D, in Eccellenza, sono preparati, più bravi a livello tattico. Ma l’allenatore non è ridotto a quello solo, ci sono sfaccettature che non sono scritte in nessun libro. O le hai o le hai. Ci sono le categorie, piaccia o non piaccia. Quelli che vincono sono più bravi».

VLAHOVIC – «Sta facendo bene. Lui è sereno, a volte chiede troppo a se stesso ma è una questione caratteriale. Non vuole mai perdere, è arrivato alla Juve ma ha dimostrato caratterialmente e tecnicamente di essere da Juve. È tre mesi che è qui l’anno prossimo chiaramente migliorerà quello che sta facendo. I numeri che sta facendo a livello di gol sono buoni, poi è difficile in Italia fare un gol a partita. Son 3 partite che non fa gol, ma ci sta è successo anche a Ronaldo. Quando è arrivato è stato 5/6 partite senza segnare. La faccia arrabbiata col Genoa fa sì che ci tenga molto, vuol migliorare e lo dimostra tutti i giorni. Sono molto contento di quello che sta facendo».

MIRETTI – «Oltre a lui ho portato anche Nicolussi. Sono contento perché ha avuto un infortunio al crociato e non riusciva a venirne fuori. L’altro giorno mi sono divertito a vedere l’Under 23. Difficilmente riesco a vedere le partite 90′, hanno giocato con grande pulizia tecnica e come premio l’ho portato con noi».

«Ragazzi scusate, ho dimenticato il Trap. È una persona straordinaria che mi ha allenato a Cagliari».

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