LAVAGNA TATTICA - Perché Dybala è stato vitale a Bologna
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LAVAGNA TATTICA – Perché Dybala è stato vitale a Bologna

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Dybala è stato forse il giocatore più importante della Juve a Bologna. Ha generato numerosi vantaggi

Nonostante l’importante successo, ci sono alcune cose che non hanno funzionato tra le fila della Juve. I tre centrocampisti erano sempre marcati: Soriano si occupava di Pjanic, mentre Medel e Svanberg accorciavano con buon tempismo su Rabiot e Bentancur. La Juve,  a causa di una circolazione lenta e a pochi smarcamenti, non riusciva quindi a costruire per vie centrali, con anzi diversi palloni sanguinosi persi in mezzo al campo.

Le marcature del Bologna. I felsinei sono molto aggressivi senza palla.

Gli ospiti hanno quindi costruito molto sulle vie laterali, dove si sono viste le cose migliori della gara: è lì che si sono fatte saltare le marcature del Bologna, generando superiorità numerica e spaccando in due gli avversari.  Gli attaccanti si sono così trovati tanti metri di campo davanti, tutto il contrario rispetto ai blocchi bassi affrontati contro Milan e Napoli.

Per far progredire l’azione della Juve, è stata decisiva la partita disputata da Dybala. Con il centrocampo marcato, erano i suoi abbassamenti che consentivano di trovare l’uomo libero e risalire palla a terra. Nel primo tempo, la Joya si defilava molto a destra (uno dei pattern della gara), addirittura qualche metro indietro a Bernardeschi. I bianconeri riuscivano a uscire dal pressing in quella zona, con ottime combinazioni e triangoli tra i due che permettevano di trovare superiorità posizionale. Dybala e Bernardeschi hanno mostrato intesa e qualità nel fraseggiare sul breve a pochi tocchi.

Uno dei molti scambi tra i due, che consente di uscire dal pressing.

Quando si liberavano delle maglie avversarie a destra, potevano poi rientrare dentro al campo ed effettuare cambi di gioco sul lato debole, situazione che i felsinei hanno sofferto.

Nel primo tempo, la Juve si quindi è liberata dell’intensa pressione avversaria soprattutto sul lato destro. Oltre all’efficacia nelle triangolazioni, Dybala ha dimostrato un ottimo cambio di passo sul breve: ha spesso saltato l’avversario anche in zone vicine alla linea di fondo (5 dribbling per lui, record del match). Contro sistemi che marcano a uomo, come quello del Bologna, superare un giocatore rivale porta tanti vantaggi all’azione, poiché si crea tanto campo.

Un esempio qui. Partendo dalla linea di fondo, Dybala si libera di Svanberg e ha tanto spazio quando si accentra, può cambiare il gioco a sinistra.

Nella ripresa sii è mosso poi in qualsiasi zona del rettangolo verde per dare superiorità numerica e consentire di trovare l’uomo tra le linee. Si è accentrato di più rispetto al primo tempo, ricoprendo una posizione più interna. Il Bologna non riusciva a leggerei suoi movimenti a tutto campo, che consentivano di far risalire la Juve.

Rabiot, Pjanic e Bentancur sono marcati. Nessuno segue però l’abbassamento di Dybala, con la Juve che trova l’uomo tra le linee dietro la pressione.

Insomma, oltre all’ottima intesa dimostrata con Bernardeschi e al bellissimo gol, Dybala è stato fondamentale nel palleggio della Juve, con giocate e movimenti  preziosissimi per la risalita del campo. Pur essendo uscito 12′ prima del 90′, è il secondo calciatore della Juve per passaggi effettuati, 52 (Bonucci, il primo, ne ha fatti 53). Un dato che ben esprime la centralità che Dybala ha mostrato a Bologna.

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