Allegri si appella agli episodi, ma la Juve cala troppo nella ripresa
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LAVAGNA TATTICA – Allegri si appella agli episodi, ma la Juve cala troppo nella ripresa

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Allegri si lamenta per come la Juve gestisce gli episodi. Il problema è che i secondi tempi sono pieni di problemit tattici

Per l’ennesima volta, la Juve – dopo essere passata in vantaggio al termine di un buon primo tempo – si è fatta rimontare nella ripresa. Allegri, piuttosto arrabbiato, in conferenza stampa se l’é presa con l’incapacità della squadra di sapere gestire il momento, sostenendo che non si possono prendere gol così quando la partita è in cassaforte. In realtà, oltre al gol subito, l’altra costante di queste partite della Juventus consiste nel baricentro che la squadra mantiene nel secondo tempo.

Lo si vede in questo grafico di Calcio Datato. I bianconeri sono stati aggressivi e intensi nel pressing, che però nella ripresa non è semplicemente calato: è proprio sparito. Vero che, fino al gol di Rebic, il Milan non stava costruendo occasioni pericolosi. Ma è anche vero che la Juve faticava a vedere la trequarti avversaria, con un baricentro bassissimo che rendeva complicata la risalita. Anche merito delle modifiche tattiche di Pioli che, con l’allargamento di Kalulu e il passaggio a una difesa a 4 più classica, aveva reso il Milan più efficace nella riaggressione. Insomma, quando si recuperava palla, per la Juve era complicatissimo riuscire a tenerla per tanto tempo.

La rete di Rebic è di sicuro arrivata per disattenzioni della squadra, ma è altrettanto vero che se stai per tutto il secondo tempo basso e rinunciatario, senza idee in fase di possesso, le probabilità di subire un episodio sfavorevole si alzano drasticamente. Non è forse dello stesso avviso Allegri, che si è lamentato della già citata gestione dei momenti (“Certi palloni alla Juve pesano!”).

Per il tecnico livornese, il baricentro basso non era affatto un problema, tant’é che si è pentito di non avere inserito giocatori ancora più difensivi per blindare ulteriormente la trequarti. Questo approccio è molto simile a quello visto nei suoi 5 anni di Juve, quando i bianconeri avevano la fase difensiva forse migliore al mondo e passare a 3 dietro rendeva la porta di Buffon quasi inviolabile. Ora non è più così, i tempi sono cambiati e – contro avversari come il Milan – è piuttosto discutibile pensare che al 75′ la partita possa essere già in cassaforte con un misero gol di vantaggio.

Insomma, nei secondi tempi la Juve diventa sempre più passiva, incapace di ripartire in campo ampio e di ordinarsi con la gestione del possesso. Si limita ad una difesa a oltranza della propria trequarti, rinunciando a provare qualcosa di diverso. Quello che una volta era la forza della Juventus oggi sembra più un limite. Anche in questo Allegri dovrà cercare di rinnovare la squadra, perché difendere per così prolungate fasi del match con un blocco così basso (ed esclusivamente speculativo) non sembra lo stile più adatto per la rosa a disposizione. Soprattutto dopo un primo tempo in cui la Juve aveva mostrato tante cose incoraggianti.

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