Fagioli, il mondo Juve ai suoi piedi. Ma non chiamatelo nuovo Pirlo
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Fagioli, tutto il mondo Juve ai suoi piedi. Ma non chiamatelo “nuovo Pirlo”

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Nicolò Fagioli ha già conquistato tutto il mondo Juve alla sua prima stagione in bianconero. E ora i paragoni si sprecano

A volte basta un semplice infortunio di un compagno per cambiare la tua storia. E’ il 29 ottobre 2022 e a Lecce la Juventus sta pareggiando per 0-0 contro i padroni di casa quando, all’intervallo, Allegri è costretto a tirare fuori McKennie a causa di un problema fisico, inserendo un ragazzino che, fin lì, aveva giocato poco più di mezz’ora in tutto il campionato. A fine partita Madama tornerà a Torino con i tre punti in saccoccia, arrivati proprio grazia a un gol “alla Del Piero” (non a caso il suo idolo), proprio di quel ragazzo. Cinque mesi (e un gol anche all’Inter) dopo, Nicolò Fagioli è ormai un intoccabile della sua squadra del cuore, alla quale ha saputo dare più di una mano ad uscire da un momento difficilissimo mentalmente e non solo come quello del post penalizzazione. Giocate da veterano e molto di più per il 22enne, per il quale ora si scomodano diversi paragoni.

E se un mostro sacro del calcio italiano come Andrea Pirlo arriva a dire che si, ormai ti sei preso il centrocampo di una delle squadre più titolate d’Europa e si, in qualche modo puoi arrivare ai suoi livelli, allora capisci che in questi mesi sei riuscito ad imboccare la strada giusta dopo un inizio di stagione difficile, anche se per ammissione del suo stesso ex allenatore sarebbe bene evitare paragoni, con Nicolò che deve solamente continuare ad essere se stesso. Anche papà Marco, nella sua intervista alla Gazzetta dello Sport, ha confessato di aver avuto paura per i primi tempi in cui il figlio il campo l’ha visto poco e niente, mentre Pjanic, uno che Nico lo ha visto da vicino in allenamento, dubbi di sorta non ne aveva mai avuti. E ad oggi, aspettando che anche Mancini finalmente si accorga di lui per una mediana in cui Jorginho e compagnia sono ormai le brutte copie di quelli che erano all’Europeo, si può dire che aveva avuto ragione chi ha sempre indicato il numero 44 come futuro riferimento bianconero. Ma no, non chiamatelo Andrea Pirlo, perchè Fagioli può scrivere da sè altre pagine importanti della storia juventina.

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