Delli Carri: «Tra Juventus U23 e Ternana vincerà chi saprà soffrire di più»
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Delli Carri: «Tra Juventus U23 e Ternana vincerà chi saprà soffrire di più» – ESCLUSIVA

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Il difensore della Juventus U23 Filippo Delli Carri in esclusiva prima della finale di Coppa Italia di Serie C con la Ternana

La personalità che sente di avere acquisito dopo una stagione nella Juventus Under 23, Filippo Delli Carri la mostra tutta durante l’avvicinamento alla finale di Coppa Italia di Serie C, in programma sabato a Cesena contro la Ternana. Il difensore bianconero classe 1999 ha parlato in esclusiva su Juventus News 24.

Sembra quasi strano tornare a parlare di calcio giocato, come avete trascorso queste settimane di ripresa?
«Sono state particolari, grande entusiasmo dopo tre mesi di inattività. Abbiamo rischiato di non tornare più a giocare per quest’anno, quindi c’è stata una gran voglia di fare. C’è grande attenzione da parte di tutto il gruppo per una partita che è molto importante».

Sabato ci sarà in palio il primo trofeo della vostra storia, che effetto fa ritrovarsi lì per giocarsela?
«La nostra è una squadra giovane, nessuno di noi si è mai ritrovato a giocare una finale tra i professionisti. E’ una partita molto particolare, personalmente la sento tanto perché vincere un trofeo è sempre bello, ancora di più la Coppa Italia che ci può dare un grande vantaggio in chiave play off. C’è positività».

Durante la sosta avete pensato che il sogno di giocare questa finale potesse sfumare definitivamente?
«Sinceramente sì. A un certo punto della quarantena c’era questa sensazione. Quando dovevano ratificare la promozione del Carpi in Serie B ho seriamente pensato che potesse finire il campionato. Poi c’è stato uno spiraglio di luce… menomale che siamo tornati a giocare».

Cosa vi siete detti durante la pausa?
«Facevamo delle videochiamate per allenarci tutti insieme con il prof. A livello calcistico ci dicevamo poco, quando è arrivata la certezza di poter tornare in attività siamo tornati su, tutti molto felici».

Quanto è stato difficile riattaccare la spina in vista della partita di Cesena?
«Personalmente poco. Dopo tre mesi di pausa siamo tornati carichi. Come in una preparazione a inizio di un nuovo campionato, solo che ti porti dietro una finale da giocare e dunque c’è grande entusiasmo. Vale per me e anche per i miei compagni: ho visto tutta la squadra con grande positività e attenzione in allenamento, credo non sia stato molto difficile, anzi…».

Che squadra è la Ternana?
«Non l’ho mai vista giocare. So che ha giocatori di grande esperienza che hanno militato pure in Serie A. Conosco due giocatori di persona: Richard Marcone, il portiere, che ha giocato con me l’anno scorso (nel Rieti, ndr); e Carlo Mammarella che è un mio compaesano».

Quanto sei cresciuto in questa avventura in Under 23?
«Penso ogni anno sia fondamentale per la crescita di un giovane. Ho sempre cercato di rubare il più possibile da ogni compagno o allenatore che ho avuto. Quest’anno mi sento cresciuto a livello di personalità, ho più consapevolezza dei miei mezzi: mi sento più formato come uomo e come giocatore, sono molto contento dell’esperienza fatta in questa stagione».

Per molti di voi giocare in Seconda Squadra è stato un vantaggio anche in chiave Nazionale, quali benefici avete ottenuto in azzurro?
«I benefici magari li vedremo in futuro. La Nazionale è un’esperienza unica, indossi una maglia che tutti i giovani vorrebbero, la sola convocazione è stata un’emozione unica, un ricordo indelebile. Ringrazio tutti i ragazzi dell’Under 20 che sono stati bravissimi a farmi sentire subito partecipe nel gruppo, spero di poter ripetere la stessa esperienza anche nelle Nazionali successive».

Giocare con continuità in Seconda Squadra però ti ha fatto arrivare in Nazionale con una maggiore esperienza…
«Sicuramente. Giocare alla Juventus ti espone anche a una grande visibilità, è una squadra che tutti seguono in Italia. Brava la società a essere stata l’unica ad aver fatto la Seconda Squadra».

Torniamo alla finale di sabato, chi e cosa farà la differenza?
«Dipenderà tutto dalla mentalità con cui ci si approccerà alla partita. Vincerà chi saprà soffrire più da squadra perché adesso non c’è la brillantezza e la gamba di tre-quattro mesi fa. La preparazione c’è stata ma il tempo a disposizione non è stato molto, la differenza la farà chi saprà soffrire, palleggiare di più e gestire i diversi momenti del match».

Vantaggiato, Marilungo e Ferrante: ci hai pensato che ti ritroverai contro tre degli attaccanti più forti della categoria che hanno calcato i campi della Serie A?
«Non li ho mai incontrati, sicuramente hanno grande esperienza e questo potrà fare la differenza. Li studieremo bene, sono sicuramente giocatori da rispettare».

Mi dici un paio di tuoi compagni di squadra sui quali sei pronto a scommettere in vista della finale?
«Ho visto tutta la squadra bene, tutti si sono presentati da professionisti. Su tutti però voglio fare i complimenti a Rafia, che si è presentato con un passo in più, l’ho visto addirittura migliorato rispetto a quando ci siamo lasciati tre mesi fa. Mi è saltato all’occhio».

Cosa vi ha detto Pecchia per affrontare al meglio la Ternana?
«Il mister ci sta caricando ogni giorno senza metterci pressione. Prova a farci avvicinare a ogni partita al meglio per non farci avere rimpianti: è una finale, una partita secca, unica, quindi devi giocarla al meglio delle qualità e possibilità. Il mister è stato sempre così in ogni partita, non ha mai trasmesso tensione».

Ti dispiace giocarla senza tifosi?
«Sicuramente sì, il bello del calcio sono tifosi. Senza si perde l’ottanta percento di spettacolo, sarà un grande dispiacere. Però è pur sempre una finale e il valore della partita resta alto, noi tra l’altro siamo quasi abituati a giocare senza tanti tifosi al seguito».

Come l’hai immaginata la partita?
«Una partita di grande sofferenza. Possiamo andare a fare la partita tenendo il pallino del gioco, anche perché le nostre qualità ce lo permettono. Loro chiaramente hanno più esperienza e i loro giocatori magari hanno giocato più finali di noi, quindi potremmo anche ritrovarci a soffrire in qualche spezzone di gara».

Poi testa ai play off?
«Sinceramente stiamo pensando solo ed esclusivamente alla Coppa Italia che in chiave play off potrebbe darci grandi benefici. In questo momento c’è solo la parola ‘Ternana’ nella nostra testa, quando verranno saranno tutte finali da vincere e prepareremo al meglio anche quelle partite».

Si ringrazia l’ufficio stampa di Juventus FC e Filippo Delli Carri per l’intervista esclusiva concessa.

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