Analisi tattica Juve Napoli: Chiesa è devastante in entrambe le fasi
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Analisi tattica Juve Napoli: Chiesa è devastante in entrambe le fasi

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Analisi tattica Juve Napoli: la partita dell’Allianz Stadium analizzata nei dettagli. Le mosse di Andrea Pirlo e Gennaro Gattuso

Più movimento senza palla

Nonostante la sofferenza finale, la Juve vince nel complesso meritatamente una partita piuttosto divertente. Se nelle ultime settimane (match del San Paolo compreso) avevamo visto una squadra in grossa difficoltà nell’attaccare una difesa schierata, oggi l’andamento del match ha consentito di mutare l’atteggiamento. Avere segnato abbastanza presto ha consentito alla Juventus di poter attaccare di più in ripartenze a sfruttare i propri velocisti, qualcosa in cui la Juve oggi sembra più a proprio agio.

Tra l’altro, il Napoli è una squadra che per le caratteristiche atletiche dei propri giocatori soffre queste situazioni. Pur tenendo costantemente in mano le redini del palleggio, i partenopei creavano poco e soprattuto subivano parecchio una volta perso il possesso. Abbiamo visto la Juve bucare costantemente in due le linee rivali, soprattutto sul proprio lato destro: Cuadrado e Danilo hanno offerto combinazioni di pregevole fattura, con il brasiliano che effettuava eccellenti sovrapposizioni interne. In generale, era tutta la squadra che si muoveva molto e bene senza palla, con Bentancur e Rabiot che si buttavano spesso in avanti. Insomma, una gara che dimostra come la Juve preferisca molto attaccare in campo aperto.

L’intensità di Chiesa

Ancora una volta, il migliore in campo è stato Federico Chiesa. Autore di un meraviglioso assist per Ronaldo, i suoi break in campo aperto hanno costantemente seminato il panico. L’aspetto che meglio esprime lo straordinario livello del giocatore è che, queste azioni offensive, sono poi accompagnate da una generosità encomiabile senza palla. L’ex Fiorentina era sempre tempestivo nei raddoppi in supporto di Alex Sandro, con il Napoli che si bloccava in fascia.

Difesa di posizione

La Juve aveva iniziato infatti la partita con un pressing molto alto e ambizioso, tuttavia il gol in avvio ha abbassato molto il baricentro bianconero. I padroni di casa si sono difesi più di posizione, con una linea piuttosto attendista. Se nel primo tempo la Juve è riuscita tutto sommato a reggere, abbiamo visto qualche difficoltà maggiore nella ripresa con il Napoli che si è reso più pericoloso. Prima di tutto, l’ingresso di Osimhen ha dato più fisicità, con un riferimento più imponente al centro dell’attacco i partenopei hanno acquisito più incisività. Potevano verticalizzare in modo più diretto, andare al cross e alzare la palla.

Inoltre, la Juve si è fatta infilare diverse volte centralmente, con Insigne e Zielinski che tra le linee hanno ricevuto diversi palloni pericolosi. I bianconeri non erano sempre messi benissimo in campo, con Chiellini e De Ligt meno sicuri rispetto al solito. Buffon è però stato molto sicuro quando chiamato in causa.

In ogni caso, è arrivata una vittoria fondamentale, che con un po’ di precisione sarebbe stata anche più larga. Quando riesce a segnare in avvio, la Juve sembra più sicura nell’aspettare i rivali e potere così attaccare in campo aperto.

 

 

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