Kean e il calcio al razzismo: «Non ci devono essere diversità»
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Kean e il calcio al razzismo: «Non ci devono essere diversità»

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Moise Kean ha rilasciato un’intervista, parlando degli episodi di razzismo, del rapporto con Balotelli e dell’esordio in Nazionale

Ai microfoni del Corriere dello Sport, Moise Kean ha rilasciato un’intervista: dagli episodi di razzismo al rapporto con Balotelli, fino alle emozioni dell’esordio in Nazionale. Di seguito riportate le sue parole.

UN CALCIO AL RAZZISMO – «Ho avuto la cittadinanza dalla nascita. Perché sono nato qua e i miei genitori erano in Italia da più di 30 anni. Mi dispiace di tutto ciò che sento: alla fine, se stiamo tutti nello stesso paese, bisogna essere trattati tutti come italiani. Non ci devono essere diversità».

BALOTELLI – «Mario mi ha sempre dato grandi consigli, mi ha aiutato molto anche nei momenti difficili, dicendomi dove ha sbagliato lui. Insomma mi dà buoni consigli. Giocare insieme? Potremmo fare grandi cose».

LA NAZIONALE – «Un debutto così l’ho sempre sognato, è un sogno realizzato. Sono stati giorni importanti e con la squadra mi trovo benissimo. Bonucci dice che devo fare ancora tutto quanto? Se lo dice lui allora vuol dire che è vero. Il numero 14? Me l’ha dato la squadra. L’esultanza è un balletto che faccio sempre con i miei amici».

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