Rassegna Stampa
Il Ritorno della Juventus Passa dal Management, non Solo dal Mercato
La Juventus sta attraversando una fase di cambiamento. Dopo anni di successi, il club ha dovuto affrontare alcune sfide legate alla gestione, con cambi dirigenziali, questioni legali e rotazioni in panchina. Questi elementi hanno influito sulla continuità del progetto sportivo. In questo contesto, puntare solo sul mercato non è sufficiente. Per costruire una base solida e competitiva, servono scelte manageriali chiare, una struttura stabile e un piano tecnico definito. Il ritorno ai vertici passa da decisioni ben ponderate, non solo da investimenti sui giocatori.
Ecco la versione riscritta in modo più diretto e concreto
Dopo l’uscita di Andrea Agnelli e della precedente dirigenza, la Juventus ha riorganizzato la propria struttura. Maurizio Scanavino ha mantenuto la carica di amministratore delegato, mentre dal 4 giugno 2025 Damien Comolli ha assunto ufficialmente il ruolo di General Manager, con responsabilità sull’area sportiva maschile e sui settori marketing e commerciale. Inoltre, Giorgio Chiellini è stato nominato Director of Football Strategy e risponde direttamente a lui. Questa scelta ha introdotto una divisione più chiara dei ruoli rispetto al passato.
Negli ultimi anni, la Juventus ha spesso preso decisioni legate a situazioni urgenti, senza una linea tecnica continua. Questo approccio ha reso difficile costruire un progetto duraturo. Per tornare a essere competitivi in modo stabile, serve una visione chiara che colleghi prima squadra, settore giovanile e gestione sportiva. Una dirigenza con ruoli ben definiti può ridurre l’improvvisazione, dare continuità al lavoro quotidiano e permettere scelte più ragionate, basate su obiettivi di medio e lungo periodo.
La struttura sportiva: scouting, staff, preparazione
Negli ultimi anni, la Juventus ha iniziato a rivedere l’organizzazione dei reparti interni legati allo scouting, alla preparazione fisica e alla gestione degli infortuni. L’obiettivo è rendere il lavoro più coordinato, con meno improvvisazione e maggiore attenzione ai dettagli. Lo scouting richiede una rete attiva, capace di trovare giocatori adatti al progetto, anche per la squadra Next Gen. La parte atletica e medica, invece, va rafforzata per ridurre i tempi di recupero e i rischi di ricadute.
Molti club europei hanno già introdotto modelli integrati, dove staff tecnici, dati e analisi lavorano insieme. Sempre più società si affidano oggi a strumenti digitali per ottimizzare decisioni tecniche e gestionali, come il miglior software per scommesse sportive, utilizzato anche per analisi predittive e monitoraggio dei dati. Anche la Juventus dovrà consolidare questo approccio se vuole restare competitiva.
La sostenibilità finanziaria: errori passati e nuove regole
La Juventus ha speso molto negli ultimi anni, ma non sempre in modo efficace. L’ingaggio di Ronaldo e altri grandi nomi ha portato visibilità, ma anche costi difficili da sostenere. La pandemia ha peggiorato la situazione, riducendo incassi da stadio, sponsor e diritti TV. Questo ha lasciato un bilancio sotto pressione e la necessità di rivedere tutto il modello economico. Oggi la società sta cercando di muoversi con più attenzione. Le principali misure adottate includono:
- Taglio degli stipendi più alti, per ridurre la pressione sul bilancio
- Cessioni strategiche, per fare cassa senza indebolire troppo la squadra
- Uso più frequente dei giovani della Next Gen, come risorsa interna a basso costo
- Investimenti più selettivi, evitando operazioni fuori portata
Questi passi servono a costruire un equilibrio tra competitività sportiva e stabilità economica. Il club deve imparare a pianificare, evitando errori del passato legati a scelte troppo impulsive. In un calcio dove le regole finanziarie sono sempre più rigide, la sostenibilità non è più un’opzione, ma un requisito per restare al vertice.
Oltre il campo: tecnologia, dati e organizzazione
Per tornare competitiva, la Juventus deve rafforzare anche le aree gestionali e operative, non solo la rosa. Oggi molti club utilizzano dati e software per supportare le decisioni interne: dalla gestione fisica dei giocatori all’analisi tattica. Anche la Juventus ha avviato un percorso in questa direzione, ma serve maggiore continuità.
Gli strumenti digitali non servono solo allo staff tecnico: marketing, ticketing, logistica e gestione commerciale funzionano meglio con una struttura moderna e integrata. In un contesto dove la tecnologia è centrale anche nei processi decisionali, serve una dirigenza capace di leggere i dati e usarli con metodo. Un’organizzazione forte fuori dal campo è la base per costruire risultati anche dentro.
Conclusione – Tornare al vertice con scelte solide
La Juventus non può contare solo sul mercato per risolvere i problemi. Per costruire qualcosa che funzioni nel tempo, servono scelte chiare, una gestione coerente e una struttura interna stabile. Senza organizzazione, anche i migliori giocatori fanno fatica a rendere. Il club ha bisogno di continuità, sia nelle decisioni tecniche che in quelle dirigenziali. Programmare, investire con criterio e lavorare con metodo è l’unico modo per tornare a competere con le squadre più organizzate in Italia e in Europa.