I DIALOGOBBI - Simone Stenti: «La Juve è nella nebbia»
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I DIALOGOBBI – Simone Stenti: «La Juve è nella nebbia»

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Simone Stenti ha rilasciato alcune dichiarazioni in esclusiva per Juventusnews24 nel nuovo format I DIALOGOBBI

Con Simone Stenti, giornalista, ho condiviso anni di JuventusTv ed è quindi un piacere fare una nuova puntata de I Dialogobbi, due domande secche sul presente della Juve. É stato la mia guida in un momento molto più difficile di questo: l’inizio del campionato 2015-16. Quando la squadra stava nella parte destra della classifica e iniziò una rimonta incredibile. Lui ci regalò in trasmissione un’immagine che sembrava impossibile e si rivelò quella giusta: «Dobbiamo fare come i motociclisti sotto la pioggia. Seguono la luce del fanale che hanno davanti e vanno avanti». Andò così e ci fu un’infinità di sorpassi.

Paolo: «Simone, stavolta, dopo Firenze, che immagine di ottimismo ci puoi regalare? Perché a oggi la Juve sembra una squadra a risparmio energetico. Siamo in linea con i tempi. E non sono tempi propriamente felici…»

Simone: «Grazie per il bel ricordo, Paolo. É vero, allora sembrava peggio: un’infinità di squadre davanti e una sensazione di spiazzamento alla quale non eravamo abituati. Però, i motociclisti preferiscono la pioggia alla nebbia, che non ti dà punti di riferimento e ti mette in condizione di pericolo anche da fermo. Oggi la Juve è nel bel mezzo di un nebbione e le statistiche della partita di Firenze (17 tiri viola, contro 4, di cui uno solo nello specchio, quello del gol) ci dicono che è pure notte. Quindi, che fare? Guardare la linea di mezzeria e concentrarsi su quella per evitare almeno di uscire di carreggiata. Fuor di metafora, dimenticarci degli avversari, non guardare la classifica e cercare un’evoluzione, che ritengo inevitabile, vista la sontuosa campagna acquisti e il potenziale di una squadra che non può pensare in piccolo. Che cosa mi preoccupa rispetto a quel 2015-2016? Che allora, come ti ho detto, ci trovavamo in una situazione spiazzante: noi tifosi, ma anche squadra e allenatore, nessuno voleva crederci. Oggi mi sembra che qualcuno si trovi a proprio agio e abbia la tentazione di credere che la dimensione della Juve sia questa».

Paolo: «E quindi, per restare le ad immagini meteo, prevedi tempesta a Parigi?»

Simone: «Ti dirò, se il calcio e il meteo fossero scienze esatte dovrei aspettarmi una grandinata. Mister Allegri è stato realista: la partita del girone è quella col Benfica, non certo a Parigi. E’ stato aspramente criticato per questa manifestazione di realismo, ma i dati sono oggettivi: la Juventus è un cantiere ancora aperto che va nello stadio della squadra che se non è la più forte del mondo, poco ci manca. Per fortuna, però, il calcio non è scienza e ci ha abituato all’imprevedibile. Se ci credo? Diciamo più per fede che per fiducia. E mi porto dietro l’ombrello»

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