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LAVAGNA TATTICA – Perché Ramsey e Chiesa hanno fatto la differenza a Kiev

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Ramsey e Chiesa sono stati preziosissimi in Dynamo Kiev-Juve. Hanno dato più imprevedibilità alla squadra

La prima vittoria in Champions

La prima vittoria in Champions della Juve di Pirlo porta la firma di Alvaro Morata, autore di una doppietta. Non si possono però trascurare le prestazioni di Chiesa e Ramsey, i giocatori che hanno dato imprevedibilità ai bianconeri. I campioni d’Italia hanno infatti avuto diversi problemi nel perforare il 4-4-2 della Dynamo Kiev, con una circolazione di palla discontinua. Gli ucraini coprivano bene il centro del campo, la Juve ha faticato a sfondare tra le linee. In particolare, gli ospiti hanno avuto problemi nel trovare i propri mediani (Rabiot e Bentancur) liberi. Siè sostanzialmente bypassato il centrocampo, con i lanci e le verticalizzazioni che provenivano quasi esclusivamente dai difensori.

Per larghe fasi del match, il palleggio dei bianconeri è stato abbastanza lento e piatto. Tuttavia, da Chiesa e Ramsey sono provenute le azioni più interessanti della Juve.

Chiesa è determinante in fascia

I bianconeri sono scesi in campo con il solito ibrido 4-4-2/3-2-5. In fase di possesso, Danilo restava bloccato a sinistra mentre Cuadrado si alzava per dare ampiezza. Chiesa giocava invece largo a sinistra. In attacco Ramsey, Morata e Kulusevski.

Come detto, la Juve ha faticato a trovare spazi tra le linee. Non a caso, le principali occasioni sono arrivate dalle fasce, in particolar modo a sinistra. Il piano dei bianconeri era chiaro: fare densità a destra per poi cambiare il gioco sul lato mancino, dove Chiesa si faceva trovare sempre largo e aperto per poter puntare l’uomo. Se l’ex Fiorentina soffre quando è costretto a fraseggiare sul breve, si tratta al contrario di un super atleta quando viene servito in corsa e può puntare l’uomo in campo aperto.

Quando la Juve riusciva a superare il pressing ucraino, apriva sempre a sinistra, dove Chiesa aveva modo di attaccare la profondità ed era servito in situazioni dinamiche

Come si è visto fin dalla prima amichevole contro il Novara, la Juve di Pirlo vuole sfruttare molto l’ampiezza per attaccare. Lo scopo è attirare gli avversari su un lato per poi effettuare repentini cambi di gioco sulla fascia opposta, dove ci deve essere sempre un calciatore defilato e pronto a ricevere. Proprio per questo, un giocatore come Chiesa è determinante per i principi di Pirlo. Servivano ali con capacità di saltare l’uomo, che si esaltino nel ricoprire una posizione larga e defilata.

Lo stesso gol dell’1-0 è arrivato così, con la Juve che è riuscita bene ad allargare il gioco per l’ex Fiorentina, che ha così saltato l’uomo ed effettuato poi un cross basso.

Nella slide sopra si vede una delle azioni più belle del primo tempo. La Juve palleggia bene a destra, attirando la Dynamo su quel lato: Ramsey fa da sponda per Bentancur, che effettua un millimetrico cambio di campo sul lato debole, dove Chiesa riceve largo a punta l’uomo.

Va detto che la Juve è stata un po’ discontinua in questo, soprattutto nel primo tempo. E’ necessario che la palla giri più velocemente per vedere con più frequenza situazioni di questo tipo.

Ramsey è prezioso tra le linee

Oltre a Chiesa, anche Ramsey si è rivelato molto prezioso a Kiev. Come detto, la Juve faticava a sfondare centralmente, con un Kulusevski piuttosto spento nei pochi frangenti in cui i bianconeri sono riusciti a imbeccarlo. Al contrario, il gallese è parso molto in forma, con smarcamenti di grande livello. Dava sempre la sensazione di poter creare qualcosa, non a caso è stato il giocatore del match con più passaggi chiave (ben 3).

Prima di tutto, aiutava molto la risalita della palla. Con la Juve che faticava molto a trovare Rabiot e Bentancur, l’ex Arsenal veniva spesso incontro per dare soluzioni di passaggio ai difensori. La Juve è così riuscito a trovarlo diverse volte tra le linee, alle spalle della linea di pressione avversaria.

Un esempio qui, viene incontro e dà una soluzione di passaggio a Bonucci.

Ha fatto bene anche in zona di rifinitura, con movimenti eccellenti (tanto da raccordo quanto nell’aggressione della profondità). Lo abbiamo visto svariare sia tra le linee che in orizzontale, come per esempio in occasione del tacco di Kulusevski, dove si è ben aperto a sinistra.

Insomma, centralmente le cose più interessanti si sono viste da Ramsey, che ha dato brillantezza e qualità a una rifinitura spesso ingolfata.

Nell’azione sopra, per esempio, la Juve lo trova bene tra le linee, con il gallese che allarga per Cuadrado alle spalle del terzino.

Senza Dybala e con un palleggio centrale non ancora efficace come vorrebbe Pirlo, l’ex Arsenal si sta rivelando determinante per la rifinitura della Juve. A Kiev è stato tra i migliori in campo.

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