Futuro Pirlo: cosa succede dopo Juve-Napoli? Riflessioni e indiscrezioni
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Futuro Pirlo: cosa succede dopo Juve-Napoli? Riflessioni e indiscrezioni

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La fiducia in Andrea Pirlo appare ridimensionata dopo le gara con il Benevento e il Torino: lo scenario sulla panchina della Juve

Il futuro di Andrea Pirlo sulla panchina della Juventus non appare così chiaro come qualche settiamana fa. Il tecnico sembra non godere più della fiducia incondizionata di inizio stagione e dei primi mesi del 2021, in special modo dopo la sconfitta casalinga contro il Benevento e il pareggio nel derby contro il Torino. I risultati preoccupano l’ambiente ma ancor di più è l’involuzione del gioco bianconero ad alimentare più di un dubbio. Tralasciando i continui errori in fase di costruzione che sono costati gol e punti, la Juve non sembra avere una manovra tale da poter impensierire gli avversari se non con la mossa di Cuadrado, inesauribile a destra e arma offensiva numero uno con i suoi cross.

Se poi si paragona la stagione di Andrea Pirlo con quella del suo predecessore, Maurizio Sarri, il quadro che ne viene fuori è quantomeno interessante: in 28 partite, l’ex centrocampista ha collezionato 56 punti, ben 13 in meno del toscano a quota 69 punti a questo punto della stagione. La differenza reti è pressochè identica: 56 gol fatti e 24 subiti per Sarri, un gol subito in più per Pirlo.

Juve-Napoli poi, per restare in tema Sarri, sarà decisiva come nel 2018: quel 22 aprile le due squadre si contendevano lo Scudetto e gli azzurri uscirono vincitori dallo Stadium con la zuccata di Kalidou Koulibaly. Ora quella gara vale un posto Champions: l’Inter ormai vola per lo Scudetto, il Milan tentenna ma ha un buon margine e l’Atalanta sembra la squadra più continua. Juve e Napoli, entrambe a 56 punti, si contendono al momento il quarto posto e per Andrea Pirlo questa gara potrebbe dare una svolta al suo futuro. In zona Continassa le riflessioni sul tecnico non mancano e un’eventuale sconfitta contro il Napoli potrebbe spingere la società alla drastica decisione dell’esonero e alla completa rinuncia al progetto Pirlo. In tal caso nell’immediato sarebbe Igor Tudor a prendere posto sulla panchina della Juve.

Nedved e Paratici confermano, Agnelli tace

Nell’immediato post partita con il Benevento, Fabio Paratici ha confermato Andrea Pirlo ai micrfoni di Sky Sport: «Abbiamo una programmazione, non è una partita che sposta le nostre idee. Andiamo avanti per la nostra strada, sia per i giocatori che per l’allenatore. La linea continua, siamo molti contenti di quello che stiamo facendo, che abbiamo fatto e continueremo su questa strada». (QUI LE DICHIARAZIONI INTEGRALI). Una situazione inusuale quella di un dirigente che a fine gara, in campionato, si presenta alle telecamere ma che sottolinea la volontà di confermare il progetto. “Progetto”, termine che è scomparso dalle dichiarazioni di Andrea Pirlo che nelle ultime uscite ha sempre rimandato ogni decisione a fine stagione, tirando le somme del suo operato. Anche Pavel Nedved, nel post Benevento, ha rilasciato un’intervista a Goal.com: «Pirlo è e sarà l’allenatore della Juventus, al 100%. Abbiamo sposato un progetto con Andrea (Agnelli, ndr), sapendo delle difficoltà che ci sarebbero state. Volevamo fare qualcosa in più ma non ci siamo riusciti, le difficoltà erano previste. Siamo molto tranquilli, sulla via che volevamo e manteniamo questa strada. Ha tutto per diventare un grandissimo allenatore». Fa dunque ancora più rumore il silenzio di Andrea Agnelli che ha parlato l’ultima volta davanti alle telecamere in occasione della premiazione come Miglior Presidente Europeo nel corso della cerimonia per il Golden Boy di Tuttosport. Le voci di un riavvicinamento con Allegri sono all’ordine del giorno e l’impressione è che la gara spartiacque sia proprio quella di mercoledì.

Pirlo esonerato? Nomi e suggestioni

In realtà non sembra esserci un sostituto già individuato per sostituire Pirlo nel caso di un eventuale esonero. A parte il “traghettatore” Tudor, sicuramente il nome tornato d’attualità è quello di Max Allegri, invocato da due anni da una fetta del tifo bianconero ed in ottimi rapporti con il presidente Agnelli. Per il futuro sono sempre caldi i nomi di Simone Inzaghi e Zinedine Zidane, allenatori che sono sempre piaciuti tanto in casa bianconera. Restano solo suggestioni poi Paulo Sousa (recentemente nominato nuovo ct della Polonia) e Luciano Spalletti, altro grande assente dalla Serie A dopo l’esonero dall’Inter. Un nome a sorpresa? Potrebbe esserci la suggestione, che tale sembrerebbe restare, Didier Deschamps. L’ex tecnico bianconero sembra voler dire addio alla Francia dopo gli Europei (magari con una vittoria) concludendo un ciclo fantastico. Zidane sembra essere l’obiettivo numero uno della Federazione Francese: Deschamps, dopo anni di successi, potrebbe essere il nome giusto per la Juve? Difficile ma sarebbe una storia da raccontare dopo la promozione in Serie A ottenuta con la Vecchia Signora nel post Calciopoli.

Tre allenatori in tre anni? Le parole di Sarri e Pirlo si somigliano

Sarri

Nel caso di un clamoroso esonero di Andrea Pirlo (a fine stagione o a campionato in corso), la Juventus toccherebbe quota tre allenatori in tre stagioni, una rarità per la società bianconera. I precedenti non fanno stare tranquillo Andrea Pirlo che forse già lo scorso 8 marzo aveva compreso il momento di difficoltà. Nella conferenza stampa pre Juve-Porto, alla domanda sul suo futuro legato alla qualificazione, Pirlo rispose così: «Se dovessi pensare questo non sarei neanche venuto in conferenza. Questa è una partita importante ma io penso al mio progetto futuro, poi è la società che decide queste cose». (QUI LE DICHIARAZIONI INTEGRALI). Parole che ricordano sinistramente quelle pronunciate da Sarri il 6 agosto 2020, alla vigilia di Juve-Lione: «No, con questa domanda stai dando dei dilettanti alla nostra dirigenza. Non ragionano su una partita: hanno già fatto delle valutazioni, e lo faranno indipendentemente dal risultato di domani». (LE DICHIARAZIONI INTEGRALI) La gara di mercoledì contro il Napoli potrebbe essere decisiva: non resta che aspettare.

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