Alberto Masi, tra Pro Vercelli e Juve: «Ora avversari, ma nel 2012...»
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Alberto Masi, tra Pro Vercelli e Juve: «Ora avversari, ma nel 2012…» – ESCLUSIVA

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Alberto Masi, difensore della Pro Vercelli, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Juventusnews24 verso il match playoff con la Juventus U23

Trasferta al Silvio Piola per la Juventus U23 di Lamberto Zauli, impegnata nel secondo turno playoff in casa della Pro Vercelli. In esclusiva a Juventusnews24, il capitano della Pro Alberto Masi ha presentato la sfida contro i bianconeri. Lui, che nell’estate del 2012 ha toccato con mano la Juve, svolgendo tutto il pre-campionato con la squadra allora allenata da Antonio Conte.

Alberto, come sta la squadra dopo l’ultimo periodo? Tra positività al Covid e partite, qual è stata la difficoltà maggiore da affrontare?
«Il Covid è stata una componente importante, perché abbiamo perso innanzitutto dei giocatori, ma anche il ritmo degli allenamenti e delle partite. Ci siamo allenati per dieci giorni in modo individuale, quindi vuoi o non vuoi ti toglie qualcosa. Poi abbiamo giocato quattro partite in dieci giorni e, anche col primo caldo, un po’ ci ha penalizzato. Ciò non toglie però la stagione molto positiva che abbiamo fatto e che vogliamo continuare a fare, a partire da mercoledì».

Mercoledì c’è la Juventus U23, già battuta due volte nella regular season. Su cosa vi siete concentrati maggiormente per preparare la sfida playoff?
«Abbiamo vinto entrambe le partite ma sappiamo che sono state due gare difficili, toste, in cui abbiamo fatto bene sia all’andata e sia al ritorno. Sappiamo di incontrare una squadra forte, che ha tanti giocatori importanti, con un futuro roseo davanti. Noi non siamo da meno: abbiamo avuto il tempo di recuperare e dobbiamo avere la giusta mentalità che ci ha contraddistinto per tutta la stagione».

Sia all’andata sia al ritorno non avete concesso gol ai bianconeri. Ti aspetti una gara simile alle precedenti due o hai visto una Juventus diversa contro la Pro Patria?
«È una squadra molto imprevedibile. Mi aspetto una partita equilibrata come le altre due, decise dagli episodi, in cui noi siamo stati molto bravi. Credo che sarà una gara simile, e dovremo cercare di essere attenti come lo siamo stati all’andata e al ritorno».

Se dovessi inquadrare i punti di forza e i giocatori chiave di questa Juventus, su cosa e su chi ti concentreresti?
«Ne hanno tanti. Se devo fare un nome dico Felix Correia che mi ha impressionato, anche Ranocchia mi ha stupito. Sono un’ottima squadra, noi anche, e sarà una partita bellissima dove entrambe le formazioni vorranno andare avanti. Speriamo di metterci qualcosa in più noi, per dare continuità a quanto di buono fatto quest’anno».

Passiamo alla tua stagione. 34 presenze complessive e terza miglior difesa del torneo: quale bilancio dai alla prima parte di campionato?
«Parlando singolarmente, ho ritrovato continuità che mi era mancata negli ultimi anni. Sono contento di ciò che ho fatto e di ciò che abbiamo fatto: bisogna solo continuare il lavoro fatto in questa stagione per andare avanti nei playoff. Dobbiamo dimostrare che i punti fatti in più della Juventus sono veritieri».

Questo è il tuo secondo anno alla Pro dopo le tante esperienze lontane da Vercelli negli ultimi anni. Se guardi all’Alberto Masi del 2011, dove ti vedi maggiormente cresciuto?
«A oggi mi sento molto più completo rispetto a prima. Nonostante in carriera abbia avuto qualche infortunio, o periodi in cui ho giocato meno, sono più maturo. Quest’anno ho trovato un allenatore che mai avevo avuto in carriera (Modesto ndr): a parte la fiducia che mi ha dato, a livello calcistico e di concetti è stato molto importante. Mi sento molto maturato, soprattutto in questa stagione, e penso che nel calcio non si finisca mai di imparare: lo puoi fare a 20 anni come a 28».

Parliamo ancora di Juventus, questa volta dell’esperienza in prima squadra nel luglio 2012. Che ricordi hai di quell’estate?
«È stata una delle esperienze più belle della mia vita. Aver avuto la fortuna di giocare e allenarmi con quei grandi campioni è una cosa che ti porti dentro per sempre. Ho imparato tanto: capisci cosa vuol dire essere a livelli molto alti».

Barzagli, Bonucci, Chiellini, Lucio, Caceres e Marrone. Cos’hai rubato da questi difensori durante il ritiro?
«Innanzitutto la professionalità, che ti fa capire che un giocatore a quei livelli non ci arriva per caso. Guardi tutti i giorni questi calciatori, cerchi di capire tante cose: certi piccoli movimenti, certi piccoli segreti, di cui ancora oggi faccio tesoro».

Quale giocatore ti aveva stupito particolarmente durante gli allenamenti?
«Dico sicuramente Andrea Pirlo».

Cosa ti è rimasto più impresso?
«Sembrava facesse un altro sport. Nonostante ci fossero altri campioni, si vedeva che aveva quel qualcosa in più. Attitudine da allenatore già in campo? Sinceramente lì per lì non lo avrei detto. In campo comunque comandava lui: decideva lui cosa fare, senza parlare ma solo parlando con i piedi. Tutti si fidavano di lui, sapendo che se gli passavi la palla era in banca. Non c’era bisogno di tante parole».

Antonio Conte ti aveva dato qualche consiglio in particolare?
«Mi aveva dato tantissima fiducia, e lo ringrazierò sempre. Ero un ragazzino che arrivava da un anno di Serie C, e mi aveva fatto giocare tanto in quel pre-campionato, facendomi sentire importante. Nessun consiglio in particolare, ma sentivo che aveva fiducia nei miei confronti ed era un attestato di stima importante».

Ora, però, l’attenzione è tutta per la gara con la tua Pro Vercelli. Cosa farà la differenza nel match del Piola?
«Gli episodi. Sarà una partita equilibrata e anche i calci piazzati potranno essere decisivi».

Si ringraziano Alberto Masi e l’ufficio stampa di Pro Vercelli per l’intervista concessa.

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