Donati: «Solita Juve di Allegri. Paredes? Credo che...» ESCLUSIVA
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Donati: «È una Juve solida. Paredes colpo giusto» – ESCLUSIVA

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Massimo Donati, ex centrocampista e ora allenatore, ha analizzato la situazione in casa bianconera per Juventusnews24

Dopo due pareggi e una vittoria, la Juventus si prepara alla sfida di domani contro lo Spezia, in attesa di definire il colpo Paredes e le ultime cessioni. Del momento che si sta vivendo in casa bianconera abbiamo parlato, in esclusiva di Juventusnews24, con Massimo Donati.

Come giudica la Juve dopo le prime uscite stagionali?

«Ho visto la solita Juve, una squadra quadrata che sa quello che vuole, non pensa all’estetica ma a prendersi il risultato e quindi è difficile vedere delle partite spettacolari da parte sua. Fa eccezione il primo tempo della partita contro la Roma, in cui certamente meritava molto di più. Ma quando ti manca gente come Pogba o Di Maria, che sono i top player di questa squadra, che ti possono risolvere la partita, può succedere. Mi piace l’approccio e la determinazione che i giocatori mettono in campo, mi è sembrata fin qui una Juve ben organizzata».

Cosa può aggiungere l’acquisto di Paredes?

«Io ce lo vedo bene, nel senso che i problemi della Juve sono iniziati quando è andato via Pjanic. Quindi prendere ora un giocatore intelligente, bravo a gestire il pallone e che sa quando lo deve smistare, che fa allo stesso tempo letture importanti in fase difensiva fa solo che bene. L’argentino è un calciatore di livello che sa fare tutte queste cose e può quindi aggiungere gli equilibri che mancano a centrocampo».

Compiti che si possono chiedere anche a Locatelli? O lo vede meglio da mezz’ala?

«Locatelli può farlo ma non è adattissimo a quel ruolo. Lui è un giocatore importante, che sa fare tutto: è bravo negli inserimenti in area e nelle conclusioni e quindi credo che da mezz’ala possa essere sfruttato meglio. E’ più polivalente di Paredes, ma nello specifico del ruolo di regista preferirei uno come l’argentino che nasce in quella posizione».

Il prestito di Rovella lo vede invece come una bocciatura?

«Non è un fatto di essere pronto o meno, perchè secondo me Rovella è un giocatore importante, ma stare nella Juve non è semplice. E’ una squadra che deve vincere subito, immediatemente e un giocatore giovane deve essere inserito anche gradualmente. Dal punto di vista qualitativo io non lo discuto, ma dal punto di vista mentale avrebbe potuto patire qualcosa. La Juve se non vince è un problema, quindi ha scelto di andare sul sicuro con giocatori già pronti. E lo stesso discorso penso sia applicabile anche a Fagioli».

Discorso diverso invece per Miretti, che contro la Roma si è messo in mostra. Non è così?

«Io l’ho visto molto bene. Miretti mi sembra un giocatore che, oltre a possedere grandi qualità tecniche, ha anche grande personalità, non si intimorisce davanti a nulla. E a quell’età non è scontato tutto questo, ha già fatto vedere in poche partite che può stare in una squadra come la Juve».

Come schiererebbe ad oggi, contando anche Paredes, il centrocampo della Juve?

«Difficile da dirlo perchè un allenatore li vive tutta la settimana e li valuta bene. E poi nel calcio di oggi non si parla più di titolarità, ma tutti si devono sentire importanti visto che si giocano tante partite durante la stagione. A volte tocca uno, a volte tocca all’altro, ma nel parlare solo di titolarità si rischia di fare un discorso troppo ristretto. Sicuramente se sono alla Juve è perchè meritano di starci e io credo siano tutti giocatori forti».

A questo quindi si ricollega anche la scelta di preferire uno come Rabiot, che inizialmente sembrava a un passo dalla cessione, rispetto ad altri?

«Si si ricollega, ripeto che sono tutti giocatori forti e che c’è un motivo se sono lì. Allegri li valuta ogni giorno, poi ovviamente sta a lui decidere chi ritiene più adatto a seconda dell’avversario che ha di fronte».

Come vede la lotta Scudetto?

«Per lo Scudetto è ancora molto presto, bisogna aspettare di vedere chi avrà continuità fino a febbraio/marzo per poi essere pronto per il rush finale. Vincerà ovviamente chi avrà più costanza e sbaglierà di meno. Ad oggi a contenderselo sono sempre le solite squadre, chi farà meno errori arriverà poi avanti».

La Juve la mette quindi al livello delle altre?

«La Juve si, secondo me è giò pronta. Poi quando rientreranno giocatori come Di Maria e Pogba, ma anche Chiesa che manca da tempo dirà la sua ancor di più. Poi ora hanno anche Milik che può far rifiatare Vlahovic. Vedremo tra qualche mese come andrà a finire, ma per me la squadra di Allegri è ampiamente in lotta».

Visto che lo ha nominato, condivide l’acquisto di Milik? O avrebbe preferito magari un attaccante più mobile come Depay?

«Credo sia giusto perchè per prima cosa Milik è uno che segna e gli attaccanti devono fare gol, alla fine a nessuno importa del lavoro che fai se non segni. E’ un giocatore che se sta benissimo può essere importante. Vederlo con Vlahovic sembra un po’ strano perchè hanno caratteristiche abbastanza simili, ma io penso che in caso di necessità Allegri potrà anche adattarli in coppia».

Si ringrazia Massimo Donati per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista

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