Bonucci Juve: i trionfi, il tradimento, lo sgabello. Si chiude un'era
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Bonucci Juve: i trionfi, il tradimento, lo sgabello di Porto. Si chiude un’altra era

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Bonucci Juve: dai trionfi al tradimento Milan, passando per lo sgabello di Porto. Si chiude un’altra era in casa bianconera

La storia tra Leonardo Bonucci e la Juventus è arrivata ad un punto di non ritorno. Nelle ultime ore, infatti, il club bianconero ha comunicato al suo capitano di essere fuori dal progetto e, di fatto, fuori dalla rosa che sarà a disposizione di Massimiliano Allegri per la nuova stagione appena iniziata. Il difensore non partirà per la tournée negli Stati Uniti e, al rientro dopo le vacanze, si allenerà alla Continassa insieme agli altri esuberi. Una decisione drastica che mette il giocatore alla porta ed ora costretto a guardarsi intorno, nonostante la sua volontà di onorare il contratto che lo lega ai bianconeri fino a giugno 2024. Recentemente Bonucci aveva infatti annuncia la sua intenzione di chiudere la carriera tra un anno, dopo la scadenza naturale del contratto con la Juve: «Quando il prossimo anno smetterò di giocare si chiuderà un’era di difesa, di modo di interpretare la difesa all’italiana. Da bambino quando rincorri il pallone hai il sogno di vestire una maglia come quella della Juve e riuscirci per 500 volte significa aver fatto la storia della Juve ed è una grande emozione. Vivere questa maglia è stato come vivere per 12 anni in un sogno e dentro di me c’è sempre quel bambino che è felice di scendere in campo perché era il suo sogno». L’era Bonucci, però, sta per chiudersi bruscamente con una stagione d’anticipo.

Dai trionfi in bianconero al tradimento col Milan e il rapporto con Allegri: la storia di Bonucci alla Juve

Bonucci approda alla Juve nell’estate 2010, dal Bari e con Gigi Delneri a guidare la faticosa risalita post Calciopoli. 13 anni dopo il palmares recita 8 Scudetti, 5 Supercoppa italiana, 4 Coppa Italia e la Champions League sfiorata in due occasioni nelle finali perse contro Barcellona e Real Madrid. Bonucci sarà l’ultimo membro della BBC a salutare, lo farà dopo aver festeggiato le 500 presenze in bianconero. Più di lui nella storia del club solo Furino, Scirea, Chiellini, Buffon e Del Piero. Bonucci fa già parte della storia della Juve, storia di un grande amore, ma anche di tradimenti.

Nel 2017 il difensore passa ai rivali del Milan, diventando anche simbolo e capitano del nuovo corso rossonero. Un trasferimento mai perdonato da buona parte della tifoseria bianconera, nato dalla rottura con Massimiliano Allegri. Nella stagione 2016/17, infatti, qualcosa si incrina con l’allenatore: una brutta lite durante una partita col Palermo porta Allegri ad escludere Bonucci per la trasferta di Porto. L’immagine del famoso “sgabello“, con il difensore mandato in tribuna dal tecnico, rappresenta la prima vera rottura tra i due fino alla cessione. Poi il ritorno tra lo scetticismo generale, altri due Scudetti, e le ultime travagliate stagioni.

Fino all’ultimo anno: anche Chiellini non c’è più e Bonucci, chiamato a guidare la nuova difesa, è sempre più assente per i continui problemi fisici e sempre meno affidabile. Allegri affida la difesa all’imprescindibile Danilo, che diventa il capitano in campo dell’ultima Juve. Ora la decisione di separarsi con un anno di anticipo, unilaterale, presa dalla società e comunicata da Giuntoli al giocatore. Contro la sua volontà. Bonucci, infatti, sembra ancora intenzionato a voler proseguire in bianconero per l’ultima stagione della sua carriera. Anche dopo essere stato messo alla porta.

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