Vaciago: «Conte la più grande intuizione dei 10 anni di Agnelli»
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Vaciago: «Conte la più grande intuizione dei 10 anni di Agnelli» – ESCLUSIVA

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Guido Vaciago, giornalista di Tuttosport, in esclusiva per JuventusNews24

Guido Vaciago, giornalista di Tuttosport, ha parlato in esclusiva su JuventusNews24. Dalla ripresa del campionato al mercato, passando per i 10 anni di presidenza di Andrea Agnelli e per la stagione di Maurizio Sarri. Una chiacchierata che ha toccati tutti i temi di maggiore attualità in casa Juventus.

Date, protocolli e polemiche. Ma questo campionato riparte o no?
«Mi piacerebbe saperlo. Quello che posso dire io è che secondo me si deve riprendere. Trovo abbastanza ingiusta la decisione del Governo, che poi è un non decidere. Il calcio ha  valenza economica e sociale. Tra i mille dati che ci sono ne prendo uno: 1,2 miliardi di tasse pagate all’erario. Aggiungo che in un momento in cui il Paese ha mille cappi, può essere un momento di distensione. Non vedo più rischi nell’organizzare una partita di pallone, rispetto all’aprire una fabbrica. Sono due industrie, diverse ma pur sempre due industrie grazie alle quali vivono tantissime persone».

In caso di ripresa e nuovo caso positivo si ferma tutto di nuovo?
«Credo che sia uno dei nodi. Difficile dare una risposta ma mi sembra che in Germania abbiano trovato una soluzione valida. Isolare e andare avanti. I calciatori sono una categoria di persone che ha sviluppato il virus in maniera lieve. Non credo ci sia il rischio di vita per nessuno. Potremmo capire se il modello della Bundesliga sia funzionale e poi, nel caso, ispirarci a quello».

Più Lazio o più Juve per lo scudetto?
«Più Juventus per la rosa. Ma è un margine di superiorità lieve, labile. Credo inoltre che la mentalità dei giocatori della Juve consentirà di trovare più rapidamente ritmo e concentrazione. Ronaldo arriva e sarà una macchina da guerra, farai fatica a tenerlo a freno. La Lazio stava viaggiando sull’onda dell’entusiasmo. Chissà se questo stop l’ha frenata o meno. Rimangono dei fattori incalcolabili: dalle porte chiuse al ritiro permanente. È tutto una novità assoluta, complicato formulare giudizi su criteri inediti».

Oggi sono 10 anni di presidenza Agnelli: quale il suo più grande capolavoro?
«Ci penso un attimo… direi l’intuizione di Conte! Conte all’epoca non era profilo altisonante, ma uno che in Serie A si era dimesso all’Atalanta. È stato un grande gesto di coraggio e di estrema lucidità. Direi lui più di Cristiano Ronaldo. CR7 è l’ultimo gradino di una scalata. Non bisogna mai dimenticare cosa ha preso Andrea: una società accartocciata, senza anima. Poi, più in generale, la cosa importante è stata circondarsi di persone valide e di fiducia a cui sono stati dati oneri e onori. Poi, ovviamente, se le cose vanno male salti come un tappo di champagne, ma la libertà di azione di ognuno è sempre stata la vera forza della Juventus».

Oggi in Spagna si rilancia Arthur verso Torino: è uno da Juve?
«È un giocatore di qualità, quindi uno da Juve, lo prendi non a caso dal Barcellona. Tuttosport ci lavora da qualche giorno, ora vedo che anche in Spagna arrivano conferme. Significa che qualcosa sta succedendo. Credo comunque che impostare uno scambio col Barça non sia facile, a livello di contropartite».

Un giudizio alla stagione di Sarri? Anche dal punto di vista estetico…
«Per me Sarri eccellente, anzi ottimo perché è uscito dalla Supercoppa. Te lo dico perché la penso come Allegri: nel calcio contano solo i risultati. È difficile trovare dei parametri estetici per le donne, figuriamoci per il calcio. Lui ha una percentuale di vittorie da record e a tratti abbiamo visto anche partite entusiasmanti. Gli alti e bassi, a livello di gioco, ci sono stati in tutti gli ultimi dieci anni della presidenza Agnelli. Ho una teoria: chi invidia il gioco delle altre squadre è perché riesce a vederle con spirito diverso e meno coinvolgimento».

Chi arriva quest’estate alla Juve? Uno o due nomi
«Siamo di fronte a novità epocali. Diventa complicatissimo capirci qualcosa. Io credo che effettivamente uno tra Tonali e Chiesa possa arrivare alla Juve. Credo che sarà un mercato tarato sul monte ingaggi. Se penso a Pogba, significa che ne devono uscire due che guadagnano sette milioni. Se Arthur guadagna molto meno di Pjanic, ecco che diventa un profilo interessante. Chiesa guadagna meno di Douglas Costa e così via…. Magari si potrebbe aprire un nuovo ciclo con una Juve più giovane e magari anche più forte».

Si ringrazia Guido Vaciago per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista

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