Analisi tattica Juve Atalanta: il match dello Stadium ai raggi X
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Analisi tattica Juve Atalanta: il match dello Stadium ai raggi X

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Analisi tattica Juve-Atalanta: la partita dello Stadium analizzata nei dettagli. Le mosse di Maurizio Sarri e Gian Piero Gasperini

(Di Jacopo Azzolini) All’Allianz Stadium si affrontano la Juventus capolista ed l’Atalanta, squadra rivelazione ormai da qualche stagione. Il match e le mosse dei due allenatori analizzate e studiate nei minimi dettagli.

Gomez è imprendibile

La Juve ipoteca (forse) lo scudetto in una gara in cui è stata letteralmente sovrastata dall’l’Atalanta in entrambe le fasi. Gli ospiti hanno dominato il palleggio, con i bianconeri che non sono quasi mai riusciti a pressare in avanti la Dea. Gomez si abbassava costantemente in supporto di De Roon e Freuler, con la Dea che trovava sempre l’uomo libero alle spalle degli attaccanti della Juve. I bianconeri sono quindi stati costretto a un baricentro basso per larghe fasi della gara, con un 4-4-2 piuttosto rinunciatario.

L’Atalanta muoveva velocemente la palla da un lato all’altro, trovando l’uomo tra le linee e schiacciando gli avversari. Non aveva alcuna difficoltà a consolidare il possesso. E visto che accompagnava, come al solito, l’azione offensiva con tanti uomini, la Juve faticava a leggere gli smarcamenti avversari. Insomma, una gara di costante affanno, con Danilo che spesso si è fatto infilare alle spalle da Hateboer.

Le difficoltà di Dybala spalle alla porta

Oltre alle difficoltà difensive, i campioni d’Italia non sono quasi mai riusciti a consolidare ben il possesso. Le solite marcature a uomo di Gasperini sono risultate asfissianti, con la Juve che non ha quasi mai trovato l’uomo libero. Gomez si occupava di Bentancur, mentre Freuler e De Roon non lasciavano respirare Rabiot e Matuidi.

Per risalire, la Juve si è aggrappata molto alle verticalizzazioni per Dybala che veniva parecchio incontro. Tuttavia, i difensori dell’Atalanta (soprattutto Palomino) erano sempre puntuali e intensi nell’accorciare, con la Dea che ha recuperato tanti palloni nella metà campo avversaria. In una di queste transizioni, è arrivato il gol di Duvan Zapata, proprio con la Joya che spalle alla porta ha perso il contrasto contro Freuler, che ha ben accorciato su di lui. La Juve non è quasi mai riuscita a risalire palleggiando: circolazione lenta e poco movimento senza palla, la Dea ha dominato dal punto di vista fisico. Come spesso accade, Bentancur soffre da vertice basso quando è marcato a uomo e deve giocare sotto pressione.

De Ligt tiene botta

L’Atalanta ha provato a sfondare soprattutto a sinistra, ossia la zona del campo in cui agiva Zapata. Lo scopo era quello di fare uscire Cuadrado su Castagne, consentendo al colombiano (che si defilava) di puntare De Ligt. Per quanto l’ex Sampdoria oggi sia quasi ingiocabile, non si può certo dire che l’olandese se la sia cavata male, con anzi diversi interventi preziosi. Non ha mai messo indietro la gamba e si è distinto per uscite coraggiose e aggressive. Anche nelle gare più difficili, in cui il contesto vicino a lui è problematico, De Ligt si mantiene uno dei migliori in campo (e si era visto nel match di andata). Un qualcosa che la dice lunga sulla personalità del ragazzo.

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