Setien: «Pjanic ottimo giocatore, ma Arthur vuole restare al Barcellona»
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Setien: «Pjanic ottimo giocatore, ma Arthur vuole restare al Barcellona»

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Setien: «Pjanic ottimo giocatore, ma Arthur vuole restare al Barcellona». Le dichiarazioni del tecnico blaugrana

Quique Setien, allenatore del Barcellona, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport.

RIPRESA ALLENAMENTI LIGA – «Aspettiamo la data ufficiale dei test, che saranno la prossima settimana. Poi partirà la prima fase che sarà completamente individuale: i calciatori verranno al centro tecnico già cambiati. Andranno direttamente in campo da soli a fare gli esercizi che gli avremo passato, seguiti a distanza da qualcuno dello staff. Nessun con- tatto con compagni o tecnici. Poi torneranno a casa senza docciarsi. La differenza rispetto a quanto fatto finora in casa sarà, mettersi gli scarpini, correre sul prato, poter colpire e lanciare la palla. È un primo passo fondamentale, i giocatori hanno bisogno di uscire di casa».

LAUTARO – «Un calciatore importante, un grandissimo giocatore, e il Barcellona è sempre interessato ai grandi giocatori, ovvio. Ma in questi tempi senza calcio ogni giorno esce un nome diverso. Si parla anche di Neymar. E so- no sicuro che mi chiederà di Fabian Ruiz».

SCAMBIO PJANIC-ARTHUR – «Parlo molto spesso con i miei dirigenti e nessuno mi ha mai detto nulla al proposito. Tra l’altro Arthur ha dichiarato già due volte che vuole restare al Barça e lo capisco perfettamente, al suo posto la penserei come lui: non lascerei una squadra come questa, la possibilità di avere al fianco il miglior giocatore del mondo. E un grande allenatore...».

PJANIC – «È un altro ottimo giocatore, ma mi permetta una considerazione più generale legata al momento: oggi parlare di mercato è azzardato. La stragrande maggioranza delle società do- vrà riadattare i propri budget, il danno sofferto dal movimen- to è enorme e sarà necessaria una ristrutturazione profonda. Le grandi quantità di denaro che ultimamente si stavano pagando per i giocatori non saranno più plausibili, almeno a breve termine. Così come ci sono diversi giocatori che magari volevano andar via e non potranno farlo perché in giro non ci sono soldi. Anche io vorrei guadagnare di più e non sarà possibile: se i budget diminuiscono bisognerà adeguare gli stipendi, questa è la realtà. Il calcio vive in una bolla che anno dopo anno è cresciuta a dismisura. Un mese e mezzo di crisi è stato sufficiente per portare in superficie il dramma economico di tanti club».

 

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