Juve, scatta l'ora di Arthur. Come cambiano le gerarchie di Allegri
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Juve, scatta l’ora di Arthur. Come cambiano le gerarchie di Allegri

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Allegri può finalmente fare affidamento su Arthur, rientrato con la Roma dopo un lungo infortunio. Le gerarchie possono cambiare

La Juve lo ha aspettato con pazienza ed i suoi tifosi sono stati ben felici di rivederlo in campo all’Allianz Stadium contro la Roma, per poco più di 15 minuti, a distanza di quasi 5 mesi dall’ultima apparizione contro il Bologna (23 maggio). E ora Arthur, dopo aver messo definitivamente alle spalle il problema di calcificazione ossea che lo tormentava già nella scorsa stagione, è pronto a dare il suo contributo alla causa bianconera.

«Sicuramente avrà minutaggio maggiore, vediamo se dall’inizio o no. Può giocare davanti alla difesa o mezzala di regia. Deve essere uno di quelli con Locatelli e Bentancur che detta i tempi alla squadra. Rabiot, McKennie, Bernardeschi, sono tutti più incursori». Così ha parlato Allegri di Arthur in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro lo Zenit San Pietroburgo. E’ possibile, quindi, che l’allenatore della Juve possa schierarlo dall’inizio per testare il suo stato di forma in un match probante. Oltre ai positivi 15 minuti contro la Roma, infatti, Arthur ha giocato soltanto un paio di amichevoli durante la sosta delle nazionali.

Il ritorno del brasiliano a pieno regime potrebbe anche cambiare le gerarchie del centrocampo di Allegri che nel suo 4-4-2, per quanto riguarda la mediana, ha ricevuto le risposte migliori dalla coppia Bentancur-Locatelli. Le caratteristiche da regista/incontrista dell’ex Barcellona lo rendono unico nella rosa. Allegri lo sa e, in attesa di ritrovare Rabiot e di rivedere il miglior McKennie, è pronto a puntare sulle sue qualità.

L’anno scorso erano state 32 le presenze totali del brasiliano condite da un gol, ma molto spesso l’ex Barcellona aveva alternato prestazioni buone ad altre di livello più basso, non riuscendo quasi mai ad avere continuità di rendimento sia per le difficoltà dovute dall’ambientamento alla Serie A e, in generale, della squadra di Pirlo che per vari problemi fisici. Ora potrebbe essere arrivato davvero il momento del salto di qualità. Suo e della Juve.

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