Juve, Milik e Vlahovic già al top. Ma se il centrocampo non aiuta...
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Juve, Milik e Vlahovic già in forma. Ma se il centrocampo non aiuta…

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Milik e Vlahovic hanno iniziato la nuova stagione con il piede giusto, mentre il centrocampo continua a faticare

La Juve è tornata da Firenze con un 1-1 che smuove di poco la classifica, ma evidenzia soprattutto alcune lacune della formazione di Massimiliano Allegri. Se è vero che qualche notizia positiva è arrivata, come ad esempio la seconda rete di Milik in tre presenze, è altrettanto vero che questa squadra fatica ancora troppo nel costruirsi vere e proprie palle gol, specialmente quando mancano giocatori fondamentali come Di Maria (ieri non al meglio) e Pogba (ancora alle prese con la terapia conservativa).

La palla gol gettata alle ortiche da McKennie grida ancora vendetta, specialmente perchè dall’angolo successivo è nata poi la ripartenza che ha portato Kouamé al gol del pareggio. Tralasciando per un attimo il discorso sulla difesa, posizionata tutt’altro che bene su questa azione, non si può non soffermarsi sulla scelta dell’americano di scaricare verso uno dei compagni in area anzichè provare la conclusione verso la porta. Il centrocampo, fino ad ora, ha contribuito molto poco alle reti messe a segno dalla squadra (sette in cinque partite), con il solo Miretti che, a livello di assist, ha dimostrato di essere già pronto alla causa (e non a caso di vocifera di una titolarità contro il PSG). Paredes è da poco arrivato e deve ancora inserirsi nei meccanismi, mentre Locatelli, pur liberato da compiti di regia e portato in avanti per liberarne il tiro, sta facendo fatica. In attesa del già citato Pogba, Allegri ha più volte provato in quella posizione il connazionale Rabiot che, però, non va a segno ormai da più di un anno e sembra essere sempre più portato a compiti di rottura.

Altra nota negativa sono poi gli esterni. Danilo (o Cuadrado) e Alex Sandro sono fin qui stati maggiormente bloccati da compiti di natura difensiva, potendo contribuire poco alla fase d’attacco (l’ex City si sta via via trasformando in centrale). Kostic, nonostante ieri abbia finalmente messo a referto il suo primo assist, per sua ammissione deve ancora adattarsi ai ritmi del calcio italiano, ovviamente molto più tattico di quello praticato fino a qualche settimana fa in Bundesliga. Di Maria è stato purtroppo frenato dagli infortuni e la sua mancanza si sente: quando è in forma, l’argentino ha fatto vedere di poter fare ancora la differenza. Ma tutto questo ovviamente non può essere una scusante per una squadra che vuole lottare per grandi traguardi dopo essere stata a guardare per due stagioni. Si è finalmente tornati a segnare su punizione diretta (addirittura due consecutive, roba che sembrava impensabile fino a qualche mese fa), ma ora Allegri deve trovare in fretta la quadra giusta. La stagione è già avviata e non si può più perdere altro terreno da qui alla sosta per il Mondiale, visto che le rivali come Milan e Napoli hanno al momento un altro passo.

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