Kean, Yildiz e Iling Junior: se la panchina della Juve non fa la differenza
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Kean, Yildiz e Iling Junior: se la panchina della Juve non fa la differenza

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Nelle ultime partite, chi è entrato dalla panchina non ha fatto la differenza: serve un cambio di marcia per Yildzi, Kean e Iling Jr

La Juventus, nelle ultime due partite, ha dimostrato di poter giocare dei buoni primi tempi, ma nelle riprese i titolari perdono energie e la squadra fatica, chiudendosi in difesa. La soluzione per ovviare a questo problema sarebbero le alternative dalla panchina. Ma sia la gara contro la Fiorentina sia il derby hanno dimostrato che chi entra dalla panchina non riesce ad incidere. In particolare da giocatori come Samuel Iling Junior, Moise Kean o Kenan Yildiz ci si aspetta di più, viste le loro qualità e la possibilità di affrontare avversari decisamente più stanchi.

Max Allegri non riesce a sfruttare la panchina, come in passato, per fare la differenza. Chi subentra appare spento e si uniforma al resto della squadra e va subito in fatica. Iling ai primi di marzo, si era ritagliato uno spazio importante tanto da guadagnarsi una maglia da titolare contro il Napoli. Poi Kostic è riuscito nuovamente a prendersi la fascia sinistra panchinando l’ex Chelsea. Da li in avanti, l’inglese è spesso subentrato senza però incidere. Anche ieri, nel derby contro il Torino, il numero 17 juventino è entrato al posto del serbo, ma il suo impatto sulla partita è stato praticamente nullo. In fase difensiva, il ragazzo classe 2003 non ha brillato e ha perso Lazaro che stava per trafiggere Szczesny. Anche negli ultimi minuti, ha avuto una buona occasione su suggerimento di Rabiot, ma l’ha sprecata.

Quella poteva essere l’ultima chance della partita e Iling avrebbe dovuto tentare il tutto e per tutto, crossando di prima. Manca la fame di voler fare la differenza, anche negli ultimi minuti, ma peggio dell’inglese ha fatto addirittura Moise Kean che praticamente non ha mai toccato il pallone e nonostante la prestazione deludente di Dusan Vlahovic è riuscito a farlo rimpiangere. L’attaccante classe 2000 si è fatto inglobare dalla difesa del Torino e non è riuscito ad aiutare i bianconeri a salire, senza vedere mai la porta. E ormai purtroppo non è una novità visto che è ancora a caccia della prima rete stagionale. Anche contro la Fiorentina, Kean non ha inciso sulla partita e nel finale di gara ha ricevuto un’ottima palla in area di rigore. In quel caso il numero 18 juventino ha deciso di tirare, calciando direttamente in curva. Mentre avrebbe dovuto servire Yildiz solo in area, dettagli che alla lunga possono fare la differenza.

Le prestazioni negative di chi gioca di meno, probabilmente, incideranno anche sul mercato. Infatti, chi entra in partita deve essere in grado di poter spostare gli equilibri. Nel calcio moderno, la panchina è un elemento fondamentale, soprattutto con i 5 cambi. Questo per molte squadre è un valore aggiunto, ma per la Juventus, ultimamente, non è così. Dunque, anche da questo punto di vista Cristiano Giuntoli dovrà fare delle valutazioni. Lo stesso Yildiz, dopo aver trascinato la Juve a suon di prestazioni e gol pesanti è finito ai margini, collezionando solo scampoli di gare che non è riuscito a decidere. Allegri ha fatto capire che il tridente rimane un’utopia, peccato soprattutto per Kenan, sacrificato in panchina.

Se il futuro di Yildiz rimane ancora incerto quello di Moise Kean sembra segnato. Il mancato passaggio a gennaio all’Atletico Madrid ha segnato l’attaccante classe 2000. Ma il finale di stagione avrebbe potuto consentirgli di mettersi in mostra, anche per provare a convincere Spalletti a portarlo all’Europeo. Per il momento, invece, non sembra essere così e le recenti prestazioni del bomber classe 2000 sono state poco positive. L’unico acuto di Kean, nelle ultime settimane, è il palo colpito contro il Genoa. Inoltre, il contratto del numero 18 juventino scade nel 2025 e, in estate, una separazione dalla Juve appare inevitabile.

Anche la permanenza di Iling alla Juve sembra in bilico. Il contratto in scadenza nel 2025 è un elemento da non trascurare. Iling, per il momento, non ha rinnovato con i bianconeri e la trattativa tra le parti non sarebbe ancora decollata. Perciò, il suo futuro potrebbe essere lontano da Torino. Iling ha giocato poco e questo sicuramente non la ha facilitato.
Dunque, uno dei problemi dei bianconeri sembra essere proprio legato alle alternative, anche lo stesso Max Allegri fa fatica a cambiare perché chi entra, ultimamente, non dà un cambio di passo. In passato, il tecnico livornese dava estrema importanza a chi subentrava oltre che ai titolari, sottolineando che le partite sono lunghe e i giocatori che stanno in panchina possono determinare le partite. Una volta, Allegri si girava e trovava alternative di rilievo, capaci di entrare e cambiare completamente il volto della partita, con giocate e prestazioni decisive. Come Douglas Costa capace di cambiare passo negli ultimi 20 minuti, lanciando i compagni al successo.

Adesso, la Juve è diversa e il livello della rosa – compresa la panchina – è decisamente più basso, ma il talento a gente come Iling, Yildiz e Kean non manca ed è lecito aspettarsi che possano fare meglio. Il prossimo anno, la stagione bianconera potrebbe essere ricca di impegni e a prescindere da chi sarà l’allenatore, servirà gente in grado di poter dare il suo contributo, soprattutto nei momenti in cui mancheranno i titolari.

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