Dal Mondiale alla Juventus: il futuro di Di Maria, Paredes e Rabiot
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Dal Mondiale alla Juventus: ora Di Maria, Paredes e Rabiot si giocano il futuro. Il punto

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Di Maria, Paredes e Rabiot ora si giocano il futuro. Il punto sui tre giocatori della Juventus dopo la finale del Mondiale

Una finale folle, emozionante, da pellicola cinematografica. Una finale che sorride all’Argentina e manda l’Albiceleste sul tetto del mondo: lacrime di gioia per Di Maria, per Paredes. Rigore procurato e gol per il primo, penalty per il secondo nella lotteria finale. Cade, proprio all’ultimo atto, Adrien Rabiot, autore di un Mondiale da applausi. Loro, gli ultimi tre giocatori della Juventus ancora in Qatar, loro che da gennaio in poi avranno un altro scenario in ballo: quello legato al futuro.

Angel Di Maria

Un anno. Questa la durata del matrimonio tra la Juventus e Angel Di Maria, messo nero su bianco l’estate scorsa dopo un lungo corteggiamento e (tanti) tira e molla. Un accordo che non ha permesso alla Juve di usufruire dei benefici del Decreto Crescita e un destino, forse, già scritto. Restare un’altra stagione a Torino? Così aveva risposto il Fideo nella conferenza stampa di presentazione: «Non si sa mai, nel calcio tutto cambia velocemente. Per il momento penserò a questo anno specifico. Cercherò di lavorare per la Juve, vincere tutto, poi ci penserò più avanti». Ora, a distanza di poco più di 5 mesi da quell’11 luglio, le carte sul tavolo sembrano segnate. Al momento, infatti, è difficile immaginare che l’argentino resti in bianconero anche l’anno prossimo: il suo sogno, più volte dichiarato, è sempre stato quello di chiudere la sua carriera in Argentina, al Rosario Central. Nessuna possibilità di addio a gennaio (resterà alla Juve fino a fine stagione, come annunciato dallo stesso Angel via social qualche mese fa): l’obiettivo dopo il Mondiale è quello di prendere per mano la squadra di Allegri sui tre fronti. Scudetto, Coppa Italia ed Europa League. Poi la possibile separazione.

Leandro Paredes

L’ultimo grande acquisto del calciomercato estivo della Juve che non ha mantenuto però le tante aspettative sul suo conto. Paredes ha faticato ad imporsi nella prima parte di stagione in termini di prestazioni, mostrando una certa incostanza non adatta a dirigere un centrocampo come quello bianconero. E l’andamento negativo della Juventus in Champions League ha segnato un tassello importante anche in chiave futuro: visto il mancato accesso agli ottavi di finale, è venuta a mancare una delle condizioni per l’obbligo di riscatto a fine stagione dell’argentino dal Psg. Per questo motivo, a giugno la dirigenza dovrà decidere se esercitare il diritto di acquisto per 22.6 milioni di euro (che arriverebbero a circa 25 con i bonus): tutto ancora da scrivere, non vi è certezza ancora sul futuro del regista. Molti dipenderà dai prossimi mesi, in cui Paredes dovrà mostrare quello scatto in avanti che serve per la riconferma. In un centrocampo, comunque, in cui ritagliarsi uno spazio da protagonista non sarà così scontato: Rabiot, Locatelli, Miretti, Fagioli, McKennie e, si spera presto, Pogba gli contendono la titolarità.

Adrien Rabiot

Il suo addio alla Juve sembrava ormai accertato l’estate scorsa. Al Manchester United, per oltre 20 milioni di euro: accordo poi saltato per una mancata intesa tra la dirigenza dei Red Devils e la madre-agente del francese, Veronique, in ottica ingaggio. Così Rabiot è rimasto, e mai come in questa stagione è stato decisivo. 16 presenze, 5 gol, 2 assist: costante, dinamico, punto di riferimento del centrocampo e di Allegri. Ma il contratto in scadenza a giugno 2023 impone necessariamente delle riflessioni sul suo futuro. Una differenza di vedute su questo discorso: la politica della Juventus di contenere i costi e la volontà del centrocampista di non volersi ritoccare il proprio ingaggio verso il basso. Aspetti che potrebbero rivelarsi decisivi in chiave rinnovo sì/rinnovo no, con il centrocampista che dal ritiro della Francia ha già strizzato l’occhio ad un possibile addio da Torino. Dove? Destinazione Premier League: «L’Inghilterra a 13 anni è stata un’ottima esperienza anche se ho fatto a malapena un anno. Mi è piaciuta molto l’atmosfera lì, è qualcosa di diverso dalla Francia o dall’Italia. Mi piacerebbe giocare lì nella mia carriera, l’ho sempre detto». Tenendo presente che se a gennaio dovesse arrivare un’offerta, sarebbe l’ultima occasione per la Vecchia Signora di ricavare qualcosa dalla sua partenza…

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