Matuidi: «La Juventus è l'orgoglio più grande della mia carriera»
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Matuidi: «La Juventus è l’orgoglio più grande della mia carriera»

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Il centrocampista della Juventus parla dell’onore e delle difficoltà che implica vestire la maglia bianconera. E poi Matuidi elogia i compagni, tutti speciali per qualche motivo

«Per me la Juventus è orgoglio. E’ un club con una grande storia, ma anche un presente glorioso: ha vinto gli ultimi sei scudetti di fila, ha fatto delle finali di Champions… E’ un onore vestire questa maglia. Forse la prima volta che ho sentito parlare della Juventus, avevo dieci anni e la squadra di Zidane venne a vincere a Parigi, contro il Psg per 6-1. Proprio l’altro giorno ho visto un video su YouTube di quella incredibile vittoria».

Basta leggere queste dichiarazioni, riportate sull’edizione odierna di Tuttosport, per comprendere quanto Blaise Matuidi si sia innamorato della Juventus. Una famiglia che lo ha accolto alla grande dal primo momento e di cui il centrocampista francese si fa enorme vanto e onore. Per la storia, per il fascino e soprattutto per il campioni che hanno indossato questa maglia: «Se penso alla Juventus mi viene in mente quella di Platini, anche se l’ho vista solo nei video o quella di Zidane per rimanere nei grandi francesi della storia del club. Poi mi vengono in mente nomi come Baggio o Del Piero, che ho avuto l’onore di incontrare. Ci sono talmente tanti campioni e momenti storici nella storia di questo club, che se ci pensi ti rendi conto quale onore sia farne parte».

Campioni del passato ma anche del presente: ovvero i compagni di squadra di Matuidi. Blaise li stima tutti e ha un elogio per ciascuno di loro: «Dybala? Il prodigio. Perché ha una facilità pallone-piede con la quale può fare veramente qualsiasi cosa. Higuain le “finisseur”, il finalizzatore, quello che concretizza tutto: punta sempre la porta, ha un senso del gol unico. Pjanic: l’intelligenza. E’ uno dei migliori al mondo. Con il pallone fra i piedi fa sempre cose intelligenti: ha un grande piede, ma ha fatto eccellenti progressi anche nel recupero del pallone: crea gioco, assist, segna su punizione sbloccando partite difficili, batte dei corner micidiali! Gigi… E’ straordinario. Vi confesso che quando l’ho incontrato per la prima volta ero un po’ in ansia, quasi intimidito da quello che rappresentava, ma poi lui è aperto, ti parla con simpatia, mettendoti a tuo agio, il che lo rende ancora più grande, perché lui è veramente un monumento».

Ma vestire la maglia della Juventus comporta anche grandi responsabilità e difficoltà. Queste ultime, nel caso di Matuidi, dettate anche dall’ambientamento in Serie A: «Che impatto ho avuto con il campionato italiano? Sono rimasto molto colpito dalla difficoltà. Non me lo aspettavo così dal punto di vista tattico. Da fuori non te ne rendi conto, ma poi scendi in campo contro qualsiasi squadra e c’è un’organizzazione pazzesca. E’ un campionato difficile: qui le vittorie contano tanto perché sono tutte sudate. Vorrei proprio vincere questo scudetto perché varrebbe tanto per me. Mi piace come gioca la Juventus? Sì, mi piace davvero molto. E’ il calcio che amo, mischia giocatori di forza a giocatori di grande tecnica. Mi trovo benissimo, mi sono ambientato facilmente perché è proprio il calcio che mi piace. Possiamo sempre migliorare, ma già abbiamo fatto cose notevoli».

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