Analisi tattica Lazio Juve: la partita di Serie A ai raggi X
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Analisi tattica Lazio-Juve: Cuadrado dà solidità, ma la squadra è passiva

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Analisi tattica Lazio-Juve: la partita dell’Olimpico analizzata nei dettagli. Le mosse di Andrea Pirlo e Simone Inzaghi

(Di Jacopo Azzolini) Il gol nel finale di Caicedo rovina il pomeriggio di Pirlo. La Juve si è fatta recuperare all’ultimo secondo dopo un match in cui aveva rischiato poco.

La solidità di Cuadrado e Danilo

Come al solito, la Juventus ha giocato con un modulo ibrido. Un 3-2-5 (anche se Rabiot si sganciava spesso in avanti) che in fase di non possesso diventava 4-4-2, con Kulusevski e Frabotta come ali. Anche all’Olimpico, i bianconeri non sono riusciti a pressare con efficacia: si sono anzi difesi con un blocco piuttosto basso per 90′.

La Lazio ha consolidato il possesso senza grossi patemi: i bianconeri portavano gli avversari con troppa facilità nella propria trequarti. In quelle situazioni, i biancocelesti riuscivano ad alzare la palla, a cambiare il gioco e a trovare l’uomo tra le linee, dove la mediana bianconera era in inferiorità.

Nonostante la supremazia territoriale, i padroni di casa hanno però creato poco. Cuadrado e Danilo hanno fatto una partita di grande solidità difensiva, soprattutto il primo: ha contrastato alla grande sia Fares che Marusic. Oltre all’assenza di Immobile, la Lazio ha pagato la scarsa qualità in fascia, dove la Juve si è difesa bene. C’erano costanti raddoppi, con la manovra biancoceleste che si bloccava spesso e volentieri.

I compiti di Kulusevski

La Juve, per attaccare, voleva pungere soprattutto in transizione. La Lazio accompagna l’azione con tanti uomini e non aveva neanche un equilibratore come Lucas Leiva in mezzo al campo. Quando recuperava palla, la Juve aveva l’opportunità di offendere in campo aperto, con tanti spazi e situazioni di parità numerica.

Questo è stato un aspetto che, soprattutto nel secondo tempo, i bianconeri hanno sfruttato troppo poco. C’erano gli spazi per chiudere prima la partita, ma la Juve è stata imprecisa e poco convincente nella gestione delle transizioni, sbagliando parecchio.

La troppa passività

La Juve continua però a essere ben lontana dall’idea di controllo che ha in mente Pirlo. Nonostante l’undici privo di tanti titolari con cui la Lazio ha chiuso il match, i bianconeri si sono fatti schiacciare con troppa facilità. Vero è che, rispetto alle precedenti partite, i bianconeri hanno sofferto poco, con un palleggio avversario spesso sterile.

La Juve è però troppo passiva quando c’è da coprire la palla, concede facilmente cambi di gioco agli avversari. Pirlo vorrebbe una squadra che pressi in avanti, ma oggi i bianconeri si portano gli avversari dentro l’area. I bianconeri possono anche permettersi un baricentro basso: hanno infatti velocisti che consentono di rendersi efficaci nelle fasi di ripartenza. Tuttavia, negli ultimi metri c’è una passività che Pirlo deve assolutamente risolvere.

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