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Juve, un ciclo ancora molto lungo

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Vincere è l’unica cosa che conta e per questo, in casa Juve, non ci si vuole fermare proprio ora. Il ciclo non è ancora chiuso. E cresce l’attesa per Cardiff. Non la paura

Per chi non lo avesse neppure parzialmente intuito, la Juventus ha vinto il suo sesto scudetto e lo ha fatto nel tempo minimo previsto, ovvero sei anni. Come nessuna altra squadra italiana. Un ciclo che resterà nella storia. Vorrà dire qualcosa? Oppure i quasi cento punti totali in più, totalizzati rispetto alla prima inseguitrice di questa lunga fuga, sono frutto di fortuna, favori arbitrali, carenza nei controlli antidoping, taroccamento della Var e utilizzo di telefonini schermati? Passatemi l’ironia e chi proprio non riesce ad accettare la realtà se ne faccia una ragione. Dallo psichiatra, però. Per fortuna costoro non sono troppi e quindi non incidono particolarmente sui costi della collettività.

Altrettanto indiscutibile è che chi corre di più delle avversarie ha più probabilità di trovarsi in attacco e non in affanno nella propria area di rigore.
Un salto lungo cominciato per l’esattezza a Rimini e terminato aritmeticamente col Crotone, ma culminato col “millennium” gol di Keane a Bologna.

Dalla serie B del 2006 ai trionfi degli ultimi sei anni, dove oltre agli scudetti sono arrivate anche 3 coppe Italia e altrettante Supercoppe. Totale 12 trofei in sette anni sotto la presidenza Agnelli, guarda caso tirato in ballo per la gestione dei biglietti proprio ad un passo dal traguardo. Vorrete mica farmi credere che i biglietti, omaggio o meno, li regali solo la Juventus agli sventolatori della domenica? Mi sembra di capire che qualche cosa di strano sia stato tollerato da parte di tutti pur di mantenere i giusti equilibri tra le varie componenti (club, forze dell’ordine e tifoserie organizzate) nel nome dell’ordine pubblico.

Tornando alla Juventus, gli sportivi italiani sono davanti a un bivio. Una squadra così andrebbe applaudita. Punto e basta. Per la seconda volta in tre anni è finalista di Champions e a Cardiff potrebbe finalmente smacchiarsi l’abito dalla sfortuna che si trascina con le 6 finali perse. La consapevolezza sembra diversa e la presunzione non può che essere stata cancellata. Vedremo. Comunque vada, con una prova dignitosa, sarà un successo. Per chi la pensa diversamente e farà caroselli o scenderà dal carro di Allegri – beh – riconsiglierei di rileggersi l’articolo dall’inizio.

Non so se succede, ma se succede griderò “triplete”, me lo gusterò e me lo porterò per sempre nel cassetto dei ricordi. Sperando che poi la Società non commetta gli stessi errori dei “triplettisti” più recenti. Forse da lì è cominciata la solita emorragia da… alibi. Per tutti gli altri #Juve6fantastica (rivedibile per sempre – fino alla fine – sul nostro sito).

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