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Juventus, i tre acquisti flop che hanno deluso tutti

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Altro che scudetto, la Juve quest’anno si è arresa subito all’evidenza dei fatti. Ha avuto difficoltà notevoli con Thiago Motta che ha pagato prima di tutti con l’esonero e l’arrivo al suo posto di Tudor. Nessuno è esente da colpe e responsabilità per una stagione che era partita sotto i migliori auspici con un mercato super in termini di investimenti e dunque spesa per cartellini e monte ingaggi. Pur con scelte forti, la Juve aveva rinnovato l’organico che Cristiano Giuntoli era convinto di aver costruito in modo coerente con le idee dell’erede di Allegri. In realtà ci sono stati diversi flop, tre su tutti: Nico Gonzalez, Koopmeiners e Douglas Luiz. Ognuno ha avuto difficoltà simili e differenti. La costante è stata il rendimento altalenante in maglia bianconera. Sono state disilluse le attese, in sintesi. E oggi il prezzo dei tre è sceso. Hanno perso valore e l’età non aiuta. Sono tutti e tre non più dei ragazzini, per intenderci. 

Pochi dribbling, ancor meno gol

Partiamo dall’argentino, anni 27 come l’olandese. 26 per il brasiliano. Dicevamo di Nico. Colpo quasi in sordina rispetto agli altri ma comunque molto chiacchierato non solo per il prezzo, circa 30 milioni, ma anche perché arrivato nel ruolo di Soulé, gioiellino già in casa che la Juve poi ha scelto di cedere alla Roma per puntare sull’altro baby talento della casa, Yildiz. Nico Gonzalez ha deluso tutti perché non ha ripetuto le prodezze di Firenze. Alla Fiorentina l’esterno era riuscito a garantire spesso gol, assist, dribbling, un rendimento elevato nonostante qualche pausa e alcuni infortuni. Alla Juve nulla di tutto questo. Appena pochi sprazzi e tante panchine con la concorrenza di Conceicao – arrivato in prestito e spesso decisivo sulla destra – ma in generale offrendo prestazioni ben al di sotto delle aspettative. Dei tifosi, della società, dell’allenatore. Forse anche dello stesso giocatore ben consapevole di avere ben altre doti che però alla Juve ha messo in mostra raramente. Problemi tattici, di ambientamento? Un trasferimento è sempre un’incognita per tanti motivi. Anche legati alla pressione per la scelta di una piazza così blasonata. Nico Gonzalez, dunque, è stata una delle principali delusioni del mercato della Juventus, ma non è stato l’unico. Anzi. 

La stagione difficile e deludente della Juventus 

Ci sono scommesse sportive, legate a giocatori non ancora noti e dunque non carissimi, e certezze teoriche, profili già pronti, forti, esperti, che costano tanto perché, almeno sulla carta, garantirebbero un rendimento elevato e costante. La Juventus aveva fatto questo ragionamento aspettando per tutta l’estate Teun Koopmeiners, arrivato solo ad agosto dall’Atalanta per 60 milioni di euro. Ma Giuntoli era sicuro di aver regalato al suo allenatore il giocatore che mancava per completare l’organico. D’altronde l’olandese era reduce da anni di gol e successi con la Dea. Era cresciuto diventando completo con un tiro micidiale e una tecnica sopraffina. Uomo assist e goleador, tutto in un solo giocatore. Gioia grande per i tifosi e il tecnico. La Juve aveva centrato un’altra grande operazione che il campo, però, ha smentito. Koopmeiners ha deluso tutti segnando pochissimo ma, soprattutto, avendo difficoltà a trovare una sua naturale collocazione tattica. Non ha inciso da trequartista, ha deluso al centro della mediana, è stato spesso impreciso e distante dai suoi standard. Anche in zona tiro non ha mai convinto. Forse ha pagato il grande salto. Il passaggio in una big. Di sicuro la Juve da lui si aspettava altro e ora, in vista del futuro, le riflessioni sono aperte.

Juve, non tutti i viaggi sono uguali

Il mercato della Juve è stato caratterizzato anche da spedizioni ritenute decisive, viaggi, lunghe attese, blitz. Quello di Giuntoli, per l’Inghilterra, non è stato positivo, non ha sortito l’effetto sperato in termini di intuizioni e felici notizie. Volendo fare un paragone, ci sono stati viaggi ed esperienze ben più illuminanti, come quello di Tommaso Gangemi, veterano del gioco d’azzardo che ha scelto di investire la sua esperienza in un progetto imprenditoriale tutto italiano. Nato e cresciuto ad Ancona, Gangemi aveva lasciato il suo paese oltre vent’anni fa inseguendo un’avventura che lo aveva portato dai tavoli verdi dei casinò di Las Vegas e Atlantic City fino alla nascita di una startup italiana con ambizioni globali. Andata e ritorno con successi e soddisfazioni. 

Perché Douglas Luiz è stato un flop non previsto

Non è andata così per il dirigente bianconero che ha scelto Douglas Luiz per il centrocampo della sua Juventus. Un’intuizione tutt’altro che felice. Il giocatore ex Aston Villa si è rivelato una vera e propria delusione, forse la principale di questa stagione, ma è comunque in buona compagnia. Partiamo dal prezzo: 50 milioni di euro sono tanti e sono ancora di più in relazione al rendimento del giocatore in questione. Ma nessuno, dei tifosi bianconeri, poteva mai immaginare di ritrovarsi in casa un calciatore molto discontinuo e distante dalle caratteristiche della Serie A. Douglas Luiz, infatti, ha pagato soprattutto l’impatto fisico e atletico con il calcio italiano. Sarebbe stato perfetto vent’anni fa. Con la sua tecnica sarebbe emerso fino a diventare padrone del centrocampo e della manovra. Oggi, con il calcio che ha ben altri ritmi, il brasiliano ha avuto tante difficoltà, anche fisiche, e Thiago Motta è stato così costretto a centellinare il suo utilizzo fino a lasciarlo spesso ai margini della squadra. Dunque, per la Juve un investimento negativo. Eppure nel giorno dell’ufficialità in molti, Giuntoli in primis, erano convinti di aver portato in Italia un giocatore fortissimo che tra l’altro aveva fatto benissimo in Premier League. La storia recente però ha raccontato ben altro e ora non stupisce il nervosismo dello stesso giocatore che sui social ha anche risposto a qualche utente per alcune critiche ricevute. Atteggiamento comprensibile da ambo i lati. I tifosi della Juve, d’altronde, si aspettavano di più. Ma la colpa non è stata solo del giocatore o dei giocatori. Sono multiple le responsabilità dopo una stagione del genere. 

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