Conferenza stampa Milik: «Ero già vicino alla Juve in passato»
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Conferenza stampa Milik: «Già vicino alla Juve in passato. Qui per fare tanti gol» – VIDEO

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Conferenza stampa Milik: le parole del nuovo attaccante della Juve nel giorno della sua presentazione in bianconero

(inviato all’Allianz Stadium)Arkadiusz Milik è stato il quinto colpo di calciomercato della Juve dopo Di Maria, Pogba, Bremer e Kostic. L’attaccante polacco ha già collezionato i primi minuti in bianconero, subentrando all’Allianz Stadium contro la Roma.

Lunedì 29 agosto è stato il giorno della conferenza stampa di presentazione di Milik. Alle ore 14.30, presso l’Allianz Stadium, l’attaccante ha parlato davanti ai media: Juventusnews24 ha seguito LIVE le sue parole.


ARRIVARE ALLA JUVE A 28 ANNI – «Questo è un momento molto speciale della mia vita. È sempre stato il mio obiettivo giocare in un grande club, questo è uno dei più grandi al mondo. Questa è una cosa bellissima per me. Da un lato questo era il mio obiettivo, dall’altro ora che sono arrivato voglio dare qualcosa di speciale, giocare, fare bene, fare tanti gol ed essere felice».

GIOCARE CON VLAHOVIC – «Ho fatto appena due/tre allenamenti insieme con la squadra. Anche ora non ci sarà tanto tempo per allenare le cose. So che posso giocare anche con due punte, lo facevo spesso anche in Nazionale con Lewandowski. Questo però lo lascio al mister, è lui che decide la squadra, la tattica. Io faccio tutto quello che posso in allenamento per farmi vedere e stare bene. Alla fine sono scelte sue».

VICINO ALLA JUVE IN PASSATO – «Sì, ero vicino. Le cose sono andate poi in modo diverso. Sono stato tante volte accostato alla Juve, anche sui giornali. Se non sbaglio due o tre anni fa si poteva fare, alla fine non è successo. Non guardo tanto al passato, l’importante è ciò che c’è ora. Sono contento della scelta, sono contento di essere qui. Spero di fare tanti gol per questo club».

ROMA DA SCUDETTO E CHE SERIE A SARA’ – «Non voglio parlare della Roma, ma dico che il livello in Serie A è sempre stato alto, ora è ancora più alto. Quattro anni fa non c’erano 4/5 squadre in lotta per lo Scudetto, ora sì. Questo rende lo Scudetto ancora più difficile da vincere».

COME STA FISICAMENTE E CHE MILIK ARRIVA IN ITALIA – «Sto bene fisicamente, sto benissimo, mi sento bene. Ho fatto 30 gol in 50 partite ma quello che ho fatto non conta più. È così il calcio moderno, conta quello che fai ora. Se giochi devi segnare, si guarda solo alla prossima partita. La gente non guarda più dietro, ora scrivo pagine nuove. Questa è la cosa più importante al momento».

RUOLO PREFERITO – «Sono attaccante, il mio ruolo è attaccare, fare gol. Questo è il mio obiettivo, come sempre. Mi piace giocare solo, con le due punte. La squadra comunque la sceglie il mister, decide lui».

NAPOLI – «La verità è che non ho guardato il calendario. Ora l’importante è che giochiamo con lo Spezia, quando giochiamo a Napoli non so. Cosa non ha funzionato? Volevo andare via, le cose non sono andate come volevamo tutti e sono finito fuori rosa».

COSA HA PRESO DA SARRI, SAMPAOLI – «Ogni allenatore è diverso, ognuno di noi è diverso e vede il calcio in modo diverso. Da ognuno puoi imparare e crescere. Volevo sempre prendere qualcosa da ognuno di loro per diventare più forte. Spero di averlo fatto. È difficile spiegare la differenza tra uno e l’altro. Mi sono allenato con tecnici davvero bravi, da ognuno di loro potevo imparare».

COSA AMMIRAVA DELLA JUVE DA AVVERSARIO – «Erano sempre partite speciali quando ero a Napoli. Ma anche qua alla Juve ci sono tante partite speciali. Non sono il primo e l’ultimo giocatore a vestire entrambe le maglie, ora gioco nella Juve ed è quello che mi importa».

LASCIARE IL MARSIGLIA – «Alla fine del campionato volevo restare a Marsiglia. C’era un buon progetto per quanto riguarda la squadra e tutto. Dopo le cose sono cambiate, è andato via il mister e sono arrivati 7/8 nuovi giocatori. Per me è arrivata questa opportunità di giocare in un grande club e ho fatto questa scelta».

SOMIGLIANZE TRA VLAHOVIC E LEWANDOWSKI – «Difficile paragonare i giocatori. Dusan è molto giovane, è sicuramente forte. Lewandowski è in un altro momento della carriera. Sono entrambi forti. Per gli attaccanti parlano tanto i numeri, per me Dusan può migliorare ancora tantissimo. Ha 22 anni, può fare ancora meglio, ha un grande futuro davanti a sé. Lewandowski ne ha 34 quindi è un momento difficile per paragonarli».

SZCZESNY – «Con Wojciech ci conosciamo da tanto tempo, dai tempi della Nazionale. Da quando sono arrivato c’è un’atmosfera davvero buona nello spogliatoio. Le infrastrutture qui sono incredibili: lo stadio, i campi, il centro sportivo. Hai tutto organizzato, devi solo pensare a giocare e nient’altro. Ci sono tante persone che lavorano per la squadra. Non ti manca niente qui».

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