Alessandria (ex allenatore di Stramaccioni): «E' il nuovo Chiellini» - ESCLUSIVA
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Alessandria (ex allenatore di Stramaccioni): «È il nuovo Chiellini» – ESCLUSIVA

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Antonio Alessandria, allenatore di Stramaccioni ai tempi del Cannara, racconta in esclusiva il percorso del difensore della Juve

Diego Stramaccioni è stato convocato da Allegri in prima squadra per tre partite di fila. L’esordio del difensore umbro con la Juve dei grandi non è ancora arrivato, ma il classe 2001 ha fatto vedere cose egregie nelle file della Juventus U23 di Zauli.

Antonio Alessandria lo ha allenato in Serie D nella stagione 2019-2020 al Cannara. Il tecnico in esclusiva a Juventusnews24 racconta il percorso di Diego Stramaccioni.

Quale è il suo primo ricordo di Stramaccioni al Cannara?

«Lui aveva fatto la Primavera col Perugia l’anno prima. Lo prendemmo a Cannara per fargli fare il fuoriquota titolare con l’obiettivo ben preciso di cercare di valorizzarlo al massimo. Era un ragazzo impagabile. Aveva una voglia una voglia e una passione di emergere fuori dal normale. Stava sempre sul pezzo e si allenava sempre a mille. Da noi fece 20 presenze sempre da titolare. Prima del lockdown ebbe un problemino fisico che poi era riuscito a risolvere per ritornare a disposizione, ma poco dopo fermarono i campionati. Le prime partite, come succede ad ogni ragazzo che esce da un settore giovanile, gli sono servite per ambientarsi alla Serie D che è un campionato differente rispetto a quello Primavera. La cosa che mi ha impressionato di Diego, quando venne a parlare per la prima volta con noi, fu la grossa fisicità e l’esuberanza fisica. Era veramente un carrarmato di piede mancino. Noi cercavamo proprio uno come lui per la difesa a tre e non poteva capitarci di meglio perché era forte sul gioco aereo e fisicamente. Ovviamente doveva capire i meccanismi tattici che chiedevo, ma dopo le prime partite è riuscito ad entrarci e ha sempre fatto bene».

Si aspettava il doppio salto di Stramaccioni dal Cannara alla Vis Pesaro fino alla Juventus in così poco tempo?

«Lui ha fatto un percorso. La Juve lo ha preso dalla Vis Pesaro dopo 3-4 giornate di campionato. Se non ricordo male lui, da ex, fece gol al Perugia al Curi. Lì io capii che Diego era un predestinato e che la sorte era dalla sua parte. Non impressiona il fatto che nel giro di pochi anni sia arrivato in uno dei club più blasonati d’Europa. Anche durante il lockdown, quando lui e gli altri si allenavano e mandavano video a me e al preparatore per vedere come lavorano, mi colpiva la determinazione con cui lavorava a casa e la passione che ci metteva. Quando un ragazzo ci mette così tanto impegno io credo che il lavoro alla fine paghi. Lui sta raccogliendo i frutti di questa abnegazione importante che ha messo sempre, fin dal primo giorno in cui è arrivato al Cannara. E’ uno che non si risparmiava mai, dava sempre tutto».

La Juventus è l’ambiente giusto per crescere per Stramaccioni?

«Stando in un ambiente come quello bianconero, il processo di maturazione è più veloce giocando anni in Lega Pro. Ha compagni di squadra che sono campioni, ha strutture di allenamento importanti e tecnici di primo ordine. Sicuramente il suo processo di maturazione è stato ancora di più accelerato da questo fatto».

Tra Bonucci, Chiellini e De Ligt, a chi somiglia di più come caratteristiche?

«A Chiellini. Si avvicina molto a lui come caratteristiche. Diego è un giocatore che ha un’esuberanza fisica importante. Qualcuno diceva che era un armadio…io l’ho sempre definito come un carro armato. La sua struttura fisica è la sua qualità principale, ma è anche abbastanza veloce nonostante sia un “sacramento” di un metro e novanta. Non lo vedo da tanto tempo e non so se è cresciuto ancora di più dal punto di vista muscolare…ma comunque questa esuberanza fisica balzò agli occhi già tre anni fa».

Nello spogliatoio, invece, che tipo di ragazzo era?

«Sicuramente un ragazzo serissimo, stava sempre sul pezzo. A differenza di qualche compagno che a volte si sentiva già come un calciatore arrivato, lui aveva un livello di umiltà molto importante. Non andava mai fuori le righe, aveva proprio la mentalità da calciatore vero».

Sono arrivate tre convocazioni di fila da parte di Allegri nella Juve dei grandi: secondo lei è pronto per esordire?

«Sono convinto che è solo questione di settimane. Ho visto qualche partita della Juventus U23 in tv e lui ha sempre fatto bene, giocando senza sbavature. Era uno dei migliori della sua squadra».

Qual è, invece, una cosa su cui Stramaccioni doveva migliorare quando lo ha allenato?

«Tatticamente doveva affinare qualcosina a livello di scelte da fare durante la partita. Queste sono cose dove più si gioca e più si migliora. Al Cannara, tra l’altro, era la sua prima esperienza tra i grandi dopo la primavera».

C’è un aneddoto particolare che vuole raccontarci su Stramaccioni?

«Durante il lockdown, stando a casa, non aveva grosse attrezzature per allenarsi. Lui comunque si allenava con grande costanza e un giorno pubblicò un video in cui faceva gli squat in maniera particolare. Sembrava Rocky Balboa quando si preparava a combattere con Ivan Drago. Scherzammo ironicamente su questa cosa».

Si ringrazia Antonio Alessandria per la cortesia e la disponibilità mostrate nel corso di questa intervista

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