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I migliori marcatori della Juventus 2023/2024: quale pronostico scegliere?

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Dusan Vlahović, Enrico Chiesa, Arkadiusz Milik, Moise Kean e mettiamoci anche Illing Junior, anche se quest’ultimo in realtà è più un esterno, almeno secondo Massimiliano Allegri.

Sulle spalle di questi 5 nomi c’è il peso dei goal che i bianconeri dovranno segnare in questa stagione per cercare di riscattare i risultati non ottimali dello scorso campionato: fuori dalle coppe europee a causa dei 10 punti di penalizzazione sono stati una delusione cocente negli occhi dei tifosi. Insomma, quest’anno, se non si può lottare per il titolo, bisogna quantomeno conquistare un piazzamento Champions.

Dunque, se si cercano pronostici sui marcatori della Juventus, bisogna scegliere prevalentemente tra questi nomi, con quote quasi sempre superiori al raddoppio, anche grazie al tradizionale corto muso di Allegri. Dusan Vlahović ha cominciato benissimo la stagione 2023-24: 4 reti nelle prime 4 giornate, nonché molto spesso 1° marcatore del match. Ottimo anche l’inizio di campionato di Enrico Chiesa: per lui sono 3 le reti messe a segno in questo avvio. Meno bene invece l’inizio di Arkadiusz Milik e Moise Kean; per loro si tratta soltanto qualche minuto in Serie A, ma alla voce reti realizzate il tabellino segna ancora lo 0.

L’attacco bianconero: duttilità al servizio di Allegri

Entrando nello specifico dell’attacco bianconero, sicuramente non passa inosservato l’inizio di stagione di Vlahović, non tanto dal punto di vista realizzativo, quanto da un punto di vista di voglia e carattere. Molto spesso è lui il vero trascinatore di questa squadra, capace sia di fare il finalizzatore che di aprire gli spazi agli inserimenti di Chiesa o dei centrocampisti; non mancano occasioni in cui si vede il serbo avvicinarsi anche a centrocampo per aiutare la squadra ed essere più corta. È difficile al momento ipotizzare che il numero 9 bianconero possa essere il capocannoniere alla fine del campionato.

Diverso invece il discorso su Chiesa, il quale si complementa in maniera perfetta proprio con Vlahović: lui ha il compito di condurre le ripartenze bianconere e di fornire assist per i compagni, come un vero e proprio numero 10. In realtà, quest’anno ha già trovato la via del gol, cosa che lo stesso Allegri gli ha chiesto in più occasioni: “Secondo me Chiesa è un attaccante, da esterno si isola troppo. Ha giocato bene insieme a Vlahovic, lì deve migliorare ancora in fase di non possesso. Secondo me può fare 14-16 goal“. Per quanto riguarda invece Milik, si è trattato più di una conferma che di un vero e proprio ritorno: il tecnico toscano lo vede soltanto a gara in corso, un vero e proprio numero 9 dal tasso tecnico elevato. Kean invece, sembra essere il pupillo di Allegri che lo aveva già allenato prima del passaggio al Paris Saint-Germain: ragazzo tecnicamente molto dotato, veloce e con un buon tiro, ma la disciplina non è proprio il suo pane quotidiano.

La nuova stagione della Juventus passa dai gol degli attaccanti

Come detto in apertura, la stagione 2023-24 della Juventus sarà quella del riscatto, dove innanzitutto sarà necessario dimenticare l’anno complicato. Se la fase difensiva lo scorso anno è stata più o meno accettabile (33 le reti subite), in attacco di sicuro qualcosa è mancato: solo 56 i gol segnati, il 6° attacco del campionato, ma bisogna anche ammettere che sia Vlahović che Chiesa sono stati fuori per diverse gare a causa dei numerosi guai fisici. Nel 2022/23, il serbo ha messo a segno 10 reti in 27 partite di campionato, mentre Chiesa ha segnato solo 2 reti in 21 presenze. Discreto invece l’apporto di Milik e Kean: 7 goal in 27 gare per il polacco, 6 in 28 per l’attaccante italiano. Nelle prime uscite stagionali i bianconeri sembrano avere un atteggiamento tattico decisamente diverso, si potrebbe quasi osare di stampo giochista; la squadra ha un baricentro e un pressing molto più alto, con i giocatori che corrono più spesso in avanti che non indietro come nella scorsa stagione. Inoltre, Allegri sembra aver recepito il messaggio di tifosi e proprietà: ovvero valorizzare i giovani, tra cui Chiesa e Vlahovic, questi ultimi già affermati nel panorama internazionale, ma bisognosi di completare il proprio percorso di crescita. Cosa sta facendo Allegri per valorizzarli? Ha costruito una squadra più corta e ha concesso ai due attaccanti di giocare più tempo di fronte alla porta avversaria, anziché di spalle come lo scorso anno. Insomma, meno sacrifici in fase di non possesso e più redditività in fase realizzativa.

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