Bernardeschi: «Nessun problema con Pirlo, ho la sua fiducia»
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Bernardeschi: «Nessun problema con Pirlo, ho la sua fiducia»

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Federico Bernardeschi è tornato al gol, con la Nazionale: ecco le parole del calciatore bianconero sul momento alla Juve

Federico Bernardeschi ha parlato ai microfoni di Rai Sport del suo momento alla Juve.

IL MOMENTO«Conosco solo la strada del lavoro. Da grande professionista quale sono mi sono messo a disposizione dell’allenatore, ho giocato dove lui mi ha richiesto, ho parlato con il mister, ho la sua fiducia quindi non ci sono problemi».

NUOVO ALLENATORE«Quando si cambia staff, allenatore, ci sono sempre meccanismi nuovi e anche solo nelle relazioni personali diverse a quelle che c’erano prima. Ci vuole tempo, come in tutte le cose della vita non si può avere tutto subito perché sennò è come un fuoco di paglia, si spegne subito».

PIRLO«Il mister ha una grande fortuna perché è stato un fuoriclasse, un campione assoluto e ha vissuto spogliatoi importanti. Pochi allenatori ce l’hanno. Lui metterà la sua esperienza da calciatore come allenatore».

JUVE «Abbiamo incontrato delle difficoltà iniziali ma se pensavamo di non incontrarle eravamo folli. Quindi adesso lavoriamo e come sempre ne verremo fuori».

SARRI – «Io credo che ci sono state delle incompatibilità probabilmente, lui non è riuscito a trasmettere quello che voleva e noi non siamo stati bravi a capirlo».

GOL ESTONIA – «Sono molto contento della prestazione di tutta la squadra e anche personale. L’urlo dopo il gol? C’era tantissima gioia dietro, è stato un bel momento e una bella esultanza con tanta gioia. Rabbia? La lascio agli altri».

NAZIONALE«Qua si sta da Dio. Io penso che il mister e lo staff abbiano fatto una cosa eccezionale dopo Italia-Svezia, sono stati capaci di ricostruire tutto creando un ambiente sereno, pieno di entusiasmo, felice. Questi poi sono i risultati. E anche merito nostro che si siamo adattati. Ho un grandissimo rapporto con il mister, leale e sincero, non posso che ringraziarlo».

PERIODO «Complicato? Dipende da che punto di vista lo vediamo. Io vedo un periodo normale nel calcio: ho iniziato questa stagione in ritardo perchè sono stato fermo 45 giorni e non sono pochi, valgono quasi il doppio perchè gli altri si allenano e tu non puoi farlo. Un periodo importante la preparazione».

MANCINI«Un messaggio da mandargli? Di muoversi perché c’è bisogno di lui. Il mister quando facciamo le riunioni si collega in video, ci spiega le cose che dobbiamo fare e poi ovviamente c’è tutto il suo staff che lavora per lui e per noi. Devo dire che in questi giorni, senza il condottiero, hanno fatto un lavoro straordinario in un momento non facile, di emergenza. Anche ieri sera c’era, è riuscito a guidarci anche se soltanto da casa. Noi non lo sentivamo ma immagino che Gianluca Vialli un po’ di mal d’orecchie ce l’abbia avuto questa mattina».

ITALIA«La maglia azzurra può unire tantissimo, anche perché quando giochi in Nazionale è come se tutti stessero lì con te, a tifare e a gioire, questa la considero una grandissima cosa perché proprio in questo momento storico l’Italia deve unirsi, compattarsi, bisogna stringerci tutti assieme. Credo che così riusciremo a superare tutto. Noi non ci possiamo lamentare, questo è un dato di fatto perché siamo persone fortunate che hanno la possibilità di fare tamponi non quotidianamente ma quasi, ci sono persone che purtroppo aspettano giorni e giorni, se non settimane, per fare un tampone. Noi siamo tutelati al 100%, ci sono persone che lavorano ogni giorno per noi e che ci fanno stare sereni. In questo periodo storico c’è tantissima gente che sta soffrendo e credo che noi, come tanti altri più fortunati, dobbiamo dare l’esempio di immagine, di umiltà, dobbiamo metterci al servizio per regalare un sorriso in più alle persone in questo momento difficile dove c’è gente che purtroppo sta soffrendo per i propri cari, o c’è gente che ha perso delle persone importanti. Noi speriamo di regalargli un sorriso in più in questo periodo drastico e difficile. Questo credo che sia la cosa più importante».

FUTURO«Futuro? Io sono un grande professionista, lavoro e penso al calcio. Per tutto quello che c’è intorno ci sono le persone giuste che lavorano per me, c’è il mio agente e ci penserà lui».

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