Juve Napoli, 7 mesi dopo: il fair play di Agnelli inghiottito dal veleno
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Juve-Napoli, 7 mesi dopo: il fair play di Agnelli inghiottito dal veleno

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Juve Napoli, 7 mesi dopo l’ultima volta: il fair play di Agnelli inghiottito dal veleno e dalle polemiche dell’altra Juve Napoli

7 mesi dopo l’ultima volta Juventus e Napoli si affrontano sul campo. Là dove, parola di Andrea Agnelli, i bianconeri preferiscono vincere. In palio c’è un trofeo – la Supercoppa – esattamente come in occasione di quel 17 giugno, quando la Juve di Sarri cadde sconfitta ai calci di rigore in finale di Coppa Italia. Fu la terza partita dopo lo shock pandemico,  quando il calcio provava faticosamente a risvegliarsi dopo lo stop imposto dal Covid-19. Ecco perché assunse un valore anche simbolico il gesto del presidente bianconero che decise di premiare in prima persona, insieme a De Laurentiis, i calciatori azzurri. Un comportamento sportivo, ma soprattutto una manifestazione di unità e un messaggio di grande potenza mediatica in un momento drammatico a livello globale.

La Juve-Napoli che non si è giocata

Un gesto forse però caduto nel vuoto, anzi inghiottito dal veleno, alla luce di quanto accaduto soltanto qualche mese più tardi. È il 4 ottobre quando il Napoli (in isolamento fiduciario dopo le positività di Zielinski ed Elmas) viene bloccato in città dalla Asl regionale – in barba al protocollo fresco di pochi giorni – non consentendo ai partenopei di partire alla volta di Torino per disputare il match di campionato contro la Juve. La squadra di Pirlo, di contro, si presenta come da regolamento allo Stadium, vedendosi assegnata qualche giorno dopo la vittoria per 3-0 a tavolino (a cui va aggiunto il punto di penalizzazione comminato al Napoli). A margine della non-partita le dichiarazioni di Agnelli: «La Juventus, come sempre, si attiene ai regolamenti. Abbiamo delle norme che ci dicono come comportarci: ogni industria ha dei regolamenti e a quelle dobbiamo attenerci. A mio giudizio la Asl di Napoli non può intervenire se tutto il protocollo Figc che rimanda alla circolare governativa non è osservato in qualche punto. Altrimenti non interviene».

Il ribaltamento della sentenza

Il 10 novembre inoltre la Corte d’Appello Federale respinge in maniera categorica il ricorso presentato dal Napoli spiegando come la società:«non si è trovata affatto nella impossibilità oggettiva di disputare il predetto incontro». E aggiungendo: «il cui comportamento nei giorni antecedenti Juventus-Napoli, risulta teso a precostituirsi, per così dire, un ‘alibi’ per non giocare quella partita. La mancata disputa non è dipesa da una causa di forza maggiore bensì da una scelta volontaria, se non addirittura preordinata». Un verdetto pesantissimo, accolto con sdegno dal club di ADL: «La SSCN ha sempre perseguito valori quali la lealtà e il merito sportivo e anche in questo caso intraprenderà tutte le iniziative per rendere giustizia alla propria condotta orientata al rispetto della salute pubblica e per fare in modo che il campo sia l’unico giudice a decidere il risultato di una partita di calcio». Sarà invece il Collegio di Garanzia ha ribaltare la sentenza in modo totale e definitivo il 22 dicembre, decretando la disputa di Juve-Napoli e l’annullamento del punto di penalizzazione.

Le polemiche le frecciate

Ne seguirà un tweet gonfio di provocatorio orgoglio di De Laurentiis: «Siamo felici. Viviamo in un Paese dove chi rispetta le leggi non può essere condannato. E il Napoli segue sempre le regole». Il silenzio rumoroso della Juventus rotto dall’elegante ironia di Paratici: «Siamo sempre stati estranei e indifferenti alla vicenda quando ci diranno di giocare, porteremo il pallone. Noi il 4 di ottobre eravamo in campo». Il problema della calendarizzazione della partita è ad oggi un rebus irrisolto. «Ci dispiace per le altre squadre che hanno viaggiato e giocato con giocatori positivi alla Covid-19 e che hanno anche perso», commenterà graffiante Pirlo. «Non fa l’avvocato, non conosce le procedure, non conosce ciò che è accaduto a livello di protocolli, non me la prendo con Pirlo dandogli del pirla, semplicemente non sono cose di cui si occupa», la graffiante replica di De Laurentiis. In ultima istanza il tweet muto di Agnelli: la foto dei due pullman della Juventus a San Siro per la partita con il Milan, al netto delle positività di Cuadrado e Alex Sandro.

Domani sera – si diceva – a parlare sarà finalmente e soltanto il campo. E chissà, questa volta, chi ci sarà da premiare e chi sarà a farlo. 

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