Rabiot a destra non incide: il palleggio della Juve non crea nulla
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LAVAGNA TATTICA – Rabiot a destra non incide: il palleggio della Juve non crea nulla

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La Juve ha creato pochissimo a San Siro, con Rabiot che esprime le difficoltà della squadra. Il francese è stato tra i peggiori

La Juve è sterile

Nell’articolo di ieri, abbiamo scritto sugli enormi problemi difensivi che la Juve di Pirlo ha mostrato a San Siro. Va però analizzata anche la profonda sterilità dei bianconeri, che hanno creato pochissimi grattacapi all’Inter. Appena 0.37 Expected Goals per gli ospiti, quasi mai davvero pericolosi.

A differenza di una Juve che cercava di recuperare palla in avanti, Conte – come accade spesso – non ha esasperato il pressing offensivo. L’Inter si è difesa con un 5-3-2 più accorto e attendista, che aveva la priorità di bloccare il centro del campo. Nel post gara, Pirlo si è detto molto deluso per la lentezza con cui la Juventus ha fatto girare il pallone: Noi siamo stati troppo lenti nel far girare la palla e lo abbiamo fatto soprattutto facendo girare i difensori, invece dovevamo farla girare con i centrocampisti per portarli da una parte all’altra e provare a fare l’uno contro uno di Chiesa da una parte con l’inserimento di Ramsey tra le linee dall’altra, per portare fuori uno dei loro centrali. Non ci siamo riusciti perché se giri sempre da dietro con i tre difensori loro fanno presto a sistemarsi, invece non è stato così. Siamo passati poco dai centrocampisti, abbiamo trovato pochi passaggi filtranti tra le mezzali, loro si chiudevano bene e noi eravamo lenti e prevedibili”.

Con Bentancur spesso schermato, la Juve ha faticato a trovare libero il proprio play. Non a caso, la stragrande maggioranza dei passaggi è passata dai difensori, a cui mancava la possibilità di verticalizzare e trovare l’uomo libero. La circolazione era così orizzontale e prevedibile, l’Inter non aveva grossi problemi nel chiudere gli spazi e tenere i rivali lontano dalla porta di Handanovic.

Le difficoltà di Rabiot

Come ha detto Pirlo, la Juve avrebbe dovuto fare girare palla velocemente da un lato all’altro del campo, magari per isolare Chiesa in fascia e consentirgli di puntare Young. E’ però mancata rapidità nella manovra, con il palleggio che si arenava spesso e volentieri: tanti passaggi che non portavano assolutamente a nulla.

La Juventus ha provato a fare densità soprattutto a destra: anche Ronaldo, che gode sempre di tanta libertà tattica alla ricerca della posizione migliore, ha agito quasi sempre su quel lato. I suoi tiri, piuttosto frustrati, da posizioni improbabili esprimono nel migliore dei modi la mancanza di idee della Juve di San Siro. Insomma, i suoi movimenti in quella zona non hanno portato vantaggi tattici.

Senza spazi per vie centrali, abbiamo visto anche molte volte Rabiot aprirsi largo a destra. Anche questa situazione non dava alcun benefico alla manovra bianconera: sia perché in quella zona di campo il francese è ben poco incisivo, sia perché finiva poi con il pestarsi i piedi con Chiesa. Insomma, il palleggio della Juve ha trovato pochissime volte le mezzali, che anzi spesso si muovevano in posizioni improbabili per ricevere palla. I bianconeri non hanno mai trovato sbocchi per vie centrali.

Una delle molte situazioni in cui la manovra della Juve si blocca sulla fascia destra. Chiesa è costretto al retropassaggio. Da notare Morata isolato al centro dell’attacco e Lautaro bravo a seguire Bentancur. I bianconeri sono statici e prevedibili, non hanno sbocchi.

L’assenza di Cuadrado si è rivelato un handicap anche più grosso di quanto si potesse pensare inizialmente: il colombiano ha la capacità di creare superiorità numerica da fermo, mentre Chiesa deve essere servito in corsa. Negli spazi intasati di San Siro, con l’Inter che copriva benissimo il campo, il cambio di passo del sudamericano sarebbe tornato utile.

Morata è isolato

Ovviamente, Morata ha sofferto molto questo contesto tattico, in cui non si riusciva a trovare varchi contro la difesa nerazzurra. Per quanto lo spagnolo sia stato pasticcione nel pressing e poco partecipe nella manovra, è stato spesso isolato e circondato da maglie avversarie. Raramente ha usufruito di palloni giocabili. La difesa dell’Inter era sempre in superiorità numerica, c’era poca presenza offensiva in avanti che minacciasse i marcatori rivali.

Un esempio nella slide sopra. Al termine di un lunghissimo e sterile giro palla, Chiellini lancia per un Morata che però è totalmente isolato al centro dell’attacco. Anche in questa azione, si vede come Ramsey sia aperto e come Ronaldo agisca largo a destra, con la Juve che non riesce a riempire bene la zona di rifinitura.

Insomma, oltre a continui problemi in fase difensiva, la Juve di San Siro ha manifestato una inquietante povertà di idee in avanti.

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