Fagioli Juve, l'ex compagno: «Me lo ripeteva spesso» - ESCLUSIVA
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Fagioli Juve, l’ex compagno di squadra: «Me lo ripeteva spesso» – ESCLUSIVA

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Fagioli Juve: l’ex compagno di squadra, Filippo Dadone, ha parlato del suo esordio in Serie A nell’intervista esclusiva a Juventus News 24

Nicolò Fagioli ha compiuto un altro passo importante per la sua giovane carriera: dopo l’esordio in prima squadra contro la Spal in Coppa Italia, il classe 2001 ha debuttato anche in Serie A nella sfida con il Crotone all’Allianz Stadium. In esclusiva a Juventus News 24, Filippo Dadone ha parlato così del centrocampista ma non solo. Il portiere ha giocato con Fagioli dal 2015 negli Under 15 fino in Primavera, lasciando poi i colori bianconeri a gennaio per trasferirsi al Mestre.

Filippo, nel settore giovanile della Juve sei cresciuto con Nicolò Fagioli. Al suo arrivo nel 2015, qual è stata la prima cosa che ti ha colpito del suo modo di giocare?
«Dai provini in Under 14 si vedeva che aveva un grande talento già da bambino. Vedendolo poi tutti i giorni in allenamento si capiva che aveva qualcosa in più degli altri. Crescendo è migliorato sempre di più, e vederlo esordire sia in Coppa Italia e sia in Serie A è stato emozionante anche per noi ex compagni, visto che siamo cresciuti quotidianamente insieme a lui».

Ti saresti aspettato il suo approdo in Serie A a soli 20 anni? Quando hai capito che sarebbe potuto arrivare in alto?
«L’ho capito fin da subito. Lui spiccava perché vedeva alcune giocate che gli altri non riuscivano a vedere. Magari con semplicità, senza fare nulla di incredibile, ma nel passaggio aveva qualcosa in più già da piccolo. Poi crescendo è migliorato in tutto, anche fisicamente: ora è davvero un calciatore sotto tutti i punti di vista».

Ti ha mai detto qualcosa sulle sue ambizioni in chiave prima squadra? Ricordi qualche aneddoto particolare di Fagioli all’interno dello spogliatoio?
«Io e lui parlavamo spesso dell’esordio: era un suo obiettivo due anni fa, quando aveva esordito Gozzi e me lo ripeteva spesso. Gli ho sempre detto di stare tranquillo, che prima o poi sarebbe arrivato anche il suo momento. Ero convinto che alla Juve avrebbe esordito, ero certo di questa cosa per tutto quello che ha fatto. Nello spogliatoio avevamo un grande rapporto: ci davamo spesso consigli, è una persona super intelligente, gli ho fatto i complimenti dopo il debutto e lui mi ha ringraziato. Mi viene in mente un aneddoto…».

Prego.

«Nel salto dall’Under 17 alla Primavera, dopo essere usciti dalle fasi finali, non sapevo se avrei giocato ancora insieme a lui l’anno successivo. Averlo ritrovato in Under 19 è stato importante per me, visto che ho capito il grande legame d’amicizia che mi univa a lui».

Cosa ti auguri, d’ora in avanti, per la carriera di Nicolò? Lo vedi bene nell’organico di Andrea Pirlo anche nelle prossime stagioni?
«Lo vedo benissimo: sulle qualità calcistiche non ci sono dubbi. Mi auguro che resti il ragazzo umile che è fuori dal campo, perché se rimane così può diventare davvero qualcuno di importante. Non gli manca nulla».

Da un centrocampista ad un altro, perché in Primavera hai giocato anche con Hans Nicolussi Caviglia. Pensi possa tornare alla Juve in futuro?
«Anche Hans ha grandissime qualità. Non so come rientrerà dal brutto infortunio, ma fin dall’inizio ho capito subito le sue doti in campo. Ha una facilità di tiro incredibile, calcia benissimo con entrambi i piedi. Se rientra bene fisicamente può fare grandi cose, non so alla Juve visto che c’è grandissima concorrenza ma me lo auguro per lui».

In questa stagione Pirlo ha dato spazio a tanti giovani provenienti dal settore giovanile. Ti ha impressionato la crescita avuta da Radu Dragusin nel corso degli ultimi anni?
«Davvero tanto… Fisicamente è impressionante, ha un’applicazione incredibile: è sempre lì che si allena. Vederlo a quei livelli non mi stupisce per niente».

Contro la Spal in Coppa Italia aveva esordito anche Cosimo Marco Da Graca. 9 gol in 8 partite in questa stagione con la Primavera di Bonatti. Qual è la qualità che lo differenzia rispetto agli attaccanti?
«Ha una forza fisica incredibile, un tiro importante. Se migliora tecnicamente ancora un po’ può diventare un giocatore di altissimi livelli. Ha una cattiveria in campo difficile da trovare in altri ragazzi a quell’età».

Fagioli e Di Pardo, dunque, sono stati gli ultimi ad esordire in Serie A con la Juventus. C’è un altro giocatore del vivaio su cui punteresti per un eventuale debutto?
«Faccio il nome di Giuseppe Leone della Juventus U23, con il quale ho condiviso tanti bei momenti a Torino. Anche Gozzi, che ha già esordito, però spero faccia qualche altra presenza in prima squadra. Dico anche Israel, pur essendo difficile tra i portieri, ma gliel’ho sempre detto: può fare il calciatore ad altissimi livelli».

Si ringrazia Filippo Dadone per la disponibilità e la cortesia mostrate in questa intervista

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