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Da DiGre a Kelly: Una rivoluzione da 200 milioni di euro per un’intera squadra
Il calciomercato spesso riserva operazioni sensazionali, con spese ingenti che non influenzano soltanto i valori tecnici delle squadre ma anche le quote di premier league scommesse e di altri campionati internazionali. Nell’ultima finestra di mercato, la Juventus ha deciso di puntare in alto con l’arrivo di ben tredici nuovi giocatori, superando il tetto dei 200 milioni di euro tra operazioni estive, riscatti e movimenti di gennaio. Un investimento da vera big, anche se la classifica attuale vede la formazione bianconera al quinto posto e in lotta per un accesso diretto agli ottavi di Champions League.
Un mercato da oltre 200 milioni
La Juventus ha salutato diversi volti noti in estate, ma al tempo stesso ha accolto un gruppo di rinforzi capace di modificare radicalmente il volto della rosa. Dall’attacco alla difesa, ogni reparto ha ricevuto un’iniezione di talento. Il progetto non si è fermato alla fase iniziale del calciomercato: nelle settimane successive, la società ha concluso ulteriori acquisti e riscatti, compreso il trasferimento di Lloyd Kelly, uno degli ultimi tasselli in una ricostruzione a lungo termine.
Tra i nomi più significativi ci sono Kolo Muani, Antonio Costa e Renato Veiga, tutti arrivati per cifre considerevoli. I giovani provenienti dalla Next Gen (Savona, Rouhi e Mbangula) hanno completato un organico ampio, sebbene gli infortuni abbiano rallentato l’inserimento di alcuni nuovi giocatori. Di conseguenza, la Juventus si trova momentaneamente al quinto posto, un risultato inferiore alle attese di inizio stagione, ma i dirigenti hanno ribadito l’importanza di gettare basi solide per il futuro.
La fiducia della società nelle operazioni più onerose
Le spese più significative sono state sostenute per giocatori ritenuti in grado di fare la differenza anche nel lungo periodo. Si parla di oltre 51 milioni di euro per un centrocampista olandese in arrivo dall’Atalanta, un trasferimento complesso già dalle prime trattative. Nonostante qualche critica per un impatto iniziale non esplosivo, l’allenatore Thiago Motta ha difeso pubblicamente questo innesto, convinto che il giocatore possa ancora dimostrare il suo valore.
Un’altra operazione da 50 milioni di euro ha riguardato un calciatore che, a causa di problemi fisici, non è riuscito a mostrare con continuità tutto il proprio potenziale. Le ultime prestazioni in campionato, però, hanno evidenziato segnali incoraggianti.
I giovani talenti e i “figli d’arte”
La Juventus ha investito anche su profili emergenti. Da segnalare in particolare il “baby” Thuram, figlio d’arte che sta trovando regolarità nel centrocampo di Motta. Titolare in diverse partite di campionato, il giovane ha già dato il suo contributo con gol e assist, lasciando intendere di poter diventare un punto fermo della squadra. Il costo di acquisto è stato di circa 20 milioni di euro, cifra giudicata adeguata per un profilo di 23 anni e con cinque stagioni di contratto davanti.
Allo stesso modo, l’argentino strappato alla Fiorentina per circa 33 milioni (inizialmente in prestito con diritto di riscatto) sta finalmente riprendendo confidenza col campo dopo una serie di guai fisici. Le nove partite di campionato saltate per infortunio non hanno facilitato il suo inserimento, ma la società è certa che, con una buona dose di continuità, il giocatore possa offrire un contributo di qualità alla mediana bianconera.
Il caso Conceicao e l’importanza degli esterni
Uno degli acquisti più intriganti resta Chico Conceicao, arrivato in prestito dal Porto. Il costo iniziale di 7 milioni copre soltanto il trasferimento temporaneo, mentre l’operazione completa prevede altri 30 milioni a giugno per un passaggio a titolo definitivo. Il giovane esterno, figlio di un volto noto del calcio internazionale ora allenatore in Serie A, si è messo in luce con dribbling e accelerazioni, dimostrando di avere le caratteristiche per incidere in attacco.