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Germano Gorla: «Kean e Clemenza? Veri e propri fuoriclasse!».

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L’agente Fifa e opinionista di Sportitalia in esclusiva sul modus operandi nel vivaio della Juventus e delle società professionistiche

Cosa pensi dei giovani bianconeri del momento Kean e Clemenza?

Credo che siano due giovani di grande prospettiva e mi auguro che la strada intrapresa dalla Juve, ma anche dal Milan, con i giovani, e in particolare con i giovani italiani, prosegua nell’immediato futuro ma anche a medio-lungo termine. Ci sono società che per credo, per vocazione e anche per necessità investono da sempre sui giovani e fanno dello scouting, delle scuole calcio e dei settori giovanili il fulcro della propria missione, perché hanno sempre ben chiaro l’obiettivo di portare ogni anno giovani di talento a debuttare in prima squadra. 

Il servizio scouting proprio dei vivai delle società professionistiche è il modus operandi corretto per favorire l’emergere di nuovi talenti?

La risposta a questa domanda è “figlia” della prima risposta, poiché è strettamente collegata ad essa: dicevo infatti che uno dei fattori di successo per la creazione di talenti “in casa” è proprio lo scouting e mi spiace constatare che negli ultimi anni alcune società abbiano ridotto gli investimenti in questo settore. Lo scouting non dovrà mai passare di moda perché è la base di partenza di un settore giovanile di grande qualità. Anzitutto, come dicevo prima, é fondamentale lo “scouting degli scout” e non è solo un gioco di parole: scopritori di talenti si può anche diventare e con i numerosi corsi per osservatori si può sempre migliorare e affinare le proprie capacità….ma credo che anche questa sia una dote innata in alcune persone: ci sono osservatori che difficilmente sbagliano nel capire se un giovane calciatore sia di prospettiva o meno e le società devono essere brave ad accaparrarsi queste persone, perché da loro parte la selezione dei migliori ragazzi in circolazione sui quali lavorare nelle scuole calcio.

Da procuratore cosa ti senti di consigliare ad un giovane calciatore che si è appena affacciato al calcio professionistico?

A un giovane calciatore che arriva in un settore giovanile di una società professionistica direi anzitutto due cose: di non sentirsi mai e poi mai appagato e soddisfatto ma di cercare sempre di migliorarsi e, nel contempo, di non abbattersi mai, non mollare mai, perché arriveranno sicuramente i momenti bui, i momenti no, le delusioni, ma sarà proprio lì che dovrà tirar fuori il proprio carattere, il meglio di sé, perché quelli saranno per lui i momenti in cui avrà l’opportunità di crescere come uomo prima di tutto. Ecco: dovrà cercare di vedere quei momenti sotto un’altra luce, da un altro punto di vista, non come problemi ma come opportunità. So che è difficile ma basta pensare che sono situazioni che non riguardano solo il calcio ma qualsiasi professione.

 

 

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