Ange Josué Chibozo: la saetta della Juventus Under 16
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Ange Josué Chibozo: la saetta della Juventus Under 16

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Dribbling fulminanti ad alta velocità: questo è Ange Josué Chibozo, jolly della Juventus Under 16

Si dice spesso che alcuni giocatori valgano da soli il prezzo del biglietto, a prescindere dai risultati della squadra. Per le giocate che sono capaci di produrre, per l’entusiasmo che creano quando entrano in possesso del pallone e per l’incidenza che hanno sull’andamento di una partita. Questo è il caso di Ange Josué Chibozo, funambolo classe 2003 della Juventus Under 16.

Chibozo e le turbolenze prima dell’approdo

Originario del Benin, all’età di undici anni lascia il continente africano per trasferirsi con la mamma in Italia. In quel di Milano viene immediatamente notato dall’Inter che, per questioni logistiche, ne intravede prima di tutti il valore potenziale. Problemi di tesseramento però ne impediscono l’ingresso in squadra in maniera definitiva. Nel gennaio 2017 il passaggio alla Giana Erminio fino all’estate, quando la Juve, con un proficuo lavoro di scouting, ne ottiene le prestazioni. A dicembre del 2018, l’esordio ufficiale in maglia bianconera: a La Spezia, lascia subito il segno andando in gol. Da lì, impossibile toglierlo dal campo considerata la qualità messa in campo in termini di assistenze e reti. A questo punto della stagione, 9 presenze e 10 reti.

L’uno contro uno di Ange Josué Chibozo

L’amore per il pallone nato giocando col papà che ne ha mostrato i punti su cui sviluppare le proprie abilità e la tenacia da mantenere per far diventare, un giorno, il calcio una professione. Amante della musica hip-hop, l’atterraggio nel mondo Juve è stato dolce e ha portato alla nascita di bei rapporti d’amicizia all’interno di tutta l’academy bianconera: quando si stacca dagli allenamenti, il tempo libero si passa con gli amici.
Allenamento dunque, momento preferito ovviamente l’uno contro uno: specialità di casa Chibozo. Devastante quando prende palla e punta gli avversari. In velocità, di tecnica pura o di prepotenza fisica, quando parte con l’idea di dribblare è quasi impossibile da fermare. Come detto, non manca la tecnica quindi attenzione a non concedergli punizioni dal limite dell’area di rigore perché sa far male anche così. Passione e talento: il futuro è dalla sua.

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