Pogba positivo e il caso Bonucci: il punto sugli ultimi difficili giorni
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Pogba positivo al testosterone e il caso Bonucci: il punto sugli ultimi difficili giorni in casa Juventus

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Pogba positivo al testosterone e il caso Bonucci: la situazione dopo gli ultimi difficili giorni in casa Juventus

Ultimi giorni da cuori forti per il popolo bianconero, che vuole capire come andranno ad evolversi le situazioni legate a Pogba e Bonucci. Se è vero che la vicenda legata al francese attende delle controrisposte, quella dell’ex capitano è chiara: c’è la volontà di fare causa alla Juventus. Nella mattina di ieri, 12 settembre, i legali del giocatore, Antonio Conte e Gabriele Zuccheretti, hanno infatti provveduto a dar seguito all’azione giudiziaria prevista dall’accordo collettivo. Un’azione che consiste in una richiesta di risarcimento danni dovuta alla presunta mancanza delle adeguate condizioni di allenamento e di preparazione a disposizione del difensore viterbese, che a suo dire avrebbe quindi subito danni di natura professionale e d’immagine.

Una vendetta nei confronti di quel club che lo ha coccolato per anni e del quale era stato capitano dopo l’addio di Chiellini. La volontà di non puntare più su di lui, come svelato qualche tempo fa da Allegri in un’intervista, era chiara dallo scorso febbraio, ma Bonucci si è impuntato cercando di cambiare le carte in tavola. E adesso la chiusura di una storia nel peggiore dei modi, nonostante lo stesso diretto interessato si sia dichiarato intenzionato a devolvere il ricavato in beneficenza, escludendo in toto la volontà di prendersi una rivincita extra-campo.

POGBA, COSA SUCCEDE?

Tornando invece al caso del numero 10, qui la situazione è ancora più complessa. Paul è risultato infatti positivo ad alcuni metaboliti del testosterone dopo l’antidoping al quale era stato sottoposto dopo Udinese-Juve dello scorso 20 agosto. L’ex United, si dice, avrebbe fatto uso di un farmaco proveniente dall’America senza avvisare il club, ma comunque consapevole delle possibili conseguenze che ne sarebbero derivate, in quanto è poi stato lui stesso a confermarlo ai dirigenti. Una leggerezza che potrebbe costargli molto caro: si parla di anni di squalifica, che ne chiuderebbero di fatto la carriera ad alti livelli e obbligherebbero la stessa Juventus a risolvere prima del previsto il contratto del calciatore, dichiarando il fallimento totale del Pogback se solamente 12 mesi fa aveva riacceso le speranze dei tifosi di rivedere finalmente un centrocampo come si deve. Il 30enne è stato fermato a scopo cautelare dal Tribunale Antidoping, provvedimento che permetterà alla Signora di sospendere il pagamento dello stipendio. Il francese riceverà il minimo sindacale, 42.477 euro lordi all’anno, che equivalgono a 2180 euro ogni mese. Si attendono ora le possibili controanalisi, nella speranza di un risultato negativo, ma è innegabile che qualcuno ai piani alti stia già guardando al post Pogba.

Rischia qualcosa la Juve? La risposta è un secco no. In primis perchè ad Udine il giocatore non è mai entrato in campo e, quindi, non ha contibuito alla vittoria per 3-0 con la quale è partita la nuova stagione ufficiale. E poi perchè, in squadra, non sono stati rilevati altri casi simili. Il regolamento parla chiaro: ci fossero stati altri giocatori positivi, a quel punto, il club sarebbe potuto incappare in una nuova penalizzazione, in una multa o altro. Ma così non è…

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