Conferenza stampa Sarri: «Partita difficile, vogliamo passare il turno»
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Conferenza stampa Sarri: «Partita difficile, vogliamo passare il turno»

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Conferenza stampa Sarri: le parole del tecnico bianconero per Lokomotiv Mosca Juve, sfida valida per la quarta giornata di Champions League

Mercoledì sera, la Juve scenderà in campo nella quarta giornata della fase a gironi di Champions League. La squadra bianconera è attesa dalla trasferta russa contro la Lokomotiv Mosca dopo il 2-1 dell’andata all’Allianz Stadium.

PARTITA – «In Europa se non fai una prestazione di buon livello i punti non li prendi. Abbiamo un partita difficile, loro ci hanno creato difficoltà all’andata. Noi vogliamo passare il turno e nella partita successiva cercheremo di prendere il primo posto nel girone. Concentriamoci sulla prestazione per poi arrivare al risultato».

RISULTATI E ASPETTATIVE – «Sta andando benissimo, abbiamo fatto tanti punti sia in Champions sia in campionato. A livello di incidenza sul modo di giocare stiamo andando bene. Se guardi i dati rispetto alle scorse stagioni siamo in linea. Ho la sensazione che tanti nostri singoli abbiamo margini di miglioramento e questa cosa penso possa farci crescere anche come collettivo».

TIPO DI GARA – «Non so se esistano contromisure contro squadre che fanno densità davanti all’area di rigore. Sono situazioni che si risolvono più con la bravura di un singolo che per una trovata tattica, come all’andata. Fortunatamente noi abbiamo giocatori con qualità enormi e se fosse come la partita della partita potremmo riuscire a farcela. La Lokomotiv comunque in casa è una squadra che non difende ed ha qualità».

HIGUAIN E DYBALA – «L’ultima cosa che vorrei fare è convincerli a stare fuori. Io do la formazione e chi sta fuori sta fuori. La situazione io l’ho comunicata a inizio stagione. Entrambi hanno fatto la scelta di tirarsi fuori dal mercato, sapendo che difficilmente avrebbero potuto giocare insieme. Quindi vuol dire che questa situazione li andava bene. Se poi riuscirò a farli scendere in campo insieme sarò il primo ad esserne contento».

DE LIGT – «Non era in condizione di giocare. Ha una caviglia in disordine ed ha bisogno di qualche giorno per tornare in campo. Non sembra nulla di particolarmente grave e potrebbe risolversi in pochi giorni. Ma oggi non era in grado di calciare e quindi giocare. Abbiamo Rugani e Demiral e domani decideremo con lo staff».

PUNIZIONI – «Mi sembra strano che in Russia la discussione sia tra chi batte le punizioni tra Ronaldo e Pjanic. Decidono direttamente loro in campo chi calcia le punizioni per i destri».

MANDZUKIC – «Non so nulla. È fuori dalla rosa per un accordo con la società. Non ho modo di parlarci e non so quale sarà la sua decisione per gennaio».

GIOCATORI DIVERTITI – «La novità porta sempre interesse e stimoli nuovi. Nei primi mesi in cui una squadra cerca di giocare in maniera diversa i giocatori sono molto coinvolti. Le difficoltà arrivano quando la squadra pensa di possedere un gioco e invece non lo possiede ancora».

DOUGLAS COSTA – «Se parte titolare non può arrivare al 90′. Può fare o un lungo spezzone di partita o uno corto. Su questo decideremo domani».

HIGUAIN – «È migliorato nel mettersi a disposizione del collettivo. Prima era più egoista perché giocava solo per il gol e la finalizzazione. Oggi è a servizio della squadra, aiuta nella fase difensiva e ha una buona predisposizione per l’assist. Forse ha perso leggermente dentro all’area di rigore. Caratterialmente  anche sta meglio, ha sofferto lo strappo con la Juve e non riusciva a trovare grandi motivazioni fuori da questo contesto. Ma le ha ritrovate tornando qui».

RAZZISMO – «L’episodio di Balotelli? L’ho visto come l’abbiamo visto tutti. A me scappa da ridere quando si parla di razzismo nel calcio. Sono persone che vivono nel mondo civile tutta la settimana, le forme di razzismo sono nella nostra società e quindi entrano anche allo stadio. A livello di calcio abbiamo tutti gli strumenti tecnologici per arrestare le persone nel giro di poche ore. Non so se esistano queste leggi ma se non ci fossero andrebbero fatte. Fa sorridere parlare di razze: la razza è una, quella umana. Vorrei che si smettesse di squalificare stadi e curve e si iniziasse a far pagare a livello personale».

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