Caputi: «Finalmente Rabiot, in Champions niente blackout» - ESCLUSIVA
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Caputi: «Finalmente Rabiot, ma in Champions niente blackout» – ESCLUSIVA

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Massimo Caputi analizza la sconfitta della Juventus in casa del Milan: le dichiarazioni in esclusiva del giornalista

Massimo Caputi, noto giornalista e caporedattore della sezione sport de Il Messaggero, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Juventusnews24. Caputi ha analizzato la sconfitta contro il Milan, arrivata con una rimonta rossonera dopo lo 0-2 della Juventus. Un blackout, definito da Maurizio Sarri, che non ha lasciato strascichi sulla classifica, con un +7 saldo sulla Lazio, uscita sconfitta dalla gara con il Lecce. Le sue dichiarazioni.

Milan-Juventus di ieri sera è stata la più classica partita dalla doppia faccia. Solo un calo mentale o qualche difficoltà anche a livello fisico per la squadra di Sarri?
«Ci sono due motivi. Il primo è che quando stai sul 2-0, la tua prima concorrente ha perso a Lecce e virtualmente sei a +10, in qualche maniera, magari inconsciamente, ci può essere un rilassamento ed un abbassamento dell’attenzione. Se questo poi accade con un avversario che ha tante motivazioni è chiaro che accade quello che sembra impensabile. Poi sicuramente c’è anche un calo fisico, bisognerebbe capire in percentuale quanto abbia influito quello psicologico sulle gambe».

La Juve ha giocato con due assenze pesanti: Dybala e De Ligt, forse i bianconeri più in forma. Si è sentita la loro mancanza?
«Le assenze nell’arco dei 90 minuti hanno fatto comunque la loro parte. Dybala e De Ligt sono due titolari importantissimi di questa squadra e chi li ha sostituiti li ha fatti rimpiangere».

Infatti le prestazioni di Higuain e Daniele Rugani non sono state proprio da incorniciare. Come le è sembrata la prestazione del centravanti?
«Higuain sembra un giocatore un po’ fuori da questo progetto e da questa squadra. Sappiamo quali sono stati i suoi trascorsi, la rivalità con Cristiano Ronaldo e Dybala poi è molto forte. Lui sa di non essere la prima scelta in questo momento, tanti elementi che fanno pensare a un Higuain che non abbia le giuste motivazioni. Anche la condizione fisica non è ottimale. Le partite così ravvicinate possono aiutare chi gioca di più rispetto a chi gioca di meno. La bravura del tecnico nella gestione della rosa consiste anche in questo».

E Rugani?
«Rugani non giocava una partita da febbraio e non si può pretendere tanto, per quanto ci si alleni bene, la gara è un’altra cosa».

Il reparto migliore ieri sera è stato senza dubbio il centrocampo, con un Rabiot in netta crescita ed autore di un’ottima prestazione, al di là del gol.
«Verrebbe da dire finalmente. Rabiot è stato aspettato a lungo, anche dopo alcune polemiche durante il lockdown. I tifosi si aspettavano che lui potesse prendere questo ruolo già da prima. Io sono sempre indulgente con i giocatori che vengono dall’estero al primo anno perchè il calcio italiano non è facile, molto tattico completamente diverso dalla Francia. Bisogna dare a questi calciatori per ambientarsi. Rabiot poi si è inserito in un gruppo con l’allenatore nuovo, con idee diverse che sta facendo fatica a far entrare nella testa dei suoi giocatori. E’ evidente che il centrocampo, con il ruolo centrale di Rabiot, è un valore aggiunto per la squadra».

Sul mercato, invece, si fanno sempre più insistenti le voci su un possibile arrivo di Milik per il ruolo di attaccante centrale. Un profilo giusto per la Juventus?
«Milik mi piace, è un giocatore forte. A Napoli per diversi fattori (infortuni, la stagione particolare e la presenza di giocatori come Mertens e Insigne) non è facile. Chiaro che alla Juventus troverebbe ancora più concorrenza, ma i bianconeri hanno un tipo di gioco – o dovrebbero averlo – dove il centravanti ha una sua specificità e importanza. Milik per età, forza e esperienza nel calcio italiano, è un calciatore che farebbe bene alla Juve».

La Juventus resta comunque a +7 dalla Lazio, inseguitrice più prossima. Lo Scudetto è sempre più vicino?
«Il campionato solo la Juve può perderlo, diventa importantissima la partita con l’Atalanta. Come è avvenuto un po’ di turni fa, per esempio la trasferta di Bologna che tutti pensavano potesse essere pericolosissima per la Juve, dopo la sconfitta si vedrà una squadra diversa. Lo Scudetto può perderlo solo lei».

Una volta archiviata la pratica Scudetto, la Juve penserà alla Champions League. Col nuovo format della Final Eight, come si evolverà il torneo per la Juve?
«Una formula bella e insidiosa, dove non ti puoi permettere il blackout visto ieri sera. Intanto si deve battere il Lione, dico anche che questo campionato così veloce e ravvicinato è il modo migliore per prepararsi ad una competizione così particolare dove ci sono squadre forti ma che non mi sembrano avversarie irresistibili».

Si ringrazia Massimo Caputi per la disponibilità e la cortesia mostrate in occasione di questa intervista

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