Christillin: «Cristiano Ronaldo, Bernardeschi e l’apatia: il mio derby»

Le dichiarazioni di Evelina Christillin in vista del derby della Mole di sabato prossimo tra Juventus e Torino

Evelina Christillin, dirigente d’azienda italiana e tifosissima della Juventus, nonché presidentessa del Museo Egizio di Torino, ha parlato a La Stampa, raccontando il suo personale derby contro il Toro. Ecco le sue parole.

IL DERBY – «Sinceramente, non mi sono mai sentita così prima di un derby. Svogliata, disattenta, quasi abulica. Sarà il tempo grigio, sarà che sono chiusa in casa, lontana dallo stadio da mesi, sarà che quest’anno con le squadre più imprevedibili (Verona, Crotone, Benevento) la mia Juve ha fatto fa un po’ fatica, sarà che il buon umore, di questi tempi, è difficile da trovare. (…). È vero, il Toro è indietro di una marea di punti, per ora, ma non mi viene neanche da dire la solita frase: «Eh, si sa, con noi tirano fuori il cuore, l’anima e qualcos’altro»; è indietro e basta, noi siamo già qualificati per gli ottavi di Champions League, abbiamo un marziano in squadra, un allenatore bandiera, però io sono lì lo stesso un po’ – anzi, molto, – appannata a belare un flebile: «Eh, vedremo». Sabato prossimo alle 18, comunque, non sopportando psicologicamente la tristezza di belare in solitudine davanti allo schermo del televisore, ho già combinato un incontro al vertice con due vecchi sodali bianconeri, e mi vedo già la scena: quello non piemontese comincia ad agitarsi sul divano al primo errore dei nostri, bofonchia scongiuri in dialetto, se la prende col povero Bernardeschi, (o con chi gli capita), chiude il gatto in bagno pensando che porti male, toglie l’audio pensando che il telecronista porti ancora peggio del gatto, mentre l’altro sghignazza godendosi il teatrino. Poi segna il marziano e, come per miracolo, risorgiamo tutti e tre dalle rispettive, personalissime abulie, ci torna uno smagliante sorriso, e il derby ridiventa bellissimo, imperdibile, straordinario; sempre e ancora».

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