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Ancelotti chiude alla Juve: «È contro il mio passato»

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L’ex allenatore del Bayern mette a tacere le voci che lo vedevano come possibile erede di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus. Ecco le chiare dichiarazioni di Ancelotti

Probabilmente se ne continuerà a parlare ancora per un bel po’: ormai sappiamo tutti come funziona il calciomercato. Da ieri sera, però, il matrimonio bis tra Ancelotti e la Juventus parrebbe davvero essere prospettiva alquanto remota. Carletto, ospite a La Domenica Sportiva, ha parlato del suo futuro, delineato da qui ai prossimi sei mesi, incerto poi. Tra Nazionale, Milan e soprattutto Juventus (esclusa l’ipotesi di un ritorno in bianconero): ecco cosa ha dichiarato un Carlo Ancelotti che, in tutta sincerità, non è sembrato morire dalla voglia di tornare a sedersi su una panchina.

FUTURO PROSSIMO – «Mi piacerebbe continuare ad allenare una squadra di club. Nazionale? Sarebbe come cambiare mestiere. Il calcio italiano ha dei problemi e non credo di poterli risolvere da solo, è un problema di federazione».

CALCIO ITALIANO – «I calciatori italiani non sono al livello delle top d’Europa. E’ un ciclo poco fortunato, il calcio italiano ha dei problemi che il movimento deve risolvere. Bisogna intervenire sui vivai, mettere delle regole ed effettuare riforme. Ho sentito tante parole, ma pochi fatti. I grandi calciatori non nascono tutti i giorni purtroppo».

ABBOCCAMENTO NAZIONALE – «La FIGC mi ha contattato e gli ho risposto le stesse cose. La Federazione deve essere predominante rispetto ai club. C’è conflitto di interesse ma il calcio italiano ha bisogno della prevalenza della Federazione».

BAYERN E TAVECCHIO – «Voglio stare fermo fino a giugno e rispettare il contratto col Bayern. La Federazione deve risolvere prima altri problemi, rispetto che il ct. Se accetterei con un nuovo presidente? Non ho nessun problema con Tavecchio, non è questione di presidente federale».

IL SOGNO – «Il sogno è quello di allenare una nazionale, ma forse sono troppo giovane. Devo abituarmi a cambiare mestiere. Conte l’ha fatto ed è tornato al club».

IL MILAN – «Mai parlato con il nuovo presidente del Milan, non ho avuto contatti con la nuova dirigenza, Parlo solo con i grandi presidenti…».

LA JUVE – «Ho grande simpatia per Andrea Agnelli, lo apprezzo. Ma non posso andare contro il mio passato».

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