Bargiggia: «Allegri è tornato a sentire la pressione» - ESCLUSIVA
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Bargiggia: «Allegri è tornato a sentire la pressione, ma la sua Juve non è da Scudetto» – ESCLUSIVA

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Bargiggia in ESCLUSIVA: «Allegri è tornato a sentire la pressione, ma la sua Juve non è da Scudetto». Le parole del giornalista sul momento dei bianconeri

Paolo Bargiggia, noto giornalista, è intervenuto in esclusiva a Juventusnews24.com. Ecco le sue dichiarazioni sui principali temi del momento in casa bianconera, tra il crollo col Sassuolo ed il turno infrasettimanale contro il Lecce.

Clamoroso crollo Juve col Sassuolo. Lei come se lo spiega?
«Sicuramente è da definire clamoroso il crollo col Sassuolo. Ieri ci sono stati lunghi colloqui tra Giuntoli e Allegri, Giuntoli e la squadra e Allegri e la squadra. Sostanzialmente viene considerato un grosso passo falso, ha sorpreso anche la Juve, ma l’analisi che è stata fatta è che la grossa responsabilità è di due senatori come Szczesny e Danilo. Poi, a latere, hanno giocato male anche Gatti, Rabiot, Locatelli, Vlahovic, per capirci. La posizione di Allegri? I dirigenti l’hanno esaminata, ma sulla gara di sabato dicono che se a bucare la partita sono due super esperti come Szczesny e Danilo è difficile dare delle responsabilità all’allenatore. Alla Juve, però, non vogliono che Allegri si prendesse paura e dal Lecce tornasse a giocare come lo scorso anno con una squadra tutta bassa e dentro alla propria area. L’atteggiamento è cambiato in questo inizio di stagione».

La squadra di Allegri ha confermato di non essere ancora pronta per lottare per lo Scudetto?
«Realisticamente non ci credo tanto anche se oggi Allegri ha mischiato nuovamente le carte, parlando di desideri e sogni. È un allenatore che è tornato a sentire la pressione, nonostante Giuntoli e la nuova dirigenza facciano di tutto per rasserenarlo. Io credo che la Juventus non possa ambire allo Scudetto a prescindere dal passo falso del Mapei Stadium. Rispetto all’Inter ha una rosa un po’ più ridotta e con meno esperienza, ma è anche giusto aver ringiovanito la squadra. Adesso è più fresca».

Allegri, in ogni caso, finora ha sempre parlato di obiettivo primi quattro posti. La pensa come lui?
«Allegri parla di quarto posto in modo strategico. Io penso che la Juve non sia da Scudetto non per strategia, ma vedendo la rosa e soprattutto l’affidabilità dell’Inter di Simone Inzaghi in questo inizio di stagione».

A suo giudizio Gatti può essere un titolare fisso nella Juventus? Possibile bocciatura ed esclusione domani…
«Gatti è quello che ha sbagliato meno rispetto a Szczesny e Danilo. È stato messo da Szczesny nella condizione di sbagliare. Però in assoluto dipende cosa intendiamo per titolare da Juve, in questa Juve il posto se lo giocano lui e Rugani. Io so che a Giuntoli Gatti piace, potenzialmente potrebbe essere uno dei prossimi juventini chiamati da Spalletti in Nazionale insieme a Fagioli. A me uno come Gatti dà un discreto affidamento per questo tipo di Juve. Anche perché col Sassuolo, ripeto, hanno sbagliato giocatori con quante partite a questo livello… Gatti non ha un’esperienza simile».

Al Mapei Stadium anche il nervosismo di Vlahovic, non è la prima volta. Lei che idea si è fatto? Diventerà mai il fuoriclasse e trascinatore che manca alla Juve?
«Vlahovic ha sbagliato una partita, ma in questo avvio di stagione ha fatto bene. Sta meglio fisicamente e se rifornito in area i gol li sa fare. Ha talento, però definirlo trascinatore non ci siamo ancora. È un ragazzo di 23 anni, per carattere non mi sembra un leader. Può essere un trascinatore a livello di gol».

Infine sul mercato. Si aspetta interventi già a gennaio? Quali sono i nomi sulla lista di Giuntoli?
«È chiaro che Giuntoli e i suoi uomini stanno seguendo dei giocatori per gennaio. C’è parecchia attività sui centrocampisti: c’è Diarra dello Strasburgo, Thuram del Nizza che è quello che costa di più, dai 30 ai 35 milioni. E poi c’è Kone del Borussia Monchengladbach, più di fisico e sostanza. Ma io non credo che a gennaio possano fare delle operazioni, a meno che la squadra continui ad andare male. Il budget continua a non esserci, tantomeno per l’operazione Berardi che è stata scritta negli ultimi giorni».

Pogba è da considerare già fuori dai piani della Juventus?
«Beh Pogba era da considerare anche prima fuori dai piani della Juve. Secondo me, vedendolo tutti i giorni e vedendo i continui problemi che aveva, anche alla Juve ci credevano poco. Purtroppo con un ingaggio così alto dovevano cercare di recuperarlo. Adesso con questa vicenda del Doping, se saranno confermate le contro-analisi, avranno motivo e modo per risolvere il contratto. Se potranno legalmente lo faranno».

Si ringrazia Paolo Bargiggia per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.

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