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Lazzari: «Juve di carattere come il suo allenatore. Vi racconto l’Allegri di Cagliari» – ESCLUSIVA

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Andrea Lazzari, ex centrocampista del Cagliari, ha così analizzato il match tra la Juve e i sardi in esclusiva ai nostri microfoni

Juve chiamata a dare nuove risposte oggi, quando all’Allianz Stadium arriverà il Cagliari per la dodicesima giornata di campionato. Un match che abbiamo analizzato, in esclusiva per Juventusnews24, con l’ex centrocampista rossoblù Andrea Lazzari, che ci ha anche svelato alcuni retroscena sull’Allegri che, ormai una quindicina di anni fa, guidava la formazione sarda.

Che idea ti sei fatto della Juve di Allegri?

«E’ una Juve con molto carattere, come quello che ha il suo allenatore, che mette in campo una grandissima umiltà e la qualità di saper soffrire, così poi da riuscire a portare a casa anche le partite più difficili e importanti».

E invece come giudichi l’avvio del Cagliari?

«Sta attraversando un buon periodo dopo un inizio non facile, ora hanno forse trovato la quadra con un allenatore come Ranieri. E’ uno che sa venire fuori da situazioni magari non favorevoli e lo sta facendo vedere, sono anche in fiducia e quindi è una bella squadra da affrontare».

Cosa dobbiamo aspettarci dalla sfida dello Stadium?

«Secondo me ci si potrà aspettare una bella partita. In questo momento ovviamente la Juve ha qualcosa in più, ma il Cagliari venderà cara la pelle. I bianconeri ci hanno abituato ad essere veramente cinici. Magari a volte possono lasciare anche il pallino del gioco all’avversario, ma le occasioni che capitano vengono sfruttate sempre al massimo. E se poi i risultati arrivano non vedo perchè Allegri dovrebbe cambiare qualcosa».

Ma come mai la Juve viene così criticata nonostante stiano arrivando i risultati?

«Perchè è la Juve. E’ una squadra che ha vinto tanto e se continua a farlo crea sempre un po’ di invidia negli altri. Penso che quindi questo porti a criticare spesso sia la squadra che l’allenatore, il cui posto vorrebbero avere in tanti».

Però se lo merita Allegri questo posto?

«Si assolutamente. Allegri merita di restare sulla panchina della Juventus per i risultati che sta conquistando sul campo, così come la stessa squadra sta meritando la posizione in classifica che ha ora».

Ma è già una Juve da Scudetto?

«E’ una Juve che secondo me, sicuramente, potrà dire la sua fino alla fine, fino all’ultima partita, per il discorso Scudetto. Ci sono anche altre squadre forti, ma i bianconeri hanno i giocatori e le qualità per centrare questo grande obiettivo».

Capitolo mercato: a gennaio punteresti su qualche grande nome per il centrocampo?

«Sinceramente queste sono cose che deve valutare l’allenatore insieme alla società. Quello che posso dire è che ovviamente, se ci saranno altre indisposizioni di giocatori fino a fine stagione, ovviamente la Juve farà qualcosa. Giuntoli e i suoi collaboratori si sapranno muovere».

Miretti ha le capacità per prendersi il posto da titolare in questa Juve?

«Si, ha dimostrato di avere le qualità per farlo. Nella Juve c’è tanta concorrenza e questo sarà difficile, ma comunque credo che, quando è stato chiamato in causa da Allegri, ha dimostrato di possedere qualità. E’ anche giovane e la sua titolarità sarebbe una bella cosa anche per la Nazionale. In Italia i giovani forti ci sono, bisogna dargli il tempo e avere il coraggio di farli giocare, ma anche il buon senso di non criticarli e di non accentuare troppo un errore normale».

Che ricordi hai della tua esperienza con Allegri a Cagliari?

«Vedendolo da fuori ora io lo vedo uguale, con la stessa grionta e la stessa passione che aveva a Cagliari. Mi ha insegnato molto, era uno che parlava tanto con la squadra, era bravo a tenere sempre tutti sul pezzo, anche chi giocava meno. Tutti eravamo partecipi del progetto e delle idee che aveva con la società. Lo vedo con lo stesso entusiasmo e la stessa cattiveria, che non fanno mai male».

Che ricordi hai invece dei match giocati contro la Juve? Le hai segnato diverse volte…

«Ho ricordi incredibili e bellissimi. Il mio inizio di carriera è accostato ovviamente quasi sempre a quella tripletta alla Juve di Capello, una squadra dove c’erano grandissimi campioni in tutti i reparti. Quindi sicuramente ricordi bellissimi che, ti dirò, realizzo quasi più ora che quando giocavo».

Si ringrazia Andrea Lazzari per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista

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