Juve, dal ricorso allo Sporting: ci si gioca la Champions. E non solo
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Juve, dal ricorso allo Sporting: qui ci si gioca la Champions. E non solo

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Doppia importantissima partita per la Juve in campo e fuori: i bianconeri si giocano la Champions League e non solo

La Juventus, dopo la cocente delusione chiamata Sassuolo, con cui è arrivata la seconda sconfitta di fila in campionato di questo aprile, è pronta a tornare in campo. Bianconeri attesi questa sera dal ritorno di Europa League in casa dello Sporting Lisbona, che già alla vigilia ha “minacciato” di passare il turno, conoscendo il gioco della squadra di Allegri. La volontà è ovviamente quella di smentire le parole del tecnico Ruben Amorim, anche perchè, se si vuole giocare in Champions League il prossimo anno, la via più facile sembra essere proprio quella di passare tramite una vittoria dell'”Europa minore”. Fare troppo affidamento alle vicende extra-campo sarebbe infatti dannoso per un ambiente che, se venissero restituiti i 15 punti, si potrebbe ritrovare improvvisamente in piena corsa per i primi quattro posti, ma che non sa ancora come andrà a finire con il filone degli stipendi. Ecco perchè, ancora una volta di più, vincere sarà l’unica cosa che conta, in campo e fuori dal rettangolo verde con il presidente Gianluca Ferrero e il pool di avvocati al suo seguito.

L’EXTRA-CAMPO

Ieri è andata in scena l’udienza del Collegio di Garanzia del CONI dopo il ricorso presentato dalla stessa Juve contro il pesantissimo (e mal motivato) -15 in classifica arrivato lo scorso gennaio per il filone sulle plusvalenze. Si è deciso di non decidere ancora, con il verdetto atteso per la giornata di oggi e che, con ogni probabilità, almeno da quanto filtra negli ambienti vicini, andrà a concretizzarsi in un rinvio con rimodulazione della pena. Questo significa che momentaneamente torneranno in pieno i 15 punti, per poi ritoglierne una parte (si parla ora di 6). Difficile pensare a questo punto che tutto possa ridursi ad una semplice, anche se salata, ammenda. Ma anche con 6 punti in meno, visto che davanti non sembrano aver fretta di chiudere il discorso, i ragazzi di Allegri si ritroverebbero in piena corsa per quell’Europa che conta, quest’anno più che mai vitale per le casse del club e anche per la programmazione futura. Se è infatti vero che, come ha detto Francesco Calvo, la società sta già programmando la prossima annata su diversi scenari, è altrettanto vero che servirebbero maggiori certezze da quei big che andranno in scadenza di contratto alla fine del prossimo mese di giugno.

I RINNOVI

E qui andiamo a parlare nello specifico di due casi: quelli di Angel Di Maria e Adrien Rabiot. L’argentino, arrivato la scorsa estate, ha firmato per un solo anno, anche se si era provato a convincerlo per un biennale che aiutasse il club anche grazie al Decreto Crescita. Così non è stato, ma ora non è detto che il Fideo, sempre più leader dentro il campo e nello spogliatoio, non possa rinviare ancora di un anno il suo rientro in Argentina, da tempo già deciso. Caso diverso, invece, è quello del centrocampista francese. Quasi 12 mesi fa era praticamente stato ceduto al Manchester United, salvo poi ritrovarselo ancora in rosa come un “peso”, prima che esplodesse definitivamente arrivando a toccare anche quella quota di gol (dieci) che Max gli chiedeva al momento del suo ritorno. Adrien è ormai un elemento imprescindibile dell’undici titolare e la volontà di trattenerlo c’è tutta, ma con le alte richieste in ballo dal suo entourage e l’interesse sempre vivo dei club di Premier, bisognerà sudarsela fino all’ultimo. Certo è che, se ci fosse la garanzia di una Juve in Champions, oltre ad evitare di trascinarsi un peso ancora per lungo tempo, sarebbe più facile il lavoro di tutti.

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