Settore Giovanile
Davide Lanzafame, dal settore giovanile bianconero all’Ungheria – ESCLUSIVA
Continua il viaggio alla ricerca dei talenti usciti dal Settore Giovanile bianconero. In Ungheria, da oltre un anno, è sbarcato Davide Lanzafame, ingaggiato dal Budapest Honved FC
Davide Lanzafame, torinese, il vivaio l’ha conosciuto a fondo: «Ho fatto tutta la trafila delle giovanili dai 6 ai 19 anni – ci racconta in esclusiva – la Juventus è stata una parte importante della mia gioventù, una seconda cosa. La mia annata, gli ’87, è stata una delle migliori di sempre, così ho avuto modo di togliermi anche tante soddisfazioni.»
Di momenti indimenticabili ne hai avuti tanti…
«Ho avuto il piacere di giocare insieme a gente come Sebastian Giovinco, Maniero, Bianco, Venitucci, solo per citarne alcuni. Insieme abbiamo vinto un campionato Berretti, una Coppa Italia Primavera e una Supercoppa Primavera.»
E a livello personale, a quali ricordi sei più legato?
«Il titolo di capocannoniere a Viareggio nel 2007 nonostante siamo usciti negli ottavi di finale. Il gol più bello? Sempre nel 2007, quello segnato in un derby, molti lo hanno paragonato a quello di Del Piero contro la Fiorentina. So che in rete gira anche un filmato che li accomuna. Oltre, naturalmente all’esordio in Prima Squadra nel 2007.»
Prima ci parlavi del gruppo degli ’87. Sei ancora legato ai tuoi ex compagni?
«Eccome. Ci sentiamo spesso e ogni tanto organizziamo delle rimpatriate per stare tutti insieme. Eravamo molto affiatati, oltre a formare una squadra davvero competitiva. Troppo facile dire ora che Giovinco aveva qualcosa in più degli altri. Sono deluso per come è stato trattato nel suo ultimo periodo alla Juve. Per me, Seba non aveva nulla da invidiare a Diego. Anzi, fossi stato in Ventura lo avrei convocato in Nazionale. Mi spiace molto invece per Cuneaz, con il talento che aveva meritava sicuramente più fortuna nel mondo del calcio, ma a volte questo ambiente è davvero spietato.»
Tanto spietato da costringere un talento come Davide Lanzafame a emigrare in Ungheria…
«A Budapest ci ero già stato nel 2013 e mi ero trovato bene. L’anno scorso, quando mi sono svincolato dal Novara, ho avuto la possibilità di tornare e l’ho presa al volo. Io, mia moglie e le mie tre bambine stiamo molto bene, la città è bellissima e a misura d’uomo, l’ungherese è una lingua tra le più difficili al mondo e per parlare ricorro all’inglese. Anche calcisticamente sono contento della mia scelta. L’Honved è una società storica, il cui nome è sinonimo di quel fuoriclasse che era Puscas. La stagione scorsa è stata storica per noi, siamo riusciti a vincere il campionato e non succedeva dal 1993. Tornare in Italia? Al momento non ci penso, lo farei solo per un progetto serio. Altrimenti perché cambiare.»