Timothy Weah Juve: chi è il possibile colpo in fascia dei bianconeri
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12 trofei a 23 anni, il record con gli USA, il retroscena sul ruolo: chi è Timothy Weah, il possibile colpo in fascia della Juve

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Timothy Weah Juve: chi è il possibile colpo in fascia dei bianconeri, che hanno messo nel mirino proprio il figlio d’arte classe 2000

È Timothy Weah il rinforzo individuato dalla dirigenza della Juve per rinforzare la fascia destra, con tutta probabilità orfana dal prossimo anno di Juan Cuadrado (via a scadenza di contratto). Trovato l’accordo con il giocatore tra ingaggio e durata (quinquennale), ora restano da limare gli ultimi dettagli con il Lille per arrivare alla definitiva fumata bianca nell’operazione (si può chiudere a 12 milioni di euro). Weah sarebbe il primo rinforzo per le corsie laterali dei bianconeri, che subiranno certamente un restyling nell’estate che verrà: ma non sarà l’unico. Ecco chi è il possibile colpo della Vecchia Signora tra storia, caratteristiche tecniche e identikit in campo.

Timothy Weah Juve: la storia dell’esterno classe 2000

L’albero genealogico è ben noto a tutti, ma non possiamo non partire da lì. Timothy è il figlio di George Weah, storico attaccante degli anni ’80/’90/inizi 2000 che in Italia abbiamo potuto ammirare con la casacca del Milan a cavallo tra il 1995 e il 2000. Ma anche Monaco, Psg, Chelsea, Manchester City, Marsiglia le squadre in cui ha giocato in Europa e vinto tantissimo: 3 Coppe di Francia, una Ligue 1, una Coppa di Lega francese, due Scudetti in Serie A, una Coppa d’Inghilterra e svariati premi individuali tra cui il Pallone d’Oro nel ’95. Dal 22 gennaio 2018, George è Presidente della Liberia. In una recente intervista ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport che il suo sogno era quello di vestire la maglia della Juventus: in carriera non ci è mai riuscito, ora può concretizzarsi l’idea di vedere suo figlio indossare quei colori… Ma torniamo a Timothy. Nasce il 22 febbraio 2000 a New York ed è proprio nell’accademia dei New York Red Bulls, dopo le prime tappe nel mondo del calcio, che inizia ad affermarsi a partire dal 2013. Una stagione negli USA, poi dal 2014 il biglietto di sola andata per l’Europa, per Parigi. Il PSG lo porta nella sua cantera, preparandolo anche al salto con i grandi tra il 2017 e il 2019. Qualche gettone, esattamente 5 in Ligue 1 e una rete, ma anche il sigillo il 4 agosto 2018 in finale di Supercoppa di Francia a Shenzen nel 4-0 contro il Monaco. Chiude l’avventura a Parigi mettendo in bacheca una Coppa di Lega francese, due Ligue 1, una Coppa di Francia e una Supercoppa francese. Piccola curiosità: a Parigi condivide lo spogliatoio con Adrien Rabiot, e con alcuni ex Juventus come Buffon, Di Maria e Paredes. Nella stagione 2018/19 gioca in prestito al Celtic, trovando maggiore continuità di minutaggio: 17 presenze, 4 gol e 1 assist, che contribuiscono al triplete di campionato, Coppa di Lega scozzese e Coppa di Scozia.

Dal 2019 passa ufficialmente al Lille. Solo 3 presenze il primo anno, poi la svolta nel 2020/21. 37 apparizioni, 5 gol e 2 assist, stagione da assoluto protagonista che porta la squadra di Galtier a vincere la Ligue 1. Si conferma anche la stagione successiva, con 35 presenze, 3 gol e 5 assist, e un altro titolo in bacheca: la Supercoppa francese. Nell’annata appena conclusa non riesce a incidere in fase realizzativa: solo due assist e nessun gol in 32 presenze. Ma il fiuto per i trofei lo riflette anche in Nazionale. Esordisce con gli USA il 27 marzo 2018, in occasione dell’amichevole vinta per 1-0 con il Paraguay, tracciando anche un solco col passato e diventando il primo giocatore nato negli anni 2000 a giocare con gli Stati Uniti. Per il primo gol occorre attendere circa due mesi: il 29 maggio per la precisione, nel 3-0 alla Bolivia, che lo fa diventare il terzo più giovane marcatore della sua Nazionale. Ha già vissuto sulla sua pelle anche un Mondiale, in Qatar (e un gol contro il Galles), e le due CONCACAF Nations League conquistate nel 2019-20 e nel 2022-23 fanno salire a 12 i titoli vinti a soli 23 anni. Niente male per chi, sempre restando in tema USA, potrebbe diventare il secondo americano a vestire la maglia della Juventus dopo Weston McKennie.

Timothy Weah Juve: profilo e caratteristiche tecniche del possibile acquisto

La fase offensiva è chiaramente nelle corde di Timothy, che dal centrocampo in sù ama svariare in tutti i ruoli. Dalla punta centrale all’ala destra, passando anche per l’ala sinistra (con meno frequenza). Qui c’è un piccolo retroscena sul ruolo: in carriera, infatti, è stato impiegato anche come terzino tutta fascia, sia a destra sia a sinistra, mostrando una grande duttilità che lo rende adattabile a qualsiasi tipo di modulo (4-3-3, 4-4-2, 4-2-3-1 ma anche 3-5-2). Tra i punti di forza del classe 2000 spiccano sicuramente la velocità e gli uno contro uno. Tende a puntare spesso l’avversario, sia con la sua rapidità sia in dribbling, cercando poi l’assist per i compagni e talvolta andando anche alla conclusione con il suo piede destro. Certamente una ventata di freschezza per le fasce di Massimiliano Allegri.

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