Inizio ripresa horror: cosa ha sofferto la squadra di Allegri - ANALISI
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LAVAGNA TATTICA – Inizio ripresa horror: cosa ha sofferto la squadra di Allegri

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La Juve di Allegri ha faticato molto a inizio secondo tempo. Ecco che cosa ha sbagliato la squadra

Dopo un primo tempo discreto, l’impatto della Juve alla ripresa è stato horror, come detto dallo stesso Allegri. Per la verità, la squadra si era abbassata già nel finale della prima frazione. Il secondo tempo è proseguito su questo andazzo, con un approccio passivo. Il Venezia ha con facilità guadagnato metri contro una Juve che si è rintanata nella propria trequarti e non aveva idea su come guadagnare metri. Il primo pressing era fallimentare, con i padroni di casa che consolidavano facilmente il palleggio. Nella propria metà campo, la Juve non era solo bassa: era lenta e poco reattiva. Il Venezia trovava facilmente varchi e faceva girare con efficacia la Juve da un lato all’altro del campo. Ne è un esempio il gol, dove la Juve prima si perde l’inserimento di Aramu a destra e poi suo successivo cambio di campo la squadra è lentissima sulla seconda palla. Il pallone arriva poi ad Aramu, che può quindi tirare.

Non è però stata certa l’unica azione: pochi minuti dopo, su una grande combinazione centrale, l’inserimento di Buso buca la linea della Juve. Solo un provvidenziale intervento di De Ligt salva tutto. Spesso ci si interroga sullo scarso livello tecnico della rosa bianconera, ma ogni avversario affrontato dalla Juve si dimostra più abile e preciso nel palleggio sul corto.

Dopo un primo tempo discreto, l’impatto della Juve alla ripresa è stato horror, come detto dallo stesso Allegri. Per la verità, la squadra si era abbassata già nel finale della prima frazione. Il secondo tempo è proseguito su questo andazzo, con un approccio passivo. Il Venezia ha con facilità guadagnato metri contro una Juve che si è rintanata nella propria trequarti e non aveva idea su come guadagnare metri. Il primo pressing era fallimentare, con i padroni di casa che consolidavano facilmente il palleggio. Nella propria metà campo, la Juve non era solo bassa: era lenta e poco reattiva. Il Venezia trovava facilmente varchi e faceva girare con efficacia la Juve da un lato all’altro del campo. Ne è un esempio il gol, dove la Juve prima si perde l’inserimento di Aramu a destra e poi suo successivo cambio di campo la squadra è lentissima sulla seconda palla. Il pallone arriva poi ad Aramu, che può quindi tirare.

Oltre a fraseggiare bene, il Venezia si muoveva molto senza palla, un altro elemento che spesso manca alla Juve. Passivi e attendisti, per diverse fasi della gara i bianconeri arrivavano sempre in ritardo.

 

Il Venezia era bravo a mandare fuori posizione i difensori per attaccare lo spazio che si creava: un esempio qui sopra, con De Ligt che si apre e il Venezia che attacca lo spazio in mezzo alla difesa.

Ancora una volta, la Juve si dimostra fragile quando gli avversari alzano il pressing ed aumentano l’intensità delle circolazione. Con troppa facilità, il Venezia disordinava le file rivali e trovava l’uomo libero. Spicca come anche le medio-piccole, quando affrontano la Juve, dimostrino spesso una pulizia tecnica  e un’organizzazione tattica superiore alla squadra di Allegri. Il pareggio ottenuto dalla squadra di Zanetti è meritatissimo.

 

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